The Flash: perché è un storia di famiglia prima che di supereroi

Riscopriamo il potere (umano) dietro The Flash, il cinecomic DC con Ezra Miller che arriva in tv e in streaming dal 18 marzo su Sky Cinema e su NOW.

The Flash: perché è un storia di famiglia prima che di supereroi

L'attesa che si crea sui film a volte è pericolosa e, addirittura, controproducente. Si mostra troppo di una pellicola da mesi prima che esca con teaser, trailer e clip che a volte finiscono per essere lunghi quasi quanto la pellicola stessa. Rovinano alcune sorprese (i tanto temuti spoiler) e soprattutto finiscono per rischiare di dare un'idea errata di ciò che poi effettivamente si andrà a vedere. Un caso emblematico in questo senso nell'anno passato è stato sicuramente The Flash, cinecomic con la responsabilità di fare da ponte tra vecchio e nuovo universo narrativo condiviso della DC e nato sotto una cattiva stella, a causa delle continue riscritture e rimontaggi, cambi e aggiunte di cast, i guai con la giustizia del protagonista Ezra Miller. Eppure, nonostante tutti i problemi sottolineati nella nostra recensione, ciò che ne è emerso è un film molto più umano che supereroistico, ed è su questo aspetto che vogliamo concentrarci in occasione dell'arrivo del film su Sky Cinema e su NOW dal 18 marzo.

Il cuore della trama

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The Flash: Ezra Miller in una scena

Nella trama di The Flash il supereroe più veloce al mondo interpretato da Ezra Miller incontra il multiverso quando usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e prova a cambiare gli eventi del passato. Il cuore del film è una storia umana e non di supereroi perché lo è sempre stata anche nella sua origin story fumettistica, elemento sfruttato anche dalla serie tv con Grant Gustin. Ha un rapporto speciale con entrambi i genitori, ma in particolare con la madre, che in quest'occasione è interpretata da Maribel Verdú, attrice affascinante e materna già vista in Élite, Y tu mamá también, Now and Then. Sarà la sua morte - e la successiva incarcerazione del padre (Rob Livingston) accusato del suo omicidio - a rovinare per sempre la vita di Barry Allen, che si convince che riuscendo a cambiare quel piccolo dettaglio potrebbe finalmente essere felice e meno complessato. Ma un solo evento può cambiare tutto, futuro compreso - come sappiamo bene dopo tanti film e serie dedicati ai viaggi nel tempo, elemento su cui gioca la stessa pellicola con, ad esempio, una diversa versione di Ritorno al futuro se fossero andati avanti con la prima scelta di casting, Eric Stoltz al posto di Michael J. Fox.

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Orfani di madre

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The Flash: una sequenza toccante con Ezra Miller e Maribel Verdú

A questo punto Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, senza nessun supereroe della Justice League a cui poter chiedere aiuto. "La risposta è nel passato" si dice spesso e il Velocista Scarlatto prova a seguire questo mantra cercando alleati in quella realtà, ovvero la Supergirl di Sasha Calle e il Batman di Michael Keaton (già visto nei due film di Tim Burton e amatissimo in quel ruolo). Tralasciando il giocare con gli spettatori con l'effetto nostalgia e altri cameo a sorpresa nel film, ciò che accomuna i personaggi dei tre supereroi è di essere rimasti orfani: del cugino Kal-El, di entrambi i genitori oppure della madre - anche se è come Barry avesse perso anche il padre, bloccato in carcere. Eccolo il cuore di The Flash: la relazione dei (super)eroi coi propri genitori, il sentire la loro mancanza, il senso di colpa per aver causato indirettamente la loro morte. Vuoi per una collana di perle e una rapina dopo che Bruce era voluto andare al cinema. Vuoi perché la madre aveva mandato il marito al supermercato per prendere degli ingredienti mancanti. Non bisogna concentrarsi quindi sull'aspetto super ma su quello più umano di tutti, tralasciando tutte le suppellettili fantasy - perché queste finiscono per essere - della narrazione.

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Ezra e Maribel

The Flash Trailer 1
The Flash: un'immagine tratta dal trailer

Le scene familiari tra Ezra Miller e Maribel Verdú sono tra le più toccanti di tutto il film, compresa quella finale al supermercato, quelle corali insieme a Ron Livingston e quelle di confronto tra i due Barry, quello del futuro e quello del passato. Ancora una volta non per il gioco messo in piedi con gli spettatori su viaggi nel tempo, multiverso, mondi paralleli e tutte le caratteristiche fantascientifiche della storia raccontata, bensì per il gioco intavolato tra gli stessi interpreti e personaggi come il doppio Ezra e ciò che può imparare da se stesso. Il passato non si può cambiare - un insegnamento semplicissimo eppure preziosissimo - ma il presente sì quindi precipitatevi a vedere The Flash alla velocità della luce.