Recensione Fast and Furious - Solo parti originali (2009)

Il nuovo Fast & Furious farà senz'altro felici i fan di Vin Diesel, gli amanti dell'alta velocità e dei film d'azione che troveranno pane per i loro denti in questo pazzesco carosello di auto truccate e imbizzarrite che corrono alla velocità della luce, sterzano, si ribaltano, sbandano ed alla fine inevitabilmente si accartocciano su se stesse.

Spaghetti western automobilistico

Stranezze di Hollywood. Prendete due attori agli antipodi, uno in continua ascesa l'altro in leggero declino, il Clint Eastwood regista e interprete di quel capolavoro che è Gran Torino e Vin Diesel protagonista di Fast and Furious - Solo parti originali. Volti simbolo rispettivamente del passato e del presente del cinema americano, due fisicità e due scuole diverse, due generazioni diverse, due modi opposti di fare cinema, due pianeti che mai hanno ruotato attorno sulla stessa orbita. Eppure qualcosa li accomuna in questo momento della loro carriera: una Ford Gran Torino verde del 1972 e un genere, il western. Già perché se proprio ci tocca catalogare questo quarto episodio della serie più 'veloce', 'furibonda' e gettonata della Hollywood moderna ci viene in mente proprio lo spaghetti western con tutte le sue storie di vendetta, di fratellanza e d'onore, solo che invece di cavalli in carne e ossa qui si parla di cavalli potenza e di cilindrate. Protagonista, marginale ma non troppo, di queste due storie così diverse la stessa automobile, stesso anno e stesso colore, una coincidenza ed un confronto che fanno quasi rabbrividire ma che raffigurano alla perfezione le contraddizioni e le assurdità del cinema moderno.

L'attore newyorkese, anch'egli nellla veste di produttore e protagonista, riprende in mano dopo otto anni il personaggio di Dominic Toretto e il volante della sua auto truccata in compagnia dei suoi amici 'originali' per tornare ad infuocare le strade. Quelle di Los Angeles, ma solo dopo aver battuto kilometro per kilometro quelle della Repubblica Domenicana, sua terra d'esilio. Insieme alla sua amata Letty _ (Michelle Rodriguez) e a qualche vecchio amico, ha affrontato lunghi anni in fuga dalle autorità e si è rifatto una nuova vita, non meno pericolosa e illegale della precedente. Dopo il grosso rischio corso durante l'ultimo colpo andato a buon fine, Dom decide che è finito il tempo di mettere in pericolo le vite di chi gli sta intorno e di usare parte del bottino per buttarsi finalmente il passato alle spalle e ricominciare altrove. I suoi piani verranno sconvolti dalla morte di una persona cara che deve essere vendicata e dalla voglia di redenzione dopo una vita intera passata a infrangere ogni tipo di legge. Ironia della sorte la sua strada incrocerà di nuovo, in quel di Los Angeles, quella del suo vecchio amico _Brian (Paul Walker), lo stesso impavido agente FBI sotto copertura che nel film originale diretto da Rob Cohen aveva lasciato fuggire il Re delle corse clandestine. I due per uno scherzo del destino si ritroveranno a dare la caccia allo stesso uomo, il narcotrafficante per eccellenza, il famoso Braga.
Come nella miglior tradizione del sopra citato polveroso genere cinematografico sarà la coppia infallibile di amici-nemici e le loro peripezie acrobatiche alla guida di cafonissimi bolidi metallizzati a movimentare la storia che in sé non offre grosse novità rispetto al passato remoto. Sta di fatto però che Fast & Furious - Solo parti originali è il più veloce (a volte sembra di essere di fronte ad un videogame), il più furioso e il più cafone dei quattro, sicuramente il migliore dal punto di vista dell'azione. Tutto è all'ennesima potenza: la bellezza delle donne, la potenza delle macchine, la velocità degli inseguimenti e il ritmo di una narrazione che non permette distrazioni e tiene incollati allo schermo e alla poltrona dal primo all'ultimo secondo.
Il film si apre con la sequenza-antipasto a dir poco spettacolare, per realizzazione e per originalità, del furto di alcuni rimorchi zeppi di benzina, offre come primo e secondo piatto un'indiavolata gara automobilistica per le strade del centro città e come dessert dalla succulenta ciliegina un'asfissiante corsa nel deserto che si infila improvvisamente negli strettissimi tunnel che attraversano le montagne da una parte all'altra. Tre momenti da non perdere per nessun motivo.

A dirigere il cast 'storico' del franchise, che oltre a vedere il ritorno dei due protagonisti vede anche quello della fuorilegge in gonnella Michelle Rodriguez e della sorellina premurosa Jordana Brewster, è niente meno che Justin Lin già regista del terzo deludente Tokyo Drift che sembra però aver fatto notevoli passi in avanti.

Il nuovo Fast & Furious farà senz'altro felici i fan di Vin Diesel, gli amanti dell'alta velocità e dei film d'azione troveranno pane per i loro denti in questo pazzesco carosello di auto truccate e imbizzarrite che sfrecciano, sterzano, si ribaltano, sbandano ed alla fine inevitabilmente si accartocciano su se stesse. Tutto il resto è noia, come direbbe un famoso cantante, non regge molto la favoletta sentimentale, né la sete di vendetta e neanche il finale furbescamente (e strategicamente) poco consolatorio che ammicca senza via di scampo ad un imminente quinto capitolo. Voi nel mentre spegnete il cervello e accendete i motori, vi aspetta una full immersion senza precedenti nel vibrante mondo delle corse automobilistiche. Centosette minuti di pura adrenalina.

Movieplayer.it

3.0/5