Chi dice Stranger Things dice anche "nostalgia", poiché la popolarissima serie Netflix ideata dai Duffer Brothers è in parte una sincera lettera d'amore agli anni '80, al suo immaginario e ai suoi volti, fattore evidente sin dal titolo che omaggia il font usato per le copertine di certi romanzi di Stephen King e dalla scelta, per il cast adulto, di attori come Winona Ryder, affermatasi proprio nel decennio raccontato dai Duffer (siamo arrivati, con il terzo ciclo di episodi, all'estate del 1985). Come da consuetudine, anche in Stranger Things 3 abbondano le citazioni e gli easter eggs, più o meno velati, a film, libri, musica e altri elementi della cultura popolare dell'epoca, e come da consuetudine noi abbiamo voluto passarli in rassegna, a cominciare dalle nuove entrate nel cast.
Gli attori
L'omaggio più evidente, in termini di casting nostalgico, è la presenza di Cary Elwes, che interpreta il sindaco corrotto di Hawkins. Non ci sono rimandi diretti alla sua filmografia per ragioni cronologiche (La storia fantastica è uscito nel 1987), ma si dà il caso che il suo primo ruolo in una produzione americana risalga proprio al 1985. L'altro volto carico di importanza simbolica è Jake Busey nei panni del giornalista Bruce: Busey, figlio d'arte (suo padre è Gary Busey, memorabile cattivo di Arma letale), aveva la stessa età dei protagonisti ai tempi degli eventi della terza stagione, ed è anche stato la reincarnazione di John Ryder nel sequel di Hitcher, la lunga strada della paura, uno degli horror di culto degli anni Ottanta. Infine, il ruolo di Robin è stato affidato a un'altra figlia d'arte, Maya Hawke, che interpreta Robin: suo padre è Ethan Hawke, che esordì al cinema proprio nel 1985, mentre la madre Uma Thurman ha mosso i primi passi come attrice nel 1987.
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I film
I giovani protagonisti di Stranger Things 3 si intrufolano di nascosto in una sala, nel primo episodio, per vedere Il giorno degli zombi, terzo capitolo della trilogia di Romero che arrivò nelle sale americane proprio nel luglio del 1985, così come Ritorno al futuro che creerà dei problemi a Steve a fine stagione quando lo cita come uno dei suoi film preferiti senza neanche ricordarsi il titolo ("È quello in cui Alex Keaton viaggia nel passato e vuole trombarsi la madre"). Fuori dal negozio di VHS appare una locandina di Fenomeni paranormali incontrollabili, adattamento cinematografico de L'incendiaria di Stephen King. Le sequenze in piscina citano Palla da golf e soprattutto Fuori di testa, la cui protagonista Phoebe Cates è anche il metro di paragone per descrivere la bellezza di Suzie, la ragazza di Dustin. Max e Eleven parlano anche di Karate Kid - Per vincere domani, uscito il 22 giugno 1984, sei giorni prima del prologo nell'episodio inaugurale della stagione. Inoltre, pur non essendo citato direttamente, Rocky IV - uscito nell'autunno del 1985 - è presente "spiritualmente" tramite il ruolo da antagonista affidato ai sovietici. E poi, restando in zona fantastico ad altezza ragazzini, indimenticabile il duetto di Dustin e Suzie sulle note del brano principale de La storia infinita, uscito nelle sale americane un anno prima degli eventi della stagione.
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Le canzoni
Tre le canzoni e i principali momenti musicali intrisi di simbolismo nel corso della terza stagione, nei primi due episodi: nella premiere, quando Mike e Eleven si baciano nella camera da letto di lei (con grande dispiacere di Hopper, che si consola con Magnum P.I.), sentiamo il brano I Can't Fight This Feeling, che ha fatto capolino in altri due progetti dall'ambientazione nostalgica: la serie comedy The Goldbergs e il musical Rock of Ages. Nella puntata successiva udiamo invece My Bologna, nella scena in cui viene introdotto Murray. La canzone in questione, ad opera di "Weird Al" Yankovic, è una parodia della più celebre My Sharona, anch'essa utilizzata per contestualizzare sul piano cronologico una storia dove dei ragazzi in una piccola città americana hanno a che fare con eventi paranormali: Super 8. Infine, per il restyling dell'abbigliamento di Eleven, non poteva mancare Material Girl di Madonna, un momento di cui abbiamo parlato anche nel nostro approfondimento dedicato alle canzoni di Stranger Things 3.
I fumetti
Nel primo episodio Dustin chiama la sua nuova radio Cerebro, nome associato al mondo degli X-Men dove è un macchinario usato da Charles Xavier per aumentare i propri poteri telepatici su scala globale. Passando invece alla DC, fa molto sorridere il momento in cui Max fa conoscere ad Eleven il mondo di Wonder Woman e Aquaman, con netta preferenza per la principessa delle Amazzoni. Ironia della sorte, Gal Gadot, interprete del personaggio sul grande schermo, è nata proprio nel 1985, che è anche l'anno in cui andò in onda l'ultima stagione di Super Friends, serie animata che contribuì in modo non indifferente alla cattiva fama di Aquaman fino all'uscita del suo film personale pochi mesi fa.
I titoli degli episodi
La seconda puntata, ambientata principalmente all'interno del centro commerciale, si chiama in inglese The Mall Rats, ed è difficile non pensare a un omaggio a Kevin Smith, la cui filmografia è piena zeppa di rimandi alla cultura popolare della sua infanzia e il cui secondo lungometraggio, Generazione X, si chiama Mallrats in originale (con un'ambientazione simile). Il sesto episodio è invece intitolato E Pluribus Unum, appellativo doppiamente simbolico: da un lato, è un motto della nazione americana legata a quando le tredici colonie originali formarono una nazione unica (la frase latina significa "Da molti, uno solo"), ed è quindi un'ottima scelta per la puntata che si concentra sulle festività del 4 luglio; dall'altro, si riferisce anche al Mind Flayer, la cui forma fisica gigantesca è il risultato della fusione di più individui.