Andy Serkis sembra non riuscire a staccarsi dall'oscurità e dai mostri, almeno al cinema: dopo aver dato movimenti e anima a Gollum in Il Signore degli Anelli e al Cesare di Il pianeta delle scimmie, diretto sempre da Matt Reeves, l'attore inglese ha ritrovato il regista americano in The Batman, in sala dal 3 marzo. A questo giro Reeves gli ha affidato il ruolo cruciale di Alfred Pennyworth, ufficialmente maggiordomo di Bruce Wayne (Robert Pattinson), in realtà molto di più.
Dopo l'Alfred più anziano e saggio interpretato da Michael Caine nella trilogia di Christopher Nolan, quello di Andy Serkins è un personaggio che ancora deve maturare, che si rivolge a Bruce anche in modo brusco (e si fa vedere senza giacca!) e non vuole accettare che forse Thomas Wayne non fosse la persona integerrima in cui ha sempre creduto.
In questo film il Bruce Wayne di Robert Pattinson lo rinnega come padre, facendogli capire che non può dirgli cosa fare e anche la controparte mascherata è dello stesso parere. È una fase del rapporto tra Batman e Alfred che al cinema non era mai stata esplorata. Ne abbiamo parlato proprio con Andy Serkis, raggiunto via Zoom.
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The Batman: Alfred non riempirà mai il vuoto di Bruce Wayne
In questo film Bruce Wayne dice ad Alfred che non è suo padre: lo sappiamo, ma per tutti noi Alfred di fatto lo è. Quindi quanto è stato sconvolgente? E chi è Alfred in questo film?
La cosa triste è che Alfred non potrà mai riempire il vuoto di Bruce. E si considera in parte responsabile della morte di suo padre. Matt Reeves, scrivendo questa versione del rapporto tra Alfred e Bruce, ha creato una grande tensione tra loro. Bruce in questa storia non è ancora un Batman completamente formato, è all'inizio, sta scoprendo chi è. Ha intrapreso un viaggio solitario. E quasi respinge Alfred, perché rappresenta la vecchia dinastia Wayne, tutte le regole. Per Alfred è doloroso, ma non è in grado di esprimere le sue emozioni. È un soldato, ha lavorato nell'esercito, nei servizi segreti, ora è una guardia del corpo e un maggiordomo. Fa molta fatica a esprimere i suoi sentimenti e penso sia ciò che lo rende interessante.
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The Batman: Batman, Pinguino ed Enigmista come i mostri classici
Amo come in questo film ogni personaggio ricordi un mostro classico: Frankenstein, Dracula... Visto che conosci molto bene i mostri, che cosa ci possono insegnare secondo te? Hai pensato a un mostro in particolare per questo Alfred?
Capisco che intendi. Penso che tu abbia ragione. La cosa bella di questo tipo di storie è che permettono di esplorare davvero la condizione umana attraverso una fiaba. Tutti questi universi, che si tratti dei film di supereroi, la storia di Batman, o la Terra di Mezzo, ti fanno capire la condizione umana grazie al fantastico. Ci permette di metterci in discussione, di capire chi siamo, cosa vuol dire essere umani. In un ambiente sicuro possiamo avere paura dei mostri, cercare di capirli, respingerli: mettono in discussione la nostra morale, a seconda di come reagiamo a questa oscurità. Per quanto riguarda Alfred, il suo mostro sta nel non voler ammettere che tutto ciò in cui ha sempre creduto forse non è vero. Quell'immenso dubbio per lui è una minaccia. Quindi ha tirato su un muro per proteggersi. Non è un vero e proprio mostro, ma si rifiuta di ammettere questa cosa.
The Batman: Bruce Wayne è messo in discussione
Credo di non aver mai visto un Bruce Wayne così messo in discussione: lo stesso Bruce non ama essere ricco, o almeno l'idea. Alfred gli dice che deve agire. Secondo te in tempi come questi dobbiamo mettere in discussione più i Bruce Wayne dei Batman?
Sì e penso che lo facciamo. Viviamo in un mondo post-verità, il sistema di valori non significa più niente per nessuno. Certamente le persone credono ancora nei valori religiosi, ma c'è stata un'erosione dei valori sociali. Ecco perché penso che film come questo abbiano un ruolo così importante: ci permettono di scoprire e discutere come vogliamo sia la società.