Tom Bombadil: chi è il misterioso personaggio scritto da J.R.R. Tolkien?

Quello apparso nella quarta puntata de Gli Anelli del Potere 2 è uno dei personaggi più controversi della letteratura tolkieniana. Ma quanto differisce quello visto nella serie dagli scritti?

Tom Bombadil ne Gli Anelli del Potere, interpretato da Rory Kinnear

C'è un passaggio ne La Compagnia dell'Anello che racconta del primo incontro tra Frodo e uno dei personaggi più controversi e singolari del mondo di Tolkien: Tom Bombadil. Si è sempre discusso moltissimo su questo personaggio, che cosa poteva rappresentare nel mondo di Arda, alcuni ipotizzavano che fosse una rappresentazione dello stesso scrittore e nemmeno Peter Jackson, o Ralph Bakshi nel 1978, si sono azzardati a metterlo in scena per il rischio di cadere in una trappola senza fine. Con la serie tv Gli Anelli del Potere tutto è cambiato perché dalla quarta puntata, stravolgendo luoghi e modalità di apparizione, il pubblico ha potuto finalmente godere di una rappresentazione filmica e visiva di questo particolare personaggio (interpretato da Rory Kinnear). Ma quanto differisce dall'originale? Proviamo a vedere le caratteristiche di Tom Bombadil secondo gli scritti del professore di Oxford.

Chi è Tom Bombadil secondo Tolkien?

Tom Bombadil, conosciuto dagli Elfi nella Prima Era col nome di Iarwain Ben-adar (in Sindarin, "il Vecchissimo e Senza Padre"), è un personaggio molto particolare della Terra di Mezzo che vive fin da quando Arda venne creata (e questo viene anche "citato" all'interno della serie). Gli Elfi lo consideravano un benevolo spirito della foresta, un'autentica incarnazione dell'antica forza vitale lì presente, non sottoposto a nessuna legge se non la sua ed unico padrone di se stesso. Le sue origini sono misteriose e sono frutto di discussione tra i fan e gli esperti di studi tolkeniani, anche se l'autore non ha mai dato spiegazioni specifiche.

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Una scena della seconda stagione della serie Amazon

Alcuni hanno scoperto che la sua origine viene niente meno che dal nome di una bambola di legno che viveva nella famiglia Tolkien, e come molti dei giocattoli posseduti dai bambini dello scrittore (gli orsacchiotti che apparivano in Mr. Bliss o il cane che ha ispirato Roverandom) Tom Bombadil è stato inserito la Terra di Mezzo con molta naturalezza dallo stesso Tolkien.

La sua prima apparizione nota risale agli anni Venti, in un racconto intitolato Le avventure di Tom Bombadil, e anche in questo frammento viene descritto come uno dei "più vecchi abitanti del regno", suggerendo ovviamente che fin dall'inizio Tolkien considerava Tom come un essere primordiale, al di là di tutto e tutti. Si conosce poco in realtà di lui, se non che le cose materiali e terrene non lo toccavano minimamente, e che viveva felice nella Vecchia Foresta con la sua amata moglie Baccadoro a est della Contea, poco oltre il fiume Brandivino (nella serie è stato trasferito nel deserto del Rhun).

Secondo alcuni studiosi tolkieniani che hanno passato la vita ad esaminare ogni singola parola che il professore ha dedicato a questo personaggio, così esule dagli eventi delle Terra di Mezzo, egli poteva essere anche un Maia (una divinità) anche se nulla avvalora questa teoria. Tom aveva un rapporto molto stretto con la natura, parlava tranquillamente con piante ed animali e si comportava in una maniera abbastanza bizzarra. Era totalmente esente dai problemi del mondo circostante e legato "solamente alle sue terre" delle quali era il Signore assoluto, ma delle quali in un certo senso faceva parte.

Un personaggio molto potente

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Una scena della serie ispirata al mondo di Tolkien

Si sa che è una delle creature magiche più potenti della Terra di Mezzo, tanto che neppure l'Unico Anello ha effetti su di lui e sembra anzi in grado di piegarlo alla sua volontà senza per questo cadere sotto il suo malefico influsso. Per quanto riguarda l'Unico Anello proprio durante il Consiglio radunato a Gran Burrone (Valforra per la nuova traduzione) per decidere le sorti dell'Anello si discusse anche sull'opportunità di affidarglielo affinché lo custodisse per sempre, tuttavia l'ipotesi fu subito scartata da Gandalf in ricordò quanto Tom fosse completamente disinteressato agli accadimenti del mondo e ciò l'avrebbe reso un pessimo guardiano, poiché avrebbe potuto dimenticarsi dell'artefatto o addirittura gettarlo via. Tuttavia anche in questo caso c'è sempre un punto a favore di Sauron, perché Tom e le sue capacità sono limitate alla Vecchia Foresta e al suo circondario, poiché egli è profondamente legato ai luoghi dove risiede, e quindi se tutto dovesse cedere al dominio di Sauron neanche Tom Bombadil, con la sua forza potrebbe opporsi al potere dell'Oscuro Signore.

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Gli Anelli del Potere: Halbrand nel finale della stagione 1

Ma quanti anni ha Tom? Tolkien qui è chiarissimo, è dalla creazione di Arda che Tom risiede in quelle terre, è il più antico e tuttavia nonostante ciò una datazione esatta, né dove apparve originariamente in Arda non c'è negli scritti. Lui stesso afferma di esistere fin dall'alba dei tempi, quando tutte le cose erano appena nate e la primissima pioggia era caduta e le prime gocce di rugiada si erano formate sulla primissima erba. In questi termini si può pensare a lui e alla sua compagna Baccador come degli spiriti ancestrali di Arda che sempre hanno camminato sulla terra, ciò però non è mai stato confermato. Tom difatti fu testimone del Risveglio degli Elfi e del loro Grande Viaggio verso Aman, così come fu testimone del ritorno dei Noldor nel Beleriand e delle guerre contro Morgoth che devastarono la Terra di Mezzo (migliaia di anni prima dell'arrivo di Sauron). Tuttavia né Tom né Baccador presero mai parte attiva in nessuno dei grandi avvenimenti che sconvolsero quegli anni terribili (né tantomeno fecero da maestri per gli Istar giunti su Arda) essendo interessati solo al proprio mondo.

Il Tom di Rings of Power è coerente?

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Una scena da Gli Anelli del Potere 2

Dunque considerando la sua aurea così ignota e misteriosa, sì inserirlo negli eventi della Seconda Era è assolutamente coerente e canonico (usiamo la parola che piace tanto ad alcuni tolkieniani). Ovviamente il luogo scelto e la sua predisposizione all'insegnamento dei poteri, stile Yoda, lo allontanano abbastanza dal Tom degli scritti. L'incontro con lo Straniero (quando potremmo chiamarlo Gandalf?) può essere un elemento condivisibile e coerente, perché la grande amicizia tra Tom e Olòrin/Gandalf è stata sempre reale e se in questo caso Gandalf, ancora stordito dall'arrivo nella Terra di Mezzo, ha bisogno di un qualcuno che gli doni un focus specifico per "attivare" al meglio i propri poteri, chi meglio del più Antico e Senza Padre Tom Bombadil (almeno così avranno pensato Payne e McKay che si sono presi la libertà di dare a Bombadil il ruolo di "maestro").

Tom vestiva una giacca blu cielo e portava degli stivali gialli, in testa aveva un cappello sul quale c'era una piuma di martin pescatore e portava una lunga barba incolta rossiccia. Questi dettagli non sono banali perché Tom Bombadil è forse il personaggio meglio descritto (come fattezze fisiche) dallo stesso Tolkien e anche qui alimenta un po' di mistero: perché raccontare con questi dettagli un personaggio che ai fini della storia poco ha a che fare?

La sua casa, o meglio casetta, sembra schermata al male, perfino Frodo che si sentiva braccato dai Cavalieri Neri quando trascorse del tempo nella casa di Bombadil e Baccadoro fece strani e bellissimi sogni. Come è stato detto è un personaggio particolarissimo che si presta a mille interpretazioni, che condusse la sua esistenza serena senza curarsi di ciò che accadeva fuori dal suo piccolo mondo, dimostrando forse di detenere il segreto della felicità eterna. Come si desume dai lavori di Tolkien, Tom ha la capacità di comprendere i linguaggi di tutte le creature e delle piante della foresta ed è detto che nessuno è mai riuscito ad afferrarlo né a sottometterlo.

Le creature del male lo temono ed egli si è addirittura dimostrato in grado di sconfiggere senza difficoltà gli Spettri che infestavano le Tumulilande. Tom è stravagante, ma magico, quasi al limite del ridicolo con le sue filastrocche e canzoni ed è totalmente agli antipodi degli altri personaggi. Nondimeno possiede anche la saggezza dei tempi, che affonda nella storia antica e nel mito, e la sua concezione e funzione sono legate ai miti scandinavi e legami profondi con le fiabe europee quindi, paradossalmente, è al tempo stesso l'entità più tolkieniana che si può leggere né Il Signore degli Anelli.

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Un dettaglio dell'anello

La bellezza di questa storia sta anche in Tom e il suo mistero: Il Signore degli Anelli mostrandoci una parte piccola di un mondo straordinaria ci fa percepire la sua vastità, ma molte cose sono lasciate senza spiegazioni. Così anche nel mondo reale spesso incontriamo dei fenomeni dove la provenienza non ci è chiara, le conoscenze si sono perse nell'arco del tempo o sparite dalla memoria, così succede con Tom Bombadil? Avendo informazioni molto scarse sul personaggio cerchiamo di interpretarlo a modo nostro - ognuno secondo il proprio piacere, secondo le proprie conoscenze ed allora possiamo pensare che Tom sia una divinità, un elfo, uno stregone, uno spirito, il suo creatore, oppure il lettore stesso: tutte soluzioni valide per Tolkien. Il rischio di rappresentarlo in una serie ovviamente è reale, ma a differenza dei predecessori gli showrunner di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere hanno accolto la sfida:

Il nostro Tom Bombadil è leggermente più interventista di quanto si vede nei libri, ma solo per un 5% o 10%. La prima stagione ha posizionato i pezzi sulla scacchiera, e nella seconda questi pezzi sono in movimento ed è davvero incentrata sui cattivi - dice Payne a Vanity Fair - C'è Sauron, che non si nasconde più dietro le sembianze di Halbrand e il pubblico sa che è Sauron, quindi ora lo vediamo manovrare mentre manipola i vari popoli. Tom è una sorta di curiosità all'interno di questa struttura perché, pur essendo più cupo e oscuro sfida il cambiamento di tono del resto della stagione ed è un vero e proprio punto di luce in mezzo a un mare altrimenti oscuro e forse l'unica risposta all'enigma Tom Bombadil è semplicemente accettare che, come scrisse Tolkien "Egli è".