Sherlock: il ritorno in TV con il fascino pericoloso di Irene Adler

Torna sugli schermi britannici l'attesissima nuova stagione dello Sherlock Holmes rivisitato da Steven Moffat, con una premiere di ottimo livello arricchita dai faccia a faccia tra il protagonista ed il personaggio di Irene Adler.

L'attesa è stata lunga. Dall'estate 2010 della programmazione inglese della prima stagione al Capodanno 2012 che ha visto il ritorno sulle TV britanniche di Sherlock in A Scandal in Belgravia. Un'attesa dovuta agli impegni neozelandesi di Martin Freeman e Benedict Cumberbatch sul set della mega produzione de Lo Hobbit, ma, diciamocelo, anche dalla mole di lavoro di Steven Moffat, che in questo periodo, tra Doctor Who e Le avventure di Tintin: il segreto dell'unicorno, non è certo stato con le mani in mano.
Un'attesa dovuta anche al teso cliffhanger che chiudeva Il grande gioco, risolto rapidamente ma non senza inventiva per essere probabilmente ripreso nei prossimi episodi.
Un'attesa, dobbiamo dirlo subito, ampiamente ripagata dalla qualità della premiere della nuova stagione.


La traccia di A Scandal in Belgravia è la storia originale Scandalo in Boemia di Sir Arthur Conan Doyle, ma nel nuovo episodio non mancano riferimenti ad altre opere sherlockiane, soprattutto in una delle sequenze iniziali e nel caratteristico cappello che con ironia fa la sua comparsa nella serie.
Anche qui è un personaggio di rilievo a convocare il detective per recuperare delle foto compromettenti, ma il caso ha portata più ampia dell'originale, rivelando anche collegamenti ad una frangia terrorista. Le foto, anche in questo caso, sono nelle mani di Irene Adler, La donna (The Woman), l'unica donna ad aver sconfitto Sherlock Holmes. Ma piuttosto che foto vere e proprie, qui parliamo di immagini digitali, contenute nel telefono della donna, in perfetta coerenza con il tono moderno dato alla serie sin dall'inizio.
E' intorno al complesso, ambiguo e scoppiettante rapporto tra lei e Sherlock che Moffat fa muovere la storia, regalandoci i soliti dialoghi brillanti e le solite trovate, riuscendo a stupire una volta di più e confermandosi tra i migliori sceneggiatori in circolazione. Quello tra i due è un rapporto che si basa su una sfida continua, fatta di vittorie e sconfitte, arguzie ed ammiccamenti.
Ammiccamenti che l'autore inglese riserva anche all'altrettanto ambiguo rapporto tra Sherlock e Watson, facendo più volte accennare ai due come una coppia dai personaggi di contorno.

Ma il suo gioco funziona anche grazie al cast, ai soliti Freeman e Cumberbatch, ma anche ai comprimari e soprattutto alla guest di questo episodio: Lara Pulver, che fornisce un ritratto del personaggio della Adler re-immaginato rispetto all'originale cartaceo, ma concettualmente più fedele di quello fornito, ad esempio, da Rachel McAdams nella versione cinematografica di Sherlock Holmes firmata Guy Ritchie.
L'aspetto visivo è quello che ci aveva già stupiti al debutto del 2010, fatto di originalità e gran ritmo nel montaggio ed una massiccia opera di post-produzione che sottolinea i ragionamenti di Sherlock con rapidi flash sui dettagli che osserva ed inserisce SMS ed altri testi nella messa in scena, rendendoli parte delle sequenze e della storia.
Se nel 2010 Sherlock si era rivelato una gradita sorpresa, è ora una importante conferma che nelle prossime settimane tornerà sugli schermi inglesi con altri due casi che andranno a comporre la seconda stagione: The Hounds of Baskerville e The Reichenbach Fall. Agli script ci saranno il co-creatore Mark Gatiss e Steve Thompson, ma siamo sicuri che la mano di Moffat sarà comunque visibile.

Movieplayer.it

4.0/5