Un uomo e una donna, in montaggio alternato, raccontano a degli amici di quella volta che lui ha chiesto a lei di sposarla. Tutto magico, tutto sorprendente, tutto perfetto, da sogno. Solo che, lo capiamo alla fine del discorso, poi i due si sono lasciati dopo cinque anni. Inizia così il film, e inizia così la recensione di Ticket To Paradise, in uscita al cinema il 6 ottobre, la pellicola che vede due divi di Hollywood, amatissimi, come George Clooney e Julia Roberts di nuovo insieme dopo Ocean's Twelve, e per la prima volta come protagonisti di un passo a due. Ticket To Paradise è una commedia sentimentale che occhieggia ai film della Guerra dei Sessi degli anni Quaranta, ma con due protagonisti leggermente più maturi di quelli che di solito troviamo in questo tipo di film. George Clooney e Julia Roberts sono già di per sé sinonimo di riuscita di una commedia che funziona su tempi comici perfetti e uno script prevedibile come dev'essere.
Questo matrimonio non s'ha da fare
Quell'uomo e quella donna di cui vi abbiamo parlato sono David (George Clooney) e Georgia (Julia Roberts). I due, divorziati da vent'anni, si detestano e non si vedono da tempo. Si incontrano alla laurea della figlia Lily, e le cose non vanno benissimo. Ma, poco dopo, sono costretti a rivedersi: vanno insieme a Bali, perché la figlia ha deciso di sposarsi con il suo fidanzato, incontrato lì proprio durante il suo viaggio di laurea. Litigiosi su tutto, David e Georgia sembrano di essere d'accordo proprio su una singola, precisa cosa: evitare quel matrimonio, che secondo loro potrebbe essere un errore che potrebbe costare caro a Lily.
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George Clooney e Julia Roberts in una Guerra dei Sessi
Ticket to Paradise vive di certezze, di due attori che non si discutono. George Clooney, lo andiamo dicendo da quando lo abbiamo visto in Un giorno per caso, dà il suo meglio da attore brillante: aplomb, eleganza, faccia di bronzo abbinata alla sua bellezza ne fanno l'erede di certi attori del cinema classico, alla Cary Grant. Quanto a Julia Roberts, lei con le commedie sentimentali ci è nata, pur avendo dimostrato in carriera di saper fare tutto. Come abbiamo detto, la commedia sentimentale, quella che richiama al Guerra dei Sessi degli anni Quaranta, solitamente vede in scena attori più giovani. Ma il bello sta proprio qui: George Clooney e Julia Roberts sono perfettamente credibili nel ruolo di due persone non più giovanissime, ma ancora aitanti e affascinanti, tanto da poter ancora farci credere di riuscire a scatenare attrazione e passione. E tutto questo, senza voler apparire giovani per forza, o più giovani di quel che sono. Il sorriso e i capelli brizzolati di Clooney, il sorriso e le gambe lunghissime di Julia Roberts ci sono sempre, e in più c'è qualche lieve ruga che non fa affatto male, anzi.
Un Ti presento i miei più raffinato e romantico
Le due star sono in scena in una commedia della Working Title, casa di produzione specializzata in rom com, in uno di quei film che quasi non si fanno più. Sono due attori che, già da soli e ancor di più insieme, possono essere in grado di portare al cinema un pubblico che forse ha perso un po' l'abitudine di andarci. Noi, ovviamente, ci speriamo. George Clooney e Julia Roberts si muovono così in un film che è una sorta di Ti presento i miei più raffinato e romantico. Il divertimento punta ovviamente sui litigi tra i due, sui rapporti tra padre e futuro genero, ma anche sullo scontro di civiltà e di abitudini tra gli americani e il popolo di Bali, e a quei momenti lost in translation che si creano. E poi sull'architettura di continui piani dei due genitori (che sono gli stessi, ma ognuno dei due rivendica come i suoi) per mettere i bastoni tra le ruote ai due ragazzi. Una strategia da Cavallo di Troia, come la chiama David: mostrarsi amici, accondiscendenti, e poi colpire di sorpresa.
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Billie Lourd, figlia d'arte
Non è un film che coglie di sorpresa, e non può farlo, Ticket to Paradise, perché una commedia sentimentale è di per sé un genere prevedibile, codificato, pilotato. Ma è un film gradevole, che diverte. E che, soprattutto, ci regale due attori in stato di grazia, i cui tempi comici e il modo di porgere le battute sono magistrali. Vedeteli, se potete, in lingua originale, perché ne vale la pena. Accanto a loro si muovono due attrici molto interessanti: Kaitlyn Dever, che è la figlia Lily, è una bellezza misurata e sobria, perfetta per il ruolo. E Billie Lourd, vista in American Horror Story, nel ruolo dell'amica del cuore di Lily, è una figlia d'arte: la madre, infatti, è Carrie Fisher. E nei tratti di Billie si può vedere qualcosa della nostra amatissima principessa Leia.
Conclusioni
Nella recensione di Ticket To Paradise vi abbiamo parlato di una commedia sentimentale che occhieggia ai film della Guerra dei Sessi degli anni Quaranta, ma con due protagonisti leggermente più maturi di quelli che di solito troviamo in questo tipo di film. George Clooney e Julia Roberts sono già di per sé sinonimo di riuscita di una commedia che funziona su tempi comici perfetti e uno script prevedibile come dev'essere.
Perché ci piace
- La struttura narrativa che richiama i film della Guerra dei Sessi anni Quaranta.
- George Clooney e Julia Roberts insieme, tempi comici perfetti e chimica.
- Il cast di contorno è azzeccato.
Cosa non va
- Il film è prevedibile, ma come deve esserlo una commedia di questo tipo.
- A tratti sembra di essere in uno spot dell'azienda turistica di Bali.