The Expanse 4, recensione: il ritorno della grande fantascienza su Amazon Prime Video

The Expanse, la recensione della quarta stagione, la prima prodotta direttamente da Amazon Prime Video dopo la cancellazione da parte di SyFy.

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The Expanse: una sequenza della quarta stagione

Con questa recensione di The Expanse 4, che torna con una stagione di dieci episodi (di cui abbiamo visto i primi sei), assistiamo alla reincarnazione di qualcosa che già conoscevamo. La serie basata sui romanzi di James S. A. Corey era infatti parte del catalogo del canale tematico SyFy, già artefice dell'acclamato Battlestar Galactica, per tre stagioni, dal 14 dicembre 2015 al 27 giugno 2018, prima di una cancellazione che lasciò l'amaro in bocca ai fan. Questo portò alla consueta campagna per tentare di salvare uno show prematuramente annullato, con suppliche mirate degli spettatori rivolte ad Amazon Prime Video (che deteneva i diritti per lo streaming negli Stati Uniti) e Netflix (che aveva in catalogo le prime due annate fuori dal territorio nordamericano). Ad averla vinta è stata la prima, che oltre ad aver confermato la quarta stagione (e recentemente anche la quinta) ha poi messo a disposizione i primi tre cicli, per un totale di 36 episodi, nel mondo intero, per consentire agli appassionati di rivedere i loro beniamini e ai neofiti di fare la conoscenza dell'ambiziosa space opera che affronta la questione del colonialismo su scala cosmica.

Una Nuova Terra

New Terra è il titolo della premiere di stagione di The Expanse, e anche il nome del pianeta che l'equipaggio della Rocinante è incaricato di esplorare dopo aver attraversato uno degli Anelli che rendono possibili i viaggi interstellari. Il compito principale di Holden (Steven Strait) e degli altri è di negoziare la pace con gli indigeni, cercando di mantenere stabile il precario equilibrio tra pianeti che è stato a rischio sin da quando gli umani hanno colonizzato l'intero sistema solare. Mentre loro sono lontani anni luce, alle prese con nuovi elementi e nuovi pericoli, Chrisjen Avasarala (Shohreh Aghdashloo), ora promossa a Segretario Generale delle Nazioni Unite, rimane al centro degli intrighi politici che hanno da sempre caratterizzato lo show.

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The Expanse: un momento della quarta stagione

Tutto come prima, per certi versi, ma c'è senz'altro una sorta di giustizia poetica legata al fatto che Amazon sia entrata in gioco proprio con questa stagione, che pone al centro della struttura drammaturgica un mondo letteralmente nuovo, reso con una cura visiva che trae evidente beneficio dal budget (la piattaforma di streaming può infatti concedere laddove il canale via cavo a tema aveva risorse più limitate). L'ambizione è visibilmente aumentata, ma al contempo c'è anche una certa sensazione di elementi che si restringono, tramite la decisione di sottolineare esplicitamente, a livello visivo e tonale, le influenze del western (senza dimenticare la componente storica, dato che il futuro immaginato dagli showrunner si è sempre rifatto a veri episodi di colonialismo occidentale).

The Expanse 4: l'anteprima della nuova stagione firmata Prime Video

Anno nuovo, filosofia vecchia

Il cambio di gestione genera, fin dall'inizio, evidenti effetti positivi, e questi non si limitano alla possibilità di esprimersi senza censure (la storyline politica fa un uso parsimonioso ma efficace di termini che SyFy non avrebbe mai concesso). Proprio a livello di scrittura, grazie anche al passaggio ad Amazon che comporta la disponibilità di tutti gli episodi contemporaneamente, si sente una volontà di ampio respiro, con fili narrativi che si prendono il loro tempo, mettendo in evidenza quanto possa essere significativo potersi servire anche solo di due minuti in più rispetto alle limitazioni di durata imposte dalla TV tradizionale (la dipartita da SyFy comporta anche l'assenza delle interruzioni pubblicitarie, palese nella scelta di non puntare sui cosiddetti "mini-atti" che sono parte integrante dei network classici e quelli basic cable).

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The Expanse: un'immagine della serie, quarta stagione

Tutti i personaggi hanno lo spazio che meritano, e anche se viene meno parte del fascino delle stagioni precedenti, a causa della distanza che separa l'equipaggio della Rocinante dal resto del gruppo storico, a compensare c'è una grande precisione nella costruzione di un arco narrativo a lungo termine, sia nel contesto della singola annata (i cui capitoli individuali sono distinti ma senza la qualità più tradizionalmente episodica della gestione passata) che in vista delle stagioni successive: come dicevamo, la quinta stagione è già stata confermata, e aver preso in prestito materiale da romanzi successivi a quello su cui si basa ufficialmente il quarto (Cibola Burn - La cura) consente agli showrunner di inserire i tasselli con una tattica diversa ma comunque coerente. L'espansione è costante (e scientificamente corretta, come sempre), come suggerisce anche il titolo della serie, ma i concetti di base sono gli stessi: umanità, politica e intrigo. Questa volta da divorare tutti d'un fiato, magari preceduti dal recupero di ciò che è venuto prima.

Conclusioni

Chiudiamo questa recensione di The Expanse (stagione 4) con una sensazione di gioia, dato che la resurrezione della serie su Amazon Prime Video ha permesso agli autori non solo di continuare a raccontare la storia del colonialismo cosmico da parte degli umani, ma di farlo con nuove ambizioni, liberi dalle restrizioni del piccolo schermo tradizionale. Questo è lo show che conoscevamo, ma ciò che funzionava adesso lo fa ancora di più.

Movieplayer.it
4.0/5

Perché ci piace

  • La qualità visiva degli episodi è nettamente migliorata.
  • La separazione geografica di alcuni personaggi non incide sull'efficacia del dramma umano.
  • La location di New Terra è ricca di intrighi e spunti.

Cosa non va

  • Peccato che siano solo dieci episodi.
  • Chi prediligeva le stagioni precedenti potrebbe non apprezzare certe evoluzioni di linguaggio.