Strange World - Un mondo misterioso è il recente lungometraggio Disney diretto da Don Hall, veterano della company americana che ha recentemente portato alla luce Oceania (2016) insieme a Ron Clements e John Musker e Raya e l'ultimo drago (2021) co-diretto con Carlos López Estrada, Paul Briggs e John Ripa. Stavolta, però, a differenza di altri titoli, l'autore si è cimentato con un prodotto tutto suo dove ha dato vita ad un immaginario che, seppur semplice e lineare, nasconde una complessità visiva e contenutistica data dalla commistione di elementi puramente estetici ad altri più simbolici e impliciti. In Strange World - Un mondo misterioso, al di là delle importanti dinamiche familiari che sono centrali nello sviluppo della storia, l'elemento cruciale del film è la ricerca di un universo fantastico e proprio il background che i protagonisti scoprono a mano a mano non deve essere sottovalutato nell'analisi della pellicola. Ecco perché è importante ricostruire tutti i dettagli dell'ambientazione, che rivela sorprese inaspettate.
Il gusto per il passato
Il prologo di Strange World non deve passare inosservato: nei primi minuti del film viene rappresentato, in chiave fumettistica-animata, il tono avventuroso della pellicola che è perfettamente in linea con la tradizione letteraria e poi cinematografica che ha tramesso al pubblico il gusto per le avventure e le spedizioni. Scrittori come Jules Verne e Robert Louis Stevenson non hanno solo rivoluzionato la letteratura esplorativa, ma hanno anche fornito le basi, alla settima arte, per costruire un genere dedicato che vede nella saga di Indiana Jones la massima espressione. La prima parte della realizzazione richiama proprio questi modelli, connettendosi al passato in modo tale da distrarre lo spettatore verso quello che arriverà dopo. Un'introduzione che è quindi importante per comprendere il mood dell'opera, ma che in realtà, usando proprio uno stile d'animazione diverso, fa capire che l'avventura intrapresa dai protagonisti avrà tutt'altra finalità anche se è collegata ai medesimi agganci tematici.
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Uno spirito avventuroso sopito
Di colpo, in Strange World, c'è un taglio netto con quanto presentato all'inizio e la ricerca incessante di luoghi misteriosi ed esotici, perno fondamentale delle prime scene, sembra essere oramai lontano: Searcher (Jake Gyllenhaal), dopo la rivoluzionaria scoperta del Pando, una fonte energetica strabiliante, e la scomparsa del padre Jaeger (Dennis Quaid), è diventato un eroe per il suo paese, contribuendo alla rivoluzione tecnologica di Avalonia e abbandonando definitivamente il mondo delle esplorazioni. In questo passaggio della storia, il brivido e l'investigazione dell'ignoto lasciano il passo alla quotidianità e alla routine accrescendo nello spettatore un senso ancora maggiore di avventura, proprio perché lo spirito esplorativo del protagonista è sopito. Quando però vediamo che Searcher parte in una nuova impresa per salvare Avalonia, capiamo fin da subito che non sarà un viaggio classico: cambia infatti la natura della spedizione, non più riconducibile ad un'esplorazione solo fine a sé stessa, ma scaturita da un preciso scopo.
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La meraviglia che passa per il surrealismo
Ciò non significa, però, che il background che osserviamo all'interno del lungometraggio non abbia comunque un valore estetico che travalica ogni meta e obiettivo prefissato. La meraviglia, intesa come pura e semplice contemplazione di ogni nuovo dettaglio presente nel mondo misterioso suggerito nel sottotitolo del film, viene soddisfatta appieno. La leva principale che consente ciò è la costruzione di un'ambientazione che non ha niente a che fare con luoghi già presenti nel nostro immaginario, nonostante ne condivida a tratti qualche spunto. Partendo dal surrealismo pittorico, Don Hall insieme alla divisione artistica del progetto dà vita ad un luogo che sembra più mentale che fisico dove le varie creature ed entità sembrano essere partorite da un estroso ed estremo dipinto di Dalì o dal rigore metafisico di De Chirico. Il risultato è strabiliante e per quanto non siamo in possesso di molte coordinate di questo universo (comprese alcune regole e leggi che lo governano) il pubblico viene appagato.
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La consapevolezza ecologica
Contemporaneamente allo sviluppo artistico di Strange World - Un mondo misterioso, il background, specialmente nell'ultima sezione del lungometraggio, rivela a poco a poco un simbolismo che nasconde un raffinato messaggio ecologico di fondo che, se poteva essere intravisto anche nel corso del film, sul finale assume un contorno molto affascinante, anche se forse un po' troppo criptico per le giovani generazioni. Senza andare troppo specifico per evitare spoiler, in questo caso l'ambientazione non è più solo uno sfoggio di tecnica e una ricerca dello stupore estetico, ma una vera e propria chiave di lettura per comprendere il significato più profondo e importante del progetto. Proprio seguendo questa scia interpretativa tutto il background si può quindi immaginare come composto da strati sovrapponibili dove la bellezza e la suggestione delle immagini, invece che essere indipendente dai temi e dalla morale, è parte integrante dell'esperienza visiva, rivelando quindi un'attenta e puntale mediazione tra estetica e contenuto.
Una mediazione tra estetica e contenuto
Il misterioso viaggio di Searcher Clade e della sua squadra, contrariamente a quanto si possa pensare, sceglie di omaggiare quel desiderio intramontabile di esplorazione catturato da tante opere del passato, ma non per mero citazionismo, ma per riscrivere il valore che che può portare avanti nella modernità. In un compromesso sottile tra l'impianto estetico del background e il messaggio che cela, la pellicola sensibilizza il pubblico su tematiche di grande attualità che non devono necessariamente essere più ignorate. La cura delle immagini e la tanta attenzione riservata ai dettagli dell'ambientazione così come alla realizzazione di qualcosa di originale e meraviglioso corre quindi di pari passo con l'esigenza forte di un messaggio ecologico che possa essere trasmesso a tutti gli spettatori dell'opera. Per quanto potrebbe andare in secondo piano rispetto al resto, quel tema è ben strutturato proprio perché non travalica il senso di meraviglia che per fortuna rimane inalterato.
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