The Handmaid’s Tale 5: Il significato del finale e cosa aspettarci dalla stagione 6

Quel treno che si muove verso l'ignoto riporta il finale della stagione 5 dalle parti di quello della prima stagione. Vediamo cosa potrebbe accadere nella stagione 6, l'ultima, e come il mondo di Gilead tornerà nella nuova serie tratta da I Testamenti, il romanzo di Margaret Atwood del 2019.

The Handmaid’s Tale 5: Il significato del finale e cosa aspettarci dalla stagione 6

"Why aren't you scared of me? Why do you care for me? When we all fall asleep, where do we go?". "Perché non sei spaventato da me? Perché t'importa di me? Quando ci addormentiamo, dove andiamo?" Si chiude con la canzone Bury A Friend di Billie Eilish, una rara concessione alla musica pop contemporanea, l'episodio finale della stagione 5 di The Handmaid's Tale, la serie tv disponibile in streaming su TimVision. "Dove andiamo?" canta Billie Eilish, mentre la macchina da presa, con il movimento che sembra quello di un dolly, si allontana sempre di più dalle protagoniste. E un treno entra in un tunnel, nel buio, verso l'ignoto. Nel raccontarvi il significato del finale di The Handmaid's Tale 5, vi avvisiamo, incorreremo sicuramente in alcuni spoiler, in particolare nello spoiler di tutta la stagione: per cui leggete solo dopo aver visto il Racconto dell'Ancella fino alla fine. Quel treno che si muove verso l'ignoto riporta il finale della stagione 5 dalle parti del finale della prima stagione, con un furgone che portava June verso un posto che nessuno di noi poteva immaginare. Stavolta la destinazione dovrebbe essere Honlulu, le Hawaii, quel che resta degli Stati Uniti d'America, dopo che parte della nazione è diventata Gilead. Un nuovo posto dove andare, ora che anche il Canada è diventato xenofobo e inospitale. Ma che la destinazione sia questa non possiamo esserne sicuri.

Il finale di stagione: June e Serena, nemiche amiche

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The Handmaid's Tale: una foto di Yvonne Strahovski

"Senti chi c'è tesoro. C'è un bambino, c'è un altro bambino. Andiamo a vedere dov'è". June (Elisabeth Moss) è salita sul treno che la porterà via dal Canada dove non è più al sicuro. Cerca di rassicurare Nicole, la sua bambina, di parlarle, e sente in lontananza piangere un bambino piccolo. Arrivata in fondo al vagone, da dove arriva quel grido, capisce tutto. A tenere in braccio quel bambino è Serena Joy (Yvonne Strahovski), con uno sguardo enigmatico. E poi con un lieve sorriso. È un twist ending, un finale che sorprende, per come era iniziata la quinta stagione. Ma che è coerente con quello che avevamo visto nell'episodio 7. Quando, a sorpresa, Serena ha salvato June, E lei l'ha aiutata a partorire. "Perché non mi hai ucciso? Perché Fred e non me?" chiede Serena a June. "Perché non volevo farlo". In fondo, in tutta la storia June si è battuta per sé, ma anche per tutte le donne. E Serena è una di loro. Inconsciamente, e poi sempre più consciamente, la sente vicina. June e Serena sono due facce della stessa medaglia: entrambe vittime del sistema; consapevole la prima, inconsapevole la seconda. Ma, una volta senza marito, con un figlio, Serena ha sperimentato su di sé una sorta di contrappasso, vivendo con una famiglia insieme alla propria bambina, che poteva solo allattare e basta. Ha finito per vivere come un'ancella. Serena è sempre stata ambigua, e quel suo volto enigmatico non ci ha mai fatto capire cosa stesse bollendo in lei. Ma ora sembra aver capito che pericolo per le donne sia Gilead. E June, che l'ha sempre considerata una nemica, ora sembra aprirsi a lei. La solidarietà femminile può essere la risposta.

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Il sottofinale: June, noi ci ritroveremo

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The Handmaid's Tale 5: una foto di scena

E se il finale è stato sorprendente, beffardo, e pieno di nuove possibilità per il futuro, il sottofinale è stato ancora una volta struggente. Luke, ricercato dopo aver ucciso un uomo per aver difeso June, si è sacrificato facendosi arrestare a un posto di blocco. Così ha permesso a June e a Nicole di salire su quel treno. June è stata messa davanti al fatto compiuto, e non ha potuto fare niente. Ancora una volta, è da sola. Ma nel messaggio di Luke c'è la speranza. "June, noi ci ritroveremo. Lo facciamo sempre". Come il finale, anche il sottofinale ci rimanda a un momento preciso di questa stagione. È l'episodio 8, quello in cui June e Luke hanno discusso animatamente. "Permettimi di proteggerti alcune volte, ok? Ti prego" aveva detto Luke. "Il fatto è che a me non serve la tua protezione" aveva risposto lei. C'è sempre stato, in Luke, un senso di impotenza, di frustrazione. È sempre stato in salvo, in Canada, mentre June era tenuta in schiavitù a Gilead. Una volta riunitosi con lei, dal Canada, non ha potuto di nuovo fare niente per salvare Hannah, che si trova ancora lì. In questo modo, finalmente, Luke ha potuto fare qualcosa, salvare per una volta June, riuscire a incidere nella storia con un atto di coraggio.

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The Handmaid's Tale 5: un momento della serie

Cosa dobbiamo aspettarci dalla stagione 6

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The Handmaid's Tale: una foto di Elisabeth Moss nella quinta stagione

Ed è proprio da questi due punti che cerchiamo di capire cosa aspettarci dalla stagione 6 di The Handmaid's Tale. Sarà l'ultima, è deciso: la stagione finale. E allora, come una liberazione, tutti ci aspettiamo il crollo di Gilead, la sconfitta del suo sistema teocratico, integralista, fascista. A June non basta la libertà, non si fermerà fino a che non vedrà Gilead distrutta. Ma lo farà con un'alleata, Serena Joy, finalmente anche lei consapevole di quanto male abbia fatto a tutte Gilead. Se avevamo pensato a uno scontro finale tra June e Serena, alla stregua della vendetta di June contro il Comandante Waterford, ora crediamo che sia arrivato finalmente il momento, per le due donne, di deporre le armi fra loro e fare fronte comune. Certo, non sarà facile. June è da sola, lontana da Luke, e lontana anche da Nick (Max Minghella) che, ormai consapevole di amarla, ha lasciato la moglie e, di fatto, si è messo contro Gilead.

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Ritrovare Hannah

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The Handmaid's Tale 5: un momento della quinta stagione

Ma, prima ancora di veder crollare Gilead, la prima cosa da fare per June sarà trovare la figlia, Hannah, che le è stata strappata all'inizio del regime e che non vede da anni. Hannah ha ormai dodici o tredici anni. L'abbiamo vista vestire di viola, un colore che a Gilead non avevamo mai visto: è il colore per le apprendiste mogli, per le ragazze che vengono istruite, ancora giovanissime, per essere date in spose a uomini più grandi. Una cosa che fa venire i brividi soltanto a scriverla. June dovrà evitare ad Hannah questo destino. Ma come fare da lontano, da Honolulu? E come fare a riunirsi a Luke? E ancora, chi sceglierà tra Nick e Luke, due uomini a cui ha dichiarato il suo amore? E Luke riuscirà a difendersi dall'accusa di omicidio che pende su di lui in Canada? Le domande che ci facciamo sono tante. E, come potete capire, preannunciano una stagione finale infuocata.

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The Handmaid's Tale: un'immagine della serie

Che ne sarà di Nick e Janine?

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The Handmaid’s Tale 4: una foto di scena

Ma il finale di stagione ha introdotto due possibili storyline che sembravano essere state trascurare. Una è quella di Janine, la povera ancella rimasta a Gilead, che ci ha già rimesso un occhio, oltre ad aver subito soprusi su soprusi. Dopo aver rifiutato la famiglia a cui è stata assegnata, è stata di nuovo portata via. E il suo destino appare sempre più in bilico. Così come quello di Nick: lo abbiamo visto abbattersi infuriato contro il Comandante Lawrence, reo di aver tentato di uccidere June. E poi lasciare la moglie, che non ha mai amato. Ancora dentro Gilead, ma ormai apertamente contro, Nick è il più forte alleato di June. Ma anche lui è un bersaglio, un cane sciolto. Assisteremo alla stagione finale anche per capire che ne sarà di lui. Il grande nemico di June è quindi ora il Comandante Lawrence, a cui June vorrebbe far fare la fine di Fred. Ma anche Zia Lydia, altro personaggio ambiguo come pochi, potrebbe avere la fine che merita.

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Sono in arrivo I Testamenti

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The Handmaid's Tale: Ann Dowd in una scena

Ma il mondo di Gilead e di The Handmaid's Tale non finirà con la stagione 6. È stata infatti annunciata da tempo la serie tv tratta da I Testamenti, il romanzo di Margaret Atwood, uscito nel 2019, che racconta la storia da diversi punti di vista. Nel romanzo viene usato un espediente narrativo interessante: quindici anni dopo i fatti del Racconto dell'Ancella, vengono ritrovate le trascrizioni di due testimonianze e un documento olografo. In questo modo ascoltiamo il racconto da altri punti di vista. Uno è quello di Hannah, la figlia di June e Luke, che ha passato tutta l'infanzia separata dalla madre, nella casa del comandante Kyle. Il secondo è quello di zia Lydia: la storyline dedicata a lei e ad Ardua Hall, il luogo dove risiedono le zie, racconta l'antefatto della storia, i momenti che precedono l'ascesa al potere di Gilead. E c'è un terzo personaggio, di nome Daisy. Ma non vi sveliamo chi è. Non è detto, comunque, che la serie segua alla lettera il libro. Abbiamo visto, infatti, come The Handmaid's Tale sia andato oltre il romanzo e abbia poi vissuto di vita propria. Il mondo di Gilead, ad ogni modo, non finirà quindi con la stagione 6. Ma intanto ci godremo finalmente la rivincita di June. Mentre abbiamo ancora in testa la voce di Billie Eilish che canta quella canzone. "Cammina sui vetri, morditi la lingua. Seppellisci un amico, cerca di svegliarti".