Nello scrivere la recensione di Tom & Jerry è inevitabile fare un passo indietro e rimandare il pensiero al 1988 e a quel miracolo tecnico e artistico che è Chi ha incastrato Roger Rabbit? di Robert Zemeckis. Non solo per le analogie, per la tecnica mista usata per portare su schermo le (dis)avventure in chiave noir del coniglio Roger così come i battibecchi tra Tom e Jerry nel nuovo film firmato da Tim Story, ma anche per le differenze, per quei presupposti, e ambizioni, così distanti tra i due progetti. La nuova incarnazione per il grande schermo dei personaggi di Hanna e Barbera, disponibile in digitale dal 18 marzo, non si discosta da quello che sappiamo, e amiamo, dei popolari gatto e topo del titolo, si limita a giocare nel campo ben conosciuto dei loro battibecchi e scontri e muoversi nell'ambito di una comedy tradizionale.
Storia di due imbucati
La nuova avventura che vede protagonisti i celebri gatto e topo creati da Hanna e Barbera non si limita a gravitare attorno a loro e i loro pirotecnici battibecchi, cerca piuttosto di costruire un intreccio di base su cui poggiare i segmenti dedicati alla loro pluridecennale rivalità. Si parte quindi da Jerry e la sua decisione di andare a vivere in un prestigioso hotel di New York, ma si segue in parallelo la giovane Kayla, una ragazza che cerca di sbarcare il lunario e trova impiego, con l'inganno, proprio nel medesimo hotel, con l'incarico di aiutare nell'organizzazione e gestione di un evento esclusivo e delicatissimo: il matrimonio tra una coppia ricca e in vista, la cui riuscita è vitale per il business dell'albergo. Inutile dire che la presenza di Jerry, e di Tom assunto per dargli la caccia, mettono a repentaglio la buona riuscita del ricevimento.
Tom e Jerry, nemiciamici
Un primo punto su cui è necessario soffermarsi nel descrivere il nuovo Tom & Jerry è sicuramente la resa visiva dei due personaggi del titolo: da star animate quali sono, resta tale la loro realizzazione. Tom e Jerry sono realizzati in CGI ma con una tecnica che permette di mantenere un look e uno spirito da animazione a mano. L'effetto è, almeno inizialmente, straniante, ma la resa finale è molto buona, anche grazie a una integrazione con gli elementi in live action (i personaggi umani, gli ambienti, ma anche tutti gli oggetti di scena con cui interagiscono) realizzata con cura ed efficacia, oltre che un'ombreggiatura e uso dell'illuminazione capace di rendere credibile la presenza in scena dei personaggi animati.
Un discorso che vale per Tom e Jerry, ma anche tutti gli altri animali che appaiono nel film, perché ogni personaggio non umano della storia è animato quanto i protagonisti, che siano personaggi già noti del mondo del franchise, come il bulldog Spike, o semplici comparse di questo progetto, sono animati e integrati nelle scene live action come i protagonisti. Si tratta di un cast animato ampio e ricco, che comprende piccioni, elefanti e pavoni, e garantisce la giusta dose di varietà e situazioni diverse alla storia.
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I classici sketch, in una struttura da comedy
Un'attenzione per la varietà che si riscontra anche sul fronte del cast umano, a cominciare dalla protagonista Kayla interpretata da Chloe Moretz e Terence che ha il volto di Michael Peña, fino a caratteristi efficaci o comprimari con spazio ridotto come Ken Jeong (senza considerare il cameo del nostro Paolo Bonolis). Sono le figure che animano e tengono in piedi la struttura base del film, quella da comedy tradizionale in cui gli sketch relativi alle peripezie di Tom e Jerry vanno a collocarsi. Questo incastro è la formula che si è individuata per tradurre nel formato film l'approccio basato su gag brevi e fisiche di Tom e Jerry, nel tentativo, apprezzabile e sacrosanto, di dare nuova vita a personaggi che fanno già parte della cultura popolare.
Il risultato funziona e diverte a tratti e a strappi, asseconda l'umorismo più adatto al pubblico giovane e cerca di costruire qualcosa di più ampio respiro, ma risente da una parte della difficoltà di trovare un equilibrio tra passato e presente, tra umorismo fisico e commedia tradizionale, dall'altra di una carenza nel costruire una base narrativa che potesse espandere il mondo di Tom e Jerry e che andasse al di là del semplice pretesto per le scorribande e gli scontri dei due protagonisti animati.
Conclusioni
È una soddisfazione parziale quella con cui chiudiamo la recensione di Tom & Jerry: siamo infatti colpiti dallo stile scelto e la resa visiva dei personaggi animati e della loro integrazione con la componente live action, al netto di una iniziale sensazione straniante, ma evidenziamo parallelamente una mancanza nella costruzione narrativa, che si accontenta di inserire le divertenti gag tra i protagonisti nel contesto di una comedy molto tradizionale. Al netto di questa perplessità e la sensazione che si sarebbe potuto osare di più nell'espandere il mondo di Tom e Jerry sul grande schermo, il film di Tim Story ha abbastanza spunti da comicità fisica da poter rievocare quello che il pubblico ama di questi personaggi e intrattenere gli spettatori più giovani.
Perché ci piace
- Lo stile scelto per riprodurre, su base in CGI, il feeling da animazione a mano.
- La componente tecnica e l'integrazione tra disegno e live action.
Cosa non va
- Non sempre il mix di comedy e sketch trova il suo equilibrio.
- Non si fa molto per discostarsi dai canoni della commedia tradizionale, senza cercare un contesto ampio e compiuto per i personaggi di Tom e Jerry.