Non conoscete ancora The Umbrella Academy? Niente paura, è piuttosto normale visto che non si tratta di uno dei fumetti che sono sulla bocca di tutti, seppur lo meriterebbe, ma di un'opera affascinante e di nicchia che è arrivata già due volte tra gli scaffali del nostro paese: nel 2009, grazie a Magic Press, e di nuovo più recentemente, dal luglio 2017 con il marchio Bao Publishing, che ha pubblicato lo scorso dicembre anche il secondo volume in attesa di un terzo ancora inedito anche in patria. A dirla tutta, in tanti stanno scoprendo l'esistenza, e il suggestivo fascino, di questa serie a fumetti firmata da Gerard Way dei My Chemical Romance e disegnata da Gabriel Bà, proprio in virtù dell'adattamento targato Netflix.
The Umbrella Academy è in uscita, infatti, il prossimo 15 febbraio, ma noi lo abbiamo già visto e abbiamo pensato di parlarvi delle nostre prime impressioni, un commento a caldo prima della recensione approfondita che pubblicheremo il giorno stesso dall'arrivo nel catalogo Netflix. Prime impressioni sicuramente positive, sia in quanto serie dotata di vita autonoma che in quanto ad adattamento dell'opera cartacea di partenza, che ci danno la forte sensazione di trovarci al cospetto di un'altra delle produzioni del colosso streaming che monopolizzeranno le discussioni da metà mese in avanti. Siete pronti a conoscere un manipolo di bizzarri e intriganti personaggi?
Cos'è The Umbrella Academy? La folle trama della serie
Allora partiamo dall'inizio, da chi sa poco del fumetto di Way e Bà e dell'opera che da esso è tratta: il punto di partenza della storia di The Umbrella Academy è l'improvvisa quanto inspiegabile nascita di 43 bambini senza che le loro madri fossero rimaste incinte. Un evento straordinario che attira l'attenzione di un eccentrico e ricco scienziato di fama mondiale, Sir Reginald Hargreeves, che riesce ad adottare sette di questi miracolosi bambini. Il suo scopo è uno: salvare il mondo. E con questo fine in mente cresce i ragazzi che però finiscono per separarsi nei problematici anni dell'adolescenza.
Anni dopo, alla morte di Hargreeves, i sette ormai entrati nei loro trent'anni si riuniscono per risolvere un mistero legato alla scomparsa del padre, ritrovarsi con l'assistente dell'uomo, il brillante scimpanzé Pogo, e tornare a collaborare tra loro, prima che le loro forti personalità e diverse abilità li portino a nuove separazioni e conflitti, con i quali dovranno fare i conti nell'affrontare la minaccia di una imminente fine del mondo.
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Una trama di base che ha richiesto un'espansione nel passaggio dalla carta allo schermo, soprattutto trattandosi di una serie Netflix da dieci episodi. I presupposti di quanto è introdotto nel fumetto già nel suo primo volume, "La suite dell'Apocalisse", sono lì e l'adattamento è realizzato con grande intelligenza. La serie sviluppata da Steve Blackman e scritta da Jeremy Slater (che si fa perdonare per il suo adattamento di Death Note: Il quaderno della morte) attinge alle tavole del fumetto, evoca, richiama ed espande. L'adattamento non è lineare, ma la storia di base e lo spirito dell'opera di Way e Bà è tutto lì, concreto e tangibile. Grande attenzione è rivolta dagli autori della serie Netflix ai personaggi, messi al centro del racconto per dare linearità e punti di riferimento alla narrazione.
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I magnifici 7: personaggi e cast di The Umbrella Academy
Sette i personaggi di questa bizzarra famiglia disfunzionale di The Umbrella Academy, ordinati e numerati già a partire dal loro nome: Luther è infatti il Numero Uno, anche detto Spaceboy, ed è quello dotato di superforza, caratterizzato dal corpo di un imponente gorilla marziano e interpretato da Tom Hopper; Diego, il numero due, è invece detto Kraken, ha il volto di David Castaneda e, oltre a essere bravo con i coltelli, ha la capacità di trattenere a lungo il respiro; Emmy Raver-Lampman interpreta invece il numero tre del gruppo, Allison Hargreeves, Voce, una celebrità capace di manipolare la realtà con le proprie bugie; segue il numero 4, Klaus, detto Medium e portato sullo schermo da Robert Sheehan, un tossicodipendente telecinetico con l'abilità di parlare con i morti: il numero 5, invece, è noto proprio con questo nome numerico, è impersonato da Aidan Gallagher, riesce a viaggiare in avanti nel tempo ed è rimasto intrappolato nel corpo di un ragazzo. È un personaggio importante nello sviluppo della trama, perché nel futuro ha visto un modo apocalittico e sa che un grande pericolo è imminente.
Con numero 6 fuori dai giochi, morto e con una statua commemorativa nel giardino della Umbrella Academy, ci resta da concentrarci su Vanya Hargreeves, la numero 7. È un personaggio chiave della storia, e non è un caso che sia stato affidato a una Ellen Page che si rivela perfetta per renderne la profondità e le complicazioni di Violino Bianco: Vanya è l'unica dei sette ragazzi di Hargreeves a non aver mai dimostrato alcun potere e per questo motivo è sempre stata messa da parte dal padre. Ma è realmente così? O dentro di lei si cela qualcosa che è stato tenuto sotto controllo e che, unito alla sua insoddisfazione, può rivelarsi pericoloso e letale?
Completano il cast di The Umbrella Academy, per lo più convincente e in parte, Mary J. Blige che dà vita all'assassina Cha-Cha (un uomo nel fumetto), Cameron Britton nel ruolo di Hazel, Adam Godley in quello dello scimpanzè Pogo e Colm Feore a dar vita a colui da cui tutto è partito, Il Monocolo, ovvero Sir Reginald Hargreeves in persona, che appare in diversi flashback.
Il prossimo grande successo Netflix? Noi crediamo di sì
In attesa di approfondire da qui a un paio di settimane, ci teniamo a sottolineare da subito con che cura e perizia sia stata realizzata la serie di The Umbrella Academy, che riesce a rendere l'anima del fumetto di partenza pur con una impostazione diversa. Gli autori dello show Netflix non si sono tirati indietro nel rendere anche gli aspetti più folli della serie, ma non si sono limitati a mettere in piedi uno show bizzarro, hanno piuttosto infarcito la storia di momenti e trovate capaci di affascinare e calamitare l'attenzione dello spettatore: un personaggio che balla a ritmo di musica qua, una sequenza d'azione con Don't Stop me Now dei Queen là, nel tentativo riuscito di trovare una propria originale stranezza e personalità, diversa ma coerente con quella che hanno amato i lettori dell'opera a fumetti di Gerard Way e Gabriel Bà.
La sensazione, guardando The Umbrella Academy, è quella provata con altri successi Netflix dei mesi e anni passati, una di quelle produzioni del canale streaming che ha la capacità di diventare argomento di discussione per settimane dopo il suo arrivo in catalogo. Siamo curiosi di leggere i commenti e le reazioni, di capire quali personaggi conquisteranno il pubblico e quanti saranno incuriositi a leggere anche il fumetto, ma di una cosa siamo sicuri: The Umbrella Academy vi farà impazzire!