Si dice che "i figli so' piezz e core": nel caso di Leonardo, protagonista di Se son rose, diretto e interpretato da Leonardo Pieraccioni, non tanto. Il giornalista, ormai devoto soltanto alla figlia, Yolanda (Mariasole Pollio), si ritrova spiazzato quando questa, stufa di vederlo solo, lo mette in contatto con tutte le sue ex fidanzate. Macinati anni ed esperienza, cambierà qualcosa?
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Parte da questo spunto il film - qui potete leggere la nostra recensione di Se son rose - nelle sale italiane dal 29 novembre, quasi fosse un racconto di Charles Dickens dove, invece dei fantasmi del Natale passato, a mettere alla prova il protagonista sono tutte le ex della sua vita. A tenere testa a Pieraccioni un'intera squadra di attrici: c'è Fabiola (Claudia Pandolfi), la saggia, Angelica (Michela Andreozzi), la smemorata fedifraga, Benedetta (Caterina Murino), la religiosa, Fioretta (Antonia Truppo), che ha scoperto altre inclinazioni, Elettra (Gabriella Pession), che ora ha due figli e Ginora (Elena Cucci), l'attuale fidanzata.
Abbiamo incontrato a Roma Leonardo Pieraccioni e tutte le sue protagoniste, che ci hanno dato qualche consiglio sull'amore: se per il regista l'amore è "un sistema binario che funziona o non funziona e, essenzialmente, dipende da come ti svegli la mattina", per Antonia Truppo è difficile che le persone cambino davvero, mentre per la giovane Mariasole Pollio il sentimento finisce quando non si ha più nulla da condividere. Infine la perla di saggezza di Michela Andreozzi: se la tua vita sentimentale è un tunnel degli orrori, l'unica soluzione è cominciare ad arredarlo.
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