The Walking Dead: premiere stagione 4

La quarta stagione della serie AMC si apre con un nuovo record di ascolti (16,1 milioni di spettatori negli USA) e con una premiere insolitamente parca di azione, ma interessante nelle premesse.

Il plot:

Dopo la fuga dell'ormai ex Governatore di Woodbury, e l'accoglimento nel gruppo dei superstiti del suo gruppo, la vita nella prigione-rifugio sembra essere ripresa (più o meno) come prima. Ma un Rick sempre più provato, e sempre più lontano dal leader freddo e lucido che avevamo imparato a conoscere, inizia a suscitare nei suoi compagni più di un dubbio, specie nella sua capacità di mantenere il ruolo ricoperto finora. L'ex poliziotto, infatti, si tiene ora volutamente lontano dalle missioni più pericolose, e sembra volersi dedicare esclusivamente a coltivare il terreno intorno alla struttura, oltre che ai suoi due figli. Carl, in particolare, sempre più simile ad un bambino-soldato, sembra destare le preoccupazioni maggiori in suo padre, che vorrebbe fargli recuperare un'infanzia che appare irrimediabilmente perduta. Nel frattempo, Daryl diviene sempre più popolare e rispettato tra i residenti del carcere, in particolare tra le nuove entrate provenienti dal gruppo di Philip. Mentre una parte del gruppo, sotto la guida di Daryl, esce in cerca di rifornimenti, Rick, in una delle sue escursioni nel terreno intorno al carcere, incontra una donna emaciata e provata. L'incontro, ovviamente, si rivelerà non privo di conseguenze.

Cosa ci è piaciuto di questo episodio

- In un'apertura di stagione tanto attesa, come quella di questo Calma apparente, la carne messa al fuoco è molta. In particolare, l'evoluzione del personaggio di Rick sembra aprire gli scenari più interessanti: non più il leader spietato e dal sangue freddo della precedente stagione, ma neanche quello più fiducioso e "umano" visto in precedenza. L'ex poliziotto sembra ripiegare sempre più sul privato, al punto di ignorare (pericolosamente) la minaccia degli Erranti. Il fatto che Daryl sembri avviarsi a sostituirlo nel ruolo di leader, finirà per provocare un focolaio di tensione tra i due?
  • Il Governatore è tuttora disperso, e le ricerche di Michonne restano per ora infruttuose. Considerato il peso e il carisma del personaggio, guadagnato nel corso di tutta la stagione precedente, è una scelta decisamente coraggiosa quella di accantonarlo (momentaneamente). Non dubitiamo comunque che Philip, ormai reso completamente folle dagli eventi degli ultimi episodi, tornerà a rappresentare una minaccia non indifferente per Rick e compagni.

  • L'incontro di Rick con la donna, nei boschi, riprende un vecchio motivo della serie, che ancora non ha esaurito la sua carica problematica: quanto si può restare umani, in un mondo ormai trasformato in un inferno senza leggi, e quanto è necessario invece diventare spietati e calcolatori? L'ex poliziotto è passato attraverso entrambe le soluzioni, trovandole parimenti inadeguate. La sorte della donna sembra, tragicamente, confermare che non esiste soluzione al dilemma. I suoi occhi, e le sue ultime parole, continueranno con ogni probabilità a turbare i sonni (e la veglia) di Rick.

  • Quello del carcere non è un rifugio eterno: lo sospettavamo, ora ne abbiamo avuto la conferma. La rete può essere abbattuta dagli Erranti, e anzi ci sono buone probabilità che questo, in un prossimo futuro, avvenga. Ci si prepara a un nuovo cambio di setting?

Cosa non ci è piaciuto di questo episodio

- Lascia un po' perplessi, considerate le premiere a cui la serie ci aveva abituati nelle precedenti stagioni, la carenza di azione di questo episodio. Fossimo a metà stagione, potremmo parlare senza problemi di episodio "di transizione". Le sequenze d'azione (e quelle più sanguinolente) sembrano inserite per dovere contrattuale. Si spiana il campo a possibili eventi decisivi nei prossimi episodi: con che esito, è da verificare.
  • L'uscita di scena di uno dei nuovi personaggi si rivela più che mai prevedibile, e anch'essa inserita nell'episodio in modo un po' forzato. La morte di un nuovo personaggio sembra una strategia fin troppo facile per caricare l'episodio dell'emoglobina (e del coinvolgimento emotivo) richiesti, ma l'evento in sé, così come il successivo dialogo di Daryl con la sua compagna, resta marginale.

Note a margine

Come prevedibile, questa premiere ha fatto registrare un nuovo record di ascolti alla sua messa in onda negli USA, totalizzando la straordinaria cifra di 16,1 milioni di spettatori (10,4 nella fascia 18-49 anni, quella più significativa per gli investitori). Persino il match di football tra Cowboys e Redskins, trasmesso nello stesso orario dalla Nbc, ha raggiunto risultati inferiori nella suddetta fascia; la serie AMC si conferma così come uno dei fenomeni televisivi più rilevanti degli ultimi anni. E' legittimo, tuttavia, chiedersi se il nuovo cambio di showrunner (al timone della serie c'è ora il produttore Scott M. Gimple) nonché le annunciate novità quali l'allontanamento, sempre più marcato, dagli eventi narrati nel fumetto, si riveleranno scelte vincenti per lo show.

What's Next

Il cliffhanger finale, che fa uscire (inevitabilmente) di scena un altro dei nuovi personaggi, apre ipotesi e provoca dubbi: la mutazione del giovane, apparentemente inspiegabile, rende la prigione un luogo sempre meno sicuro per i suoi residenti. Dall'altra parte, Michonne sembra non aver chiuso i conti col nemico di sempre, Philip, che immaginiamo non resterà lontano dai riflettori a lungo. La guerriera di colore, da parte sua, resta un elemento anarchico, incline a seguire un suo progetto, non ancora assimilato completamente alla vita della comunità. Il dualismo Rick-Daryl, qui solo accennato, sembra un motivo destinato a caratterizzare la serie ancora molto a lungo. Con quali esiti, sarà ovviamente da verificare.

Movieplayer.it

3.0/5