Presentato a sopresa in concorso, Sin City è uno dei film più attesi dell'anno, ma a Canne ha deluso gli addetti ai lavori. Alla conferenza stampa tenutasi nella stessa giornata della proiezione hanno partecipato i registi Robert Rodriguez e Frank Miller e diversi membri del supercast.
Rodriguez, che cosa significa per lei essere in gara a Cannes? Robert Rodriguez: Avere Sin City qui a Cannes - cioè nel posto dove la stessa definizione "film noir" è stata coniata - è un enorme onore, così come è un onore rappresentare gli Stati Uniti nel concorso.
Rodriguez, Miller e Tarantino. Mr. Owen, com'è stato lavorare con tre registi?
Clive Owen: Robert aveva creato un'atmosfera straordinariamente sana e creativa che ci ha dato il la per fare rivivere l'universo creato da Frank Miller, che ha lavorato sui personaggi e scritto tutti i dialoghi. E' il suo mondo. E poi è arrivato anche Quentin Tarantino, il guest-director, e ha dato un altro importante impulso creativo al film.
Rodriguez, lei considera Sin City cinema sperimentale? Robert Rodriguez: Prima ancora che iniziassimo le riprese, Francis Ford Coppola fece una visita al nostro studio mentre stavamo facendo i primi test audio. Ricordo che disse: 'Ho sempre voluto un posto dove i diversi registi e attori potessero fare cinema sperimentale'. Mi ha dato un nuovo stimolo per questo progetto, ed è tra le ragioni per cui ho voluto anche Quentin sul set. E' per questo che sono così onorato di essere a Cannes, abbiamo sempre voluto realizzare qualcosa di veramente creativo.
Il film è anche molto violento... Frank Miller: La 'Violenza' è ormai diventata solo una parola che usa per catturare l'attenzione. Quanto all'incoraggiare la violenza tra la gente, io non credo a questo genere di "imitatori". Le mie opere sono estreme e sempre lo saranno. I giapponesi hanno la narrativa e il cinema più violenti in assoluto, eppure là c'è il tasso di criminalità più basso, quindi...
Robert Rodriguez: Il film è come un libro, così stilizzato che non abbiamo nemmeno avuto problemi con la MPAA e con la censura. Hanno visto il film e hanno trovato la violenza troppo stilizzata per essere realistica. Del resto Sin City è un film noir.
Il budget di Sin City non era altissimo. Robert Rodriguez: C'è molta più libertà a lavorare senza spendere molto, perché hai la garanzia che chi ha investito riavrà i suoi soldi indietro. Questa situazione ti permette di rilassarti e anche di sperimentare e tentare di fare quelcosa di originale. Non credo che gli attori abbiano sentito la pressione che c'è normalmente duranete le riprese di un film normale.
Qualche aneddoto sulle scelte per il cast? Frank Miller: Per quanto riguarda Mickey, io non avevo seguito il cinema negli ultimi anni, e stavamo parlando del cast con Robert che mi disse: "che ne dici di Mickey Rourke per il ruolo di Marv?" Così lo incontrammo, e stette a parlare, col cane in braccio, per mezz'ora. Io avevo questo bloc notes, ma l'unica cosa che ci scrissi fu "Facciamo fare Marv a Mickey Rourke!" La cosa non è più stata in dubbio.