Suicide Squad Extended Cut - Se il Joker ha ancora bisogno della sua Regina

In attesa della versione fisica, in arrivo il 6 dicembre, abbiamo visto l'edizione estesa del film diretto da David Ayer. In questi 13 minuti inediti, sacrificati al cinema, non è ancora il turno di un assolo di Jared Leto, sempre relegato a spalla della sua folle amante.

Suicide Squad: Jared Leto è il Joker nel primo trailer del film
Suicide Squad: Jared Leto è il Joker nel primo trailer del film

Eravamo stati avvisati. Il Joker, per una volta, non stava scherzando. Era il 13 luglio 2015 quando il primo trailer di Suicide Squad, presentato al Comic-Con di San Diego, si chiudeva con uno schermo nero attraversato da una folle risata. Poi, finalmente, ecco apparire il tanto atteso criminale di Jared Leto; a petto nudo, a braccia aperte e tatuaggi in bella mostra, la nemesi di Batman impugnava due elettrodi per l'elettroshock. Ancora non era chiaro il volto della sua vittima, per cui quella frase pronunciata con sadico piacere, forse, era rivolta proprio allo spettatore: "Voglio farti male. Molto, molto male". Un anno e mezzo dopo quel teaser, possiamo dire che in effetti il Joker di Leto ha ferito molti, illusi (a giusta ragione o meno) dall'idea di trovarsi davanti al villain principale di Suicide Squad. Un pregiudizio alimentato da una campagna marketing capeggiata dal sorriso cromato di Leto, ma anche dalla trepidante attesa di una nuova versione di un personaggio complesso e amato, senza dubbio il miglior antagonista del mondo dei fumetti. A tutto questo va sommata anche l'inevitabile voglia di confrontare la prova di Leto con l'ancora vibrante performance di Heath Ledger, distante solo 8 anni. L'uscita di Suicide Squad, però, ci ha messo di fronte ad una realtà ben diversa: il Joker appare per circa 15 minuti, in maniera sfuggente e marginale, senza rivelarsi il cattivo principale del film.

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Suicide Squad: Margot Robbie e Jared Leto in una scena del film
Suicide Squad: Margot Robbie e Jared Leto in una scena del film

Strettamente legato al personaggio di Harley Quinn, Leto emerge come (im)perfetta metà di una coppia malata, un manipolatore (ma anche dipendente) in cui l'ex psichiatra dell'Arkham Asylum si specchia di continuo. Dopo la delusione dei fan, sono arrivate anche le critiche dello stesso Leto, il quale denunciava l'assenza di molte scene fondamentali per la costruzione del suo folle gangster. Ecco perché l'imminente arrivo della Suicide Squad Extended Cut, già disponibile in versione digitale e in uscita il prossimo 6 dicembre in versione fisica, si è sovraccaricata di ulteriori attese legate al Joker. Saranno bastati questi 13 minuti aggiuntivi per risolvere l'annosa questione? Ma soprattutto: è davvero giusto ritenere il Joker così centrale in Suicide Squad?

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Stesse armi, nuove battute

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Prima di rispondere alle domande, va detto che questa dozzina di minuti in più non stravolge affatto il film di David Ayer. Se vi era piaciuto, continuerà a piacervi. Se vi aveva deluso, continuerà a farlo. Insomma, Suicide Squad Extended Cut è distante anni luce dalla Batman v Superman Ultimate Edition, dove i 30 minuti inediti risultavano vitali per dare coerenza alla sceneggiatura e capire al meglio il piano con cui Lex Luthor è riuscito a mettere Batman e Superman uno contro l'altro. Qui la situazione è diversa, perché le aggiunte, ben distribuite tra la parte finale, centrale e finale del film, invece di ridefinire l'intreccio del film, lo arricchiscono con qualche dettaglio. Rimane quindi inalterato "l'effetto jukebox" con cui vengono presentati i protagonisti; come all'interno di uno schematico schedario, sostenuto da celebri canzoni pop, ogni componente della Suicide Squad viene introdotto da bravo balordo. Quando è il turno delle presentazioni, l'unico a giovare di qualche dettaglio in più è Killer Croc, di cui scopriamo qualche animalesco retroscena.

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È curioso notare come tutte le scene d'azione siano rimaste inalterate, il che sottolinea una scelta evidentemente fondamentale e inevitabile quando si parla di cinecomic: se c'è qualcosa di superfluo, se esiste qualche elemento sacrificabile, allora sarà un dialogo. In questa versione le righe di testo in più servono come pece, per cementare un po' meglio i singoli rapporti tra i membri della sconclusionata Task Force X, sui quali ci si sofferma una coppia per volta. Così, subito dopo l'arrivo a Midway City, vediamo serpeggiare il malcontento tra Harley, Capitan Boomerang, El Diablo e Killer Croc, mentre più avanti una sequenza analizza meglio l'insperata complicità tra Deadshot e il colonello Flag. E se Slipknot non trova nemmeno un briciolo di gloria in più, Katana, stuzzicata dalla solita Quinn, si mette un po' più "a nudo".

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Per amore della vendetta: Harley & Joker

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Eccoci qui, nel bel mezzo di un tribolato rapporto senza pace, nell'inquieta relazione suggellata dalla scena più bella di Suicide Squad, dove l'amore viene rappresentato per quello che effettivamente è: un salto nel vuoto. Prima di quel battesimo di amore malsano nelle vasche d'acido, però, questa edizione spia ancora meglio nel rapporto tra Joker e Harleen Quinzel (non ancora Harley Quinn). Delle otto sequenze inedite, due sono dedicate ai folli amanti, riuscendo a rivelare sfumature che sfumature non sono. Nella prima scena, che approfondisce il momento in cui Joker sottopone Harleen all'elettroshock, capiamo che il gesto del pagliaccio di Gotham non è mosso da sadica cattiveria fine a se stessa, ma è un vero e proprio atto di vendetta nei confronti della sua psichiatra. "Tu mi hai lasciato in un buco nero di rabbia e confusione. È così che pratica la medicina?": queste sono le parole dell'ex paziente dell'Arkham Asylum, parole stracolme di un risentimento che va a definire il torbido rapporto tra i due.

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Nella seconda scena, la più lunga tra quelle aggiunte, vediamo Quinzel sfrecciare tra le vie di Gotham mentre insegue la "sobria" e scintillante auto di Joker. Qui, dopo una curiosa citazione "per contrappasso" de Il cavaliere oscuro, le carte del Re e della Regina vengono scoperte ancora di più. Joker afferma la sua inconsistenza, la sua instabilità che sfugge ad ogni vincolo, ad ogni rapporto, mentre Harleen riesce a capire di terrorizzare l'amato più con i suoi sentimenti che con una pistola. E se la bella Harley Quinn di Margot Robbie non riesce proprio a mettersi l'anima in pace per il suo disturbato amante, noi spettatori dovremmo farlo. Questo nuovo Joker non è un jolly solitario, non è un asso autonomo, ma un Re che per esistere ha bisogno della sua Regina.

La versione estesa di Suicide Squad - inclusa con l'acquisto in HD del film insieme ad altri contenuti speciali - di cui parliamo in questa recensione è stata vista su iTunes.

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Movieplayer.it

3.0/5