The Big Bang Theory: La pupa e i suoi vicini secchioni

Arriva anche in Italia la novità CBS dello scorso anno creata da Chuck Lorre e Bill Prady, che ha come protagonisti un gruppo di fisici ed il loro complesso rapporto con la vicina di casa Penny.

La teoria del Big Bang è una delle dominanti in cosmologia e racconta i primi istanti del nostro universo combinando l'osservazione delle galassie con la celebre teoria della relatività generale di Einstein. The Big Bang Theory, invece, è una sit-com americana prodotta dalla Warner Bros. Television che ha debuttato sulla CBS lo scorso settembre e non ha niente della universalità e dell'importanza della omonima teoria scientifica. Riesce però a fare quello che deve: diverte.
Il titolo, forse fuorviante nel far capire la natura della produzione, richiama la passione per la scienza dei protagonisti della serie, o meglio di gran parte di essi, perchè una di loro con la scienza ha poco o niente a che fare: Penny. Si tratta di una ragazza bionda che ha la sfortuna di andare a vivere sullo stesso pianerottolo di Leonard e Sheldon, due giovani e brillanti fisici che hanno grosse difficoltà a relazionarsi con il prossimo ed in particolare con gli esseri umani di sesso femminile. Difficoltà che sono il fulcro delle situazioni messe in scena dalla serie creata da Chuck Lorre e Bill Prady e goverano il complesso rapporto che la paziente Penny cerca di instaurare con loro. In definitiva potremmo dire non siamo di fronte a qualcosa di completamente originale, ma che si tratta di una sorta di versione sit-com de La pupa e il secchione, che però non difetta in momenti di divertimento puro e si conferma come una delle commedie più interessanti della scorsa stagione, pur tenendo presente i limiti dichiarati di una produzione che non aspira ai livelli di innovazione e brillantezza di concorrenti quali 30 Rock o The Office, che hanno rivoluzionato il genere negli ultimi anni.

Se inizialmente gli autori hanno fatto un po' fatica a scegliere tra il rivolgersi e strizzare l'occhio ad un pubblico di nerd o limitarsi a prenderne in giro la categoria, con il passare degli episodi questo contrasto di intenti ha trovato un equilibrio, complice il lavoro fatto da Johnny Galecki e Jim Parsons sui due coinquilini dirimpettai di Penny e da Kaley Cuoco su Penny stessa. La serie funziona proprio in questo, nel non calcare troppo la mano nel mettere in scena due opposti, enfatizzando gli elementi tipicamente nerd di Leonard e Sheldon, rendendoli sì eccessivi ma con caratteristiche ben riconoscibili dagli appartenenti alla categoria di persone di cui fanno parte, ed allo stesso tempo dipingendo una protagonista femminile che non eccede nel senso opposto e si dimostra in definitiva una ragazza normale, semplice ma non un'oca senza cervello, impiegata come cameriera di un ristorante locale della catena Cheesecake Factory.
Al loro fianco ruotano alcuni personaggi di contorno più estremi, quali possono essere Howard Wolowitz (Simon Helberg) e l'indiano Rajesh Koothrappali (Kunal Nayyar), incapace di parlare quando in presenza di donne. La simpatica sigla di testa, che descrive con un rapidissimo montaggio l'evoluzione umana dall'alba dei tempi ai nostri giorni, è cantata dai canadesi Barenaked Ladies, che ne hanno successivamente inciso anche una versione estesa.

Sono tante le citazioni che strizzano l'occhio al pubblico più puramente nerd, da serie come Star Trek e Battlestar Galactica a videogiochi come Halo ed a tutto il mondo informatico (impagabile l'inizio del nono episodio, con i quattro impegnati a controllare lo stereo ed altri dispositivi presenti in casa mandando il segnale in giro per il mondo via internet), ma abbondano anche i tic e le idiosincrasie dei protagonisti, con Sheldon in testa, nel corso dei diciassette episodi che compongono una prima stagione parzialmente mutilata a causa dell'ormai noto sciopero degli sceneggiatori.

Merita un discorso a parte il doppiaggio, particolarmente dannoso per una serie del genere, che può pregiudicare la visione in lingua italiana, come è già accaduto per un'altra sit-com giunta nel nostro paese nel corso dell'anno con scarso successo, E alla fine arriva mamma!: voci, resa delle battute ed in generale del tono di The Big Bang Theory possono risentire dell'adattamento italiano ed è quindi doveroso avvertire gli spettatori ed invitarli a provare la visione in lingua originale, quando possibile (per esempio con la futura edizione homevideo della serie), prima di dare un giudizio definitivo sulla serie.
Forse proprio per il suddetto motivo, questa sit-com arriva tardi in Italia: dopo un breve passaggio a Gennaio 2008 con i suoi primi quattro episodi su Steel e la presentazione alla seconda edizione del Roma FictionFest, la stessa rete digitale terrestre la ripropone per intero in fascia pre-serale nell'ultima settimana di Agosto, dal 20 al 29.
Diversa la situazione in USA, dove una seconda stagione è stata confermata già lo scorso Marzo ed è attesa per completare il lunedì della CBS dedicato alle commedie a partire dal 22 Settembre in compagnia di How I Met Your Mother (da noi: E alla fine arriva Mamma!), Due uomini e mezzo e la nuova serie Worst Week.