Sciame, la recensione: il lato ossessivo della musica secondo Donald Glover

L'ossessione per gli artisti attraverso i social media viene raccontata in modo (tragi)comico, crudo e horror nella nuova serie ideata da Janine Nabers e Donald Glover, un esperimento sui generis unico come i suoi autori, dal 17 marzo su Prime Video.

Sciame, la recensione: il lato ossessivo della musica secondo Donald Glover

All'inizio di Fargo - tanto del film dei Coen quanto della serie di Noah Hawley - viene preannunciato agli spettatori da un disclaimer che ciò che stanno per vedere è una storia vera e che nomi ed eventi sono stati cambiati per rispetto delle vittime: in realtà è tutto frutto dell'immaginazione degli autori, che però si sono documentati con i fatti di cronaca dell'entroterra americano per mettere in scena l'inettitudine umana. Una cosa simile accade in Sciame, la nuova serie Prime Video original dal 17 marzo sulla piattaforma, in cui il disclaimer iniziale ci dice subito che la storia che stiamo per vedere è accaduta realmente tra il 2016 e il 2018 e che nomi ed eventi sono stati mantenuti in modo intenzionale (sovvertendo le regole della fiction). Anche in questo caso, è un finto avviso che però denota da subito il tono surreale della storia raccontata, come spiegheremo nella recensione di Sciame.

Storia (tragi)comica

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Sciame: un momento della serie

Sciame non è un drama, non è una comedy, non è nemmeno propriamente una dramedy. È una sorta di esperimento seriale che poteva nascere solo dalla mente geniale e sempre attenta all'attualità di Donald Glover, che insieme alla collega Janine Nabers, che ha lavorato per anni con lui ad Atlanta, ha creato qualcosa che potesse raccogliere la sua precedente eredità. Si sono documentati, moltissimo, come loro stessi hanno dichiarato, per raccontare nel modo più surreale e allo stesso tempo realistico possibile la storia di una ragazza, Dre (Dominique Fishback, già vista in Judas and the Black Messiah), appassionata fin da adolescente della pop star Ni'ja insieme alla sorella Marissa. Ad un certo punto, però, qualcosa si rompe e quella passione diventa ossessione. Un'ossessione malata e malsana che la porterà in giro per gli Stati Uniti con conseguenze raccapriccianti dalle tinte horror. Ma siamo sicuri che l'origine del Male non sia avvenuta molto prima? Sciame è un lucido, crudo, distaccato, sanguinolento, passionale ritratto della società americana al tempo dei social media, e di come a volte questi ultimi oltrepassino gli schermi dei vari device ed entrino nella vita delle persone in modi assolutamente inaspettati e disturbanti.

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Sciame: un'immagine della serie

Dominique Fishback, anche produttrice, regala una performance incredibile e insieme a chi ha curato trucco e costumi della protagonista, dona alla sua Dre una sorta di doppia anima: a volte è ancora la bambina con le treccine, ingenua, curiosa della vita che non riesce a relazionarsi bene con gli altri; altre diventa un'adulta, sensuale e pericolosa, che non è disposta a fermarsi davanti a nulla in nome del suo amore per Ni'ja e per la sua musica. Il comparto musicale non poteva che essere il fil rouge di Glover e Nabers per una storia scritta in modo asciutto, secco, senza fare sconti a nessuno e allo stesso tempo intriso di black humour. Una colonna sonora che ovviamente si affida a pezzi inediti, della fittizia Ni'ja, che colorano le inaspettate sequenze della vita di Dre. Ancora una volta ciò che gli autori offrono è un ritratto onesto e sincero della comunità black odierna, ma in questo caso si concentrano sulla comunità musicale, non solo rap ma anche pop, mettendosi dalla parte dei fan e non degli artisti, che oramai vivono attraverso uno schermo oltre che sul palco dei concerti, tra trend topic, haters, troll, e così via.

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Sciame: una scena

Lo Sciame del titolo (Swarm in originale) è il nome della community di fan di Ni'ja, che per movenze e atteggiamento rimanda a Beyoncé (a cui sono accaduti davvero alcuni episodi che si vedono ricostruiti nella serie), il cui gruppo di affezionati si fa chiamare Beyhive ("alveare"). L'Ape Regina in entrambi i casi è sempre la pop star, e i sostenitori diventano i suoi fedeli "servitori". Il serial ci mostra quindi i due lati del fandom: un argomento attualissimo se pensiamo all'approccio spesso estremo da parte dei fan verso alcuni interpreti dell'audiovisivo, attaccati al posto dei personaggi che interpretano o perché non li rispecchiano in tutto e per tutto nella realtà. Il fandom tossico è qualcosa che, proprio grazie ai social in particolare Twitter, è aumentato in modo sproporzionato negli ultimi anni, portando ad episodi davvero spiacevoli se non, a volte, tragici.

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Sciame: una scena della serie

Il sesto episodio, il penultimo, brilla in mezzo agli altri perché sembra cambiare il punto di vista, sorprendendo ancora una volta gli spettatori, sulla storia di Dre. Una puntata che fa il verso a un certo genere che oramai impazza, tra cinema, tv e podcast, permettendo di allacciarsi ancora una volta brutalmente alla realtà, ricordarci che si tratta di una storia (finta)vera, una come tante che sentiamo al TG o leggiamo su internet, pur rimanendo su toni esagerati, esasperati e surreali. È così labile il confine tra sanità mentale e perdita della realtà, con tutta la pressione che oggi riceviamo, soprattutto se siamo ancora giovani e in formazione, soprattutto se non siamo sostenuti da un sistema adeguato o da un supporto familiare fatto di amore e comprensione, che è molto facile perdersi. Dopo Them, un altro pugno nello stomaco arriva da parte di Prime Video. È questa la forza della scrittura degli autori dello show e della messa in scena dei registi, Adamma Ebo e Ibra Ake, già dietro la macchina da presa in Atlanta (di cui Sciame è una sorta di sequel ideale), insieme agli stessi fratelli Glover: un equilibrio delicato e disturbante che vuole colpirci nel profondo e farci riflettere sulle nostre personali, private, segrete ossessioni. Prima che sia troppo tardi.

Conclusioni

Abbiamo parlato di fandom tossico, della musica al tempo dei social media e della comunità black nella recensione di Sciame, tutti aspetti che rendono la serie Prime Video original il sequel ideale di Atlanta e di Them, mentre ritroviamo la scrittura affilata e tragicomica di Donald Glover e Janine Nabers, insieme all’interpretazione sorprendente di Dominique Fishback, che ci porta in un viaggio oscuro nella mente della protagonista Dre, tra poche luci e molte ombre, piena di rivelazioni e sorprese.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.5/5

Perché ci piace

  • Il ritorno alla scrittura di Donald Glover e Janine Nabers si vede e si sente tutto.
  • Le due anime che Dominique Fishback dona a Dre, bambina ingenua e donna sensuale.
  • Parlare ancora di musica dopo Atlanta ma dal punto di vista dei fan.

Cosa non va

  • Si tratta di una serie difficilmente iscrivibile in un genere, quindi non per tutti i palati.
  • Il finale, catartico e onirico, potrebbe non convincere tutti gli spettatori.