L'anno nuovo della fiction made in Italy riparte con Solo per amore, in onda su Canale 5 dal 7 gennaio 2015 in prima serata. Si tratta di un "family noir", come lo definisce Massimo Del Frate, direttore fiction Endemol, in 10 puntate con Antonia Liskova, Kaspar Capparoni, Massimo Poggio e Valentina Cervi a capitanare un cast affollatissimo di talenti, da Simon Grechi a Lorenzo Balducci.
La storia ruota attorno alla tragica scomparsa di Pietro (Massimo Poggio) e all'incubo in cui ripiomba la moglie Elena (Antonia Liskova), a sua volta rapita vent'anni prima e salvata dall'attuale vicequestore Giordano Testa (Kaspar Capparoni), che all'epoca si era innamorato di lei e che ora ritorna nella sua vita per indagare sul rapimento. Nella cornice della Capitale, i protagonisti si ritrovano a mettersi alla prova superando i cosiddetti ostacoli del cuore e facendo i conti con scelte del passato. Cosa sono disposti a fare per amore? È questa la domanda a cui produttori, registi e attori della fiction provano a rispondere. Per questo nuovo prodotto, spiega Del Frate, "abbiamo usato il famoso metodo de Le tre rose di Eva basato sulla doppia troupe che nasce in fase di scrittura. Riguardo ai contenuti, invece, la sfida è intercettare lo spirito dei tempi con una storia di genere ma con un'innovazione: raccontare la famiglia e il noir. La famiglia al centro della storia è sottoposta a tensioni e pericoli non solo esterni ma anche legati al passato dei personaggi".
La quiete dopo la tempesta
Si parte, insomma, da un quadretto familiare all'apparenza sereno e perfetto, ma "il passato riemerge - commenta il regista Raffaele Mertes - e ne mina la quiete creando difficoltà e disagio. Non partiamo dall'amore per arrivare all'action o al thriller ma sul passato che si ripresenta poi viene innestato il melò e questa è la novità". A rendere più movimentato lo scenario sentimentale ci pensano alcuni ciak piccanti. D'altronde, commenta il produttore, "avendo attori belli non cedere alla tentazione di spogliarli è difficile". Le riprese si sono svolte a Roma "per venti settimane - continua - divise tra prima e seconda unità portando a casa circa dieci minuti di girato al giorno. Comunque è difficile raccontare la città dopo film importanti... le aspettative erano alte. Abbiamo comunque mantenere il dramma attaccato al reale".
Sfumature su sfumature
Sul set durante le riprese, a detta degli attori, è successo di tutto: "Ci siamo anche menati - scherza Antonia Liskova - ma Raffaele Mertes era accanto a noi". "Ho preso un sacco di botte per fiction - le fa eco Massimo Poggio - ma ne valeva la pena". L'affiatamento del cast contribuisce a creare un affresco corale, mentre "i personaggi - commenta Kaspar Capparoni - non sono quelli della classica fiction perché ognuno ha in sé una parte positiva e una negativa". Nella schiera di bad boy si collocano Sandro Alfieri, interpretato da Pietro Genuardi ("Dopo la lunga serialità del day time - parole sue - per me quest'arrivo in prima serata è davvero importante"), e il fratello minore Claudio, a cui dà il volto Lorenzo Balducci (noto soprattutto per essere stato l'antagonista di Riccardo Scamarcio in Tre metri sopra il cielo). "Io, invece - spiega l'interprete - di sfumature ne ho diverse...". E mentre Simon Grechi (Gabriele) ironizza sull'essere "la pecora nera della famiglia", Valentina Cervi (Gloria) preferisce puntare sul mistero: "Avevo un sacco di paure - svela l'attrice dopo l'esperienza di True Blood - prima di cominciare perché Raffaele corre come un pazzo ma mi sono divertita perché niente è come sembra e i personaggi si spaccano in mille pezzi e prendono vie inaspettate".