Nelle ultime ore, mentre eravate vittime dell'ormai abituale doom scrolling, potreste esservi imbattuti in un video di Giancarlo Esposito che è stato ripreso da svariate testate americane. Durante gli Emmy, l'interprete di Gustavo Fring, Moff Gideon e Stan Edgar ha lanciato un grido d'allarme ricordando, se mai ce ne fosse bisogno, che quella appena trascorsa è stata una delle peggiori estati cinematografiche di sempre al botteghino. E che tutto il sistema hollywoodiano deve correre ai ripari.
Non ha aggiunto il classico e fosco "prima che sia troppo tardi" perché, da veterano dell'industria, sa bene che c'è modo e maniera di poter correggere questa rotta perché, per quanta miseria si pianga, le major and co i soldi da spendere li hanno. Solo che, a suo modo di vedere, li devono usare in maniera diversa, producendo dei film che interessino alle persone e riportando la lavorazione di film e serie TV in una Los Angeles diventata quasi impraticabile (il motivo? Sempre i soldi...) .

Naturalmente la sua osservazione era principalmente indirizzata al mercato statunitense, ma non è che nel resto del mondo, a esclusione di una Cina sempre più autosufficiente dal punto di vista dell'offerta filmica, le cose vadano meglio. In questa valle di lacrime in cui il mercato ha, speriamo momentaneamente, perso un abbondante 20% di spettatori, c'è una major che, malgrado un avvio poco convincente se non proprio allarmante, ha inanellato una serie di risultati invidiabili che, più della metà delle volte, sono stati raggiunti grazie agli strepitosi expoilt di un genere, l'horror, che sembra essere davvero inossidabile al botteghino. Parliamo della Warner.
Un avvio tragico. Una ripresa sorprendente.
La stagione 2024/2025 di Warner pareva essere iniziata nel peggiore dei modi. La major, che arrivava da un pesante riassetto societario, aveva inanellato una serie di flop capace di far saltare più di una testa. Anche se parliamo di rispettati veterani del settore come Pam Abdy e Michael DeLuca, se cominciamo a sommare il passivo che, a livello theatrical, è stato generato da lungometraggi come Joker: Folie à Deux, Mickey 17 e The Alto Knights - I due volti del crimine, si tocca, nella più rosea delle ipotesi, un rosso di ben 335 milioni.
Molto più che sufficiente a far gridare tipo Regina di Cuori in piena ossessione da decapitazioni qualsiasi CEO di qualsiasi major. Figuriamoci uno come David Zaslav che, in questi anni a capo di Warner Bros. Discovery, non ha avuto remore di sorta quando si è trattato di risparmiare il più possibile anche andando a segare del tutto l'uscita di film già fatti e finiti come Batgirl e Coyote vs. Acme. Poi però a partire dal mese di aprile, Warner non ne ha praticamente sbagliata più una. Prima c'è stato Un film Minecraft coi suoi 957 milioni di dollari worldwide. Poi I Peccatori di Ryan Coogler, osannato dalla critica e amato dal pubblico. Fra maggio e agosto c'è stata un'estate di cinema che è cominciata col trionfale ritorno sul grande schermo della saga di Final destination, è proseguita con F1 (prodotto da Apple, ma distribuito da Warner), Superman e Weapons. E sta terminando ora con l'ultimo capitolo della saga di The Conjuring, ovvero The Conjuring - Il Rito finale.

Grazie a questi sette lungometraggi, la Warner è riuscita a stabilire un record non da poco al box-office statunitense: è la prima volta che uno studio esordisce per sette volte consecutive con altrettanti progetti capaci di guadagnare più di quaranta milioni di dollari nel week-end di debutto nordamericano. Ed ecco che dopo l'inizio tragico di cui sopra, le teste di Pam Abdy e Michael DeLuca sono tornate a essere a prova di ghigliottina.
The Conjuring e Superman: quanta acqua sotto ai ponti dal 2013 a oggi
È curioso notare che, nel 2013, sono iniziate due saghe importantissime per la Warner, caratterizzate da un destino molto diverso: quella di Superman con L'uomo d'acciaio e quella di The Conjuring di James Wan. La prima non è andata come da programma: nonostante il coinvolgimento produttivo di un Christopher Nolan reduce dalla Trilogia del Cavaliere Oscuro, il cinecomic di Zack Snyder, che pure non andò malissimo commercialmente parlando, non è mai riuscito a porre le basi di un universo cinematografico capace di reggere il passo di quello che veniva fatto dai Marvel Studios. Naturalmente, non è questa la sede per tornare a parlare di una storia arcinota che è finita per portare lo studio, nel 2025, all'ennesimo reboot dell'azzurrone.

Ecco, con la prima incursione sul grande schermo dei coniugi Warren interpretati da Vera Farmiga e Patrick Wilson, una volta constatato che un film costato 20 milioni ne aveva incassati 319 solo dal circuito theatrical, la Warner ha subito capito che James Wan, dopo Saw e Insidious, aveva tirato fuori dal cilindro una nuova gallina dalle uova d'oro.
Fra l'estate del 2013 e il settembre del 2025 al cinema abbiamo visto di tutto: la continua ascesa del Marvel Cinematic Universe e la sua drastica battuta d'arresto, Tom Cruise che salva il cinema dopo una pandemia, il Barbenheimer, Zack Snyder che, dopo il divorzio con la Warner, si trasferisce a casa Netflix ma dopo i due Rebel Moon riesce a mettere in crisi anche quel rapporto, un film animato cinese, Ne Zha 2, che fa sembrare robetta gli incassi d'Inside Out 2. Di tutto e di più. In mezzo a tutto questo marasma di cose, c'è stata una certezza: la solidità commerciale e la presa sul pubblico di quello che, nel mentre, è diventato il ConjuringVerse.
I dieci film che lo compongono, 4 The Conjuring, tre Annabelle, due The Nun e La Llorona (che è collegato più che altro tematicamente e tramite un sagace rimando narrativo), hanno incassato, complessivamente, 2,584 miliardi di dollari. Per un budget cumulato di circa 272 milioni. Facendo una rapidissima media: è come se ciascun progetto fosse costato 27 milioni di dollari e ne avesse poi incassati quasi dieci volte tanto solo grazie alla sala cinematografica.

Ma l'aspetto più sorprendente è proprio la performance d'esordio di The Conjuring - Il Rito finale. Con 83 milioni di dollari incassati negli Stati Uniti nel corso del primo fine settimana, ha ottenuto il miglior debutto di sempre per una pellicola di questa specifica IP superando di ben 30 milioni il precedente primatista, The Nun - La vocazione del male. Ma non solo: sempre tenendo conto del mercato americano, il nuovo The Conjuring ha regalato alla Warner il dominio assoluto della Top 3 delle migliori aperture nordamericane di sempre per una pellicola di genere horror. Meglio di lui hanno fatto solo IT: Capitolo 1 con 123 milioni e IT: capitolo 2 con 91.
Aspettative ampiamente superate
Per l'ennesima volta, il tracking sugli incassi del film si è dimostrato abbastanza inattendibile in questo post-pandemia sempre più folle. Tutti erano concordi sul fatto che The Conjuring: il rito finale avrebbe avuto un primo fine settimana positivo da circa 50 milioni di dollari. La realtà è stata anche più rosea, come abbiamo visto. Un colorito roseo che vale anche a livello internazionale tanto che, globalmente, l'horror ha già incassato 187 milioni.
Secondo il noto analista di Comscore Paul Dergarabedian, quella dello stellare primo fine settimana di The Conjuring: il rito finale è una notizia più che ottima. Dalle pagine di variety spiega che "dopo un agosto piuttosto tranquillo, l'industria aveva bisogno di una spinta - e The Conjuring: Last Rites ha fornito sia un incentivo al botteghino che una carica di morale", afferma Paul Dergarabedian, analista senior di Comscore. "Non c'è modo migliore di inaugurare la stagione autunnale al cinema che con un film che supera le aspettative. Questo prepara il terreno per i film in uscita nelle prossime settimane".
Inevitabilmente, siamo curiosissimi di constatare che accadrà al ConjuringVerse. Questa pellicola è stata annunciata come l'ultima avventura degli Warren sul grande schermo, ma, in programma, c'è una serie TV per HBO Max. Resta però da vedere se, alla luce di questi 187 milioni raccolti in una manciata di giorni, i piani non possano cambiare. D'altronde, se pure John Wick si appresta a resuscitare dalla tomba...

Quello che è sicuro è che, se il pubblico lo vorrà, Patrick Wilson e Vera Farmiga potrebbero continuare a interpretare gli Warren per qualche altro decennio. D'altronde Ed è morto nel 2006 a 80 anni, sua moglie Lorraine nel 2019 a ben 92 anni. E gli orrori del ConjuringVerse potrebbero continuare a fruttare un mucchio di quattrini ancora per diverso tempo.
Altro che i cinecomic.