Scream: finale di stagione tra omaggi, cyberbullismo e una scia di omicidi

Mentre Hollywood continua a piangere la scomparsa di Wes Craven, creatore della quadrilogia dedicata a Ghostface, oltreoceano si è conclusa la prima stagione della serie tv trasmessa da MTV ed ispirata proprio ai film che hanno riscritto le regole del cinema horror e slasher.

Non più Woodsboro ma la fittizia Lackewood. Non più Sidney Prescott (Neve Campbell) ma Emma Duval (Willa Fitzgerald). Non più Ghostface ma Brandon James, o meglio, un assassino che si rifà alla serie di omicidi compiuti vent'anni prima dal liceale con una malformazione facciale e vittima di bullismo che si vendicò con una carneficina al ballo della scuola. Ideata da Jill E. Blotevogel, Dan Dworkin e Jay Beattie Scream, però, ha attinto a piene mani dal film del 1996 e dai suoi sequel, ispirati alla catena di uccisioni firmate da Danny Rolling nel 1990, per adattare ai giorni nostri le gesta omicida del serial killer con la maschera assetato di vendetta e le dinamiche fatte di sospetti tra personaggi eterogenei e dei quali l'assassino svela i segreti più intimi, portando a galla scomode verità taciute tra apparentemente innocui liceali. Il motore che da il via alla mattanza è Emma Duval, studentessa brillante e figlia modello tutta sorrisi, compiti e rossetti pastello, al centro dell'ossessione del killer deciso a smontare il castello di bugie nel quale vive a suon di coltellate, sms e video rivelatori. E così la giovane protagonista, tra le tante verità svelate dall'imitatore di Brandon James, ben presto scopre che la madre, Margaret (Tracy Middendorf), stimato medico legale di Lackewood, altri non è che Daisy, la ragazza oggetto del desiderio di Brandon James, causa scatenante della follia omicida del ragazzo dal volto deforme.

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Scream: Bella Thorne in un'immagine tratta da Red Roses
Scream: Bella Thorne in un'immagine tratta da Red Roses

In una spirale di confusione e morti delle quali si sente responsabile, Emma, inizia un gioco perverso con il killer che cambia sadicamente le regole a suo piacimento, sbriciolando sotto i suoi occhi tutto ciò in cui credeva. Già confermata per una seconda stagione, la serie ha omaggiato con un semplice quanto diretto e velatamente ironico "Thanks for the screams" il suo ispiratore, Wes Craven, il papà di Freddy Kruger e Ghostface, che nell'adattamento per il piccolo schermo figurava nella veste di produttore esecutivo insieme al premio Oscar Harvey e Bob Weinstein, vero innovatore del genere horror, capace di unire terrore ed ironia, giocando con i luoghi comuni del genere, per ottenere l'equilibrio perfetto tra paura ed intrattenimento.

Un cyber killer

Scream: l'attrice Bella Thorne in una scena di Red Roses
Scream: l'attrice Bella Thorne in una scena di Red Roses

A quasi vent'anni dall'uscita in sala del primo capitolo di Scream il terzetto di ideatori della serie ha preso lo schema narrativo del film per modernizzarlo e plasmarlo così da poter adattare la trama ai giorni nostri. L'unione di vecchio e nuovo è palese fin dalle prime scene del pilot scritto proprio da Kevin Williamson, già autore della quadrilogia dedicata a Ghostface. Scream - La serie si apre con l'omicidio della bella quanto perfida Nina Patterson (Bella Thorne), improbabile liceale dall'atteggiamento tutt'altro che candido, uccisa brutalmente nella piscina della lussuosa villa di famiglia dal killer che, prima di colpirla con la lama del suo pugnale, messaggia via Snapchat con la vittima facendosi passare per il suo fidanzato. Quella che nel prologo del film era una telefonata tra Ghostface e la sfortunata Casey Becker (Drew Barrymore), rea di aver sbagliato risposta alle domande del killer (Qual è il tuo film dell'orrore preferito?), nella serie si tramuta in uno scambio di messaggi a riprova che i tempi sono cambiati e anche i serial killer si adattano. Già dalle sequenze iniziali, infatti, Scream ci mostra subito la sua nuova natura, moderna figlia del progresso tecnologico. Se Brandon James era vittima dei bulli del liceo che lo deridevano per quel volto segnato da cicatrici e malformazioni, vediamo invece i vari personaggi responsabili o vittime di atti di cyberbullismo. Gli sceneggiatori della serie, inoltre, giocano proprio con gli apparecchi tecnologici (cellulari, pc, videocamere, webcam), i vari social (Facebook, Twitter, Snapchat) ed internet per far scorrere le minacce e le mosse del killer, utilizzando quindi mezzi comuni e familiari ai protagonisti e agli spettatori, il tutto accompagnato dai titoli in sovrimpressione delle canzoni in sottofondo, dai The DNC con Step On It a You & Me against the world di Oliver North Boy Choir, supervisionate da Andrea von Foerster (esempio dell'unione tra la natura musicale e commerciale di MTV e la serie tv) o dagli hashtag per commentare via Twitter l'evolversi della trama.

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Scream: John Karna e Bex Taylor-Klaus in Red Roses
Scream: John Karna e Bex Taylor-Klaus in Red Roses

Giovani, carini e... indiziati

Scream: John Karna, Willa Fitzgerald e Bex Taylor-Klaus in Red Roses
Scream: John Karna, Willa Fitzgerald e Bex Taylor-Klaus in Red Roses

Come in ogni teen-drama che si rispetti i personaggi sono estremamente enfatizzati nelle loro personalità e caratteristiche. Lo abbiamo visto in Pretty Little Liars, The O.C., One Tree Hill e Gossip Girl ai quali, per determinate dinamiche, la serie strizza l'occhio. E Scream non è stato da meno, mettendo in scena un gruppetto eterogeneo di liceali alle prese con segreti, ricatti, relazioni clandestine e vendette virali, dove ognuno arriva a sospettare dell'altro. Dalla protagonista, la verginale Emma, al suo fidanzato, il fedifrago pentito Will Belmont (Connor Weil), dalla cinica e superficiale figlia di papà Brooke Maddox (Carlson Young) al belloccio narciso Jake Fitzgerald (Tom Maden) passando per il misterioso nuovo arrivato in città Kieran Wilcox (Amadeus Serafini) fino au due outsider, il nerd Noah Foster (John Karna), ossessionato dalla storia di Brandon James, e la giovane emo vittima dei perfidi scherzi di Nina, Audrey Jensen (Bex Taylor-Klaus), Scream gioca con i caratteri tipo, classici del genere, ai quali, va detto, manca però quel mordente fondamentale per renderli accattivanti. Forse proprio perché abituati al gran numero di teen drama declinati in vari generi narrativi, dal fantasy al thriller, i personaggi di Scream non brillano di una luce originale o accattivante, privi anche di quella fresca ironia, caratteristica della saga cinematografica slasher per eccellenza dalla quale prendono le mosse. L'andamento della serie, infatti, risulta altalenante, tra sequenze riuscite (dal sanguinoso prologo alla suspance della sala da bowling abbandonata) e passaggi fiacchi dati da battute opache o atmosfere da soap.

"Tonight we change the ending"

Scream: Bella Thorne in un'immagine tratta da Red Roses
Scream: Bella Thorne in un'immagine tratta da Red Roses

Parole di Emma Duval, la giovane protagonista determinata a non darla vinta al killer pronto a traghettare il suo disegno omicida verso il capitolo finale. E proprio nell'ultimo episodio, Revelations, la serie gioca con omaggi e citazioni, palesi riferimenti alla saga cinematografica. Partendo da quell'atmosfera votata al tecnologico che ha declinato le varie puntate, il capitolo conclusivo, ambientato durante un ballo studentesco per la festa in maschera di Halloween, si apre con un collegamento wireless nel quale il killer mostra la sua prossima vittima agonizzante, terrorizzando gli studenti e dando il via ufficiale all'ultimo atto del suo piano. Sulle note concitate del violino, colonna sonora composta da Jeremy Zuckerman, Emma, e gli altri si ritrovano a casa di Brooke, topi in trappola diretti inconsapevolmente dal killer con la maschera. Sta a Noah, nerd informatico con il pallino per Brandon James, rivestire il ruolo che fu di Randy Meeks (Jamie Kennedy), il fanatico di film horror dei primi due capitoli della saga, che dettò le regole per sopravvivere ad un film slasher. Mai dire "torno subito" o "separiamoci" e Noah lo sa bene, tanto da regalare agli spettatori i momenti più ironici della puntata, in puro stile Craven. Disseminando abilmente le tracce sulla vera identità dell'assassino, gli sceneggiatori hanno costruito l'intera serie lasciando indizi validi al pubblico, nascondendolo ben in vista per seminare e confondere, tra false piste ed equivoci. Con le ultime sequenze, quando identità e movente del killer vengono svelati, tutto appare chiaro e lampante anche per i più distratti, proiettando la serie già verso la seconda stagione, grazie ad una frase del killer interrotta bruscamente da uno sparo di pistola prima che potesse concluderla e dagli ultimi fotogrammi che mostrano al pubblico una parziale verità con la quale l'ignara Emma Duval dovrà confrontarsi molto presto.

Tra citazioni meta-cinematografiche adattate al piccolo schermo, omaggi ed incursioni nell'era tecnologica, Scream - La Serie, ha mostrato un andamento altalenante, fatto di passaggi perfettamente riusciti e momenti affatto incisivi. Capace di unire l'anima commerciale e social di MTV alla struttura narrativa, la serie, convince con riserva, aspettando di vedere chi sarà il prossimo ad indossare la maschera di Brendon James.

Movieplayer.it

3.0/5