He is still standing. Presentato al Festival di Cannes nel 2019, Rocketman, il film di Dexter Fletcher dedicato alla vita e all'arte di Elton John, era arrivato nelle nostre sale pochi mesi dopo l'altro famoso e discusso biopic su un grande nome del rock, quello di Freddie Mercury e dei Queen (diretto dallo stesso Fletcher, che aveva finito di girare il film dopo il licenziamento di Bryan Singer). Se Bohemian Rhapsody aveva diviso, deluso, fatto discutere, pur essendo stato comunque amato da molti, Rocketman aveva messo d'accordo tutti, o quasi, per la maggiore fantasia con cui ha scelto di raccontare la storia di Elton John, costruendola come una storia di ascesa, caduta e rinascita proprio come quella di Mercury e dei Queen. Rocketman, in ogni caso, è uno di quei film da non perdere: ecco 5 motivi per vederlo (o rivederlo) assolutamente.
1. Un'opera rock visionaria
Rocketman colpisce nel segno proprio dove Bohemian Rhapsody aveva lasciato un po' perplessi, in quel cercare realismo e somiglianza per poi distorcere alcuni eventi. La cosa più bella di Rocketman è invece la libertà. Si prende tutto lo spazio per discostarsi dal biopic classico (in un certo senso lo è, ma anche no) per diventare un'opera rock, visionaria, fantasiosa, sfrenata, in cui raccontare la vita di Elton John è solo uno degli obiettivi, uno dei testi. Rocketman vola sulle ali della fantasia, e sulla musica di Reginald Kenneth Dwight, per raccontare l'arte di Elton John, le atmosfere delle sue canzoni, che in Rocketman non vengono usate solo per scandire lo scorrere della sua vita e la sua carriera, secondo la dinamica tipica fuori e dentro il palco. I numeri musicali qui si fondono con la vita stessa, fanno da contrappunto, da "coro", da palcoscenico per raccontarne gli aspetti più importanti. Vita e arte diventano un tutt'uno, e le canzoni entrano in scena non necessariamente in un senso cronologico, ma secondo una sorta di affinità con certi momenti della vita della star.
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2. Grandi sequenze che lasciano il segno
Per farvi capire che cosa intendiamo, vi segnaliamo alcune grandi sequenze del film che sono destinate a rimanere nell'immaginario del pubblico molto a lungo, e che servono a raccontare un momento della vita, o un aspetto del carattere di Elton John. A volte anche fungendo da ellissi narrative, portandoci, in modo creativo, da un momento all'altro della storia. Saturday Night's Alright For Fighting, partendo dalla rissa in un pub, ci porta dove avvenivano le prime esibizioni dell'artista e poi - ecco l'ellissi - alla sua trasformazione da bambino a ragazzo. Tiny Dancer, una canzone d'amore in piena regola, è la colonna sonora dell'innamoramento del protagonista, durante una festa a Los Angeles. Crocodile Rock fissa un momento di un concerto a Los Angeles, in cui Elton John, in uno dei suoi tipici gesti, lancia le gambe all'indietro tenendo le braccia sul piano: in quel momento tutti, non solo lui, sembrano volare. È la musica che permette di farlo, fino alla sequenza forse più bella di tutto il film. Rocket Man, racconta in pochi minuti un momento buio, come quello del suicidio, e la sua catarsi. Dal fondo di una piscina veniamo trasportati in un turbine di movimenti e situazioni, fino a trovarci sul palco di un concerto, nello stadio dei Dodgers, con il nostro eroe a esibirsi in tenuta da baseball. Ancora un'ellissi narrativa, e la musica e le coreografie che ci hanno raccontato una storia.
3. Taron Egerton: interpretazione e non imitazione
Se tutto questo è possibile, oltre all'immaginazione di Dexter Fletcher, è anche merito di Taron Egerton, l'attore protagonista che interpreta la star del pop. Ha vinto il Golden Globe come miglior attore in un musical, ma non quell'Oscar che è andato Rami Malek per il suo Freddie Mercury e che, secondo alcuni, Egerton avrebbe meritato forse più di lui. Con la benedizione di Elton John in persona, Taron Egerton prova ad avvicinarsi al look della popstar, ma non cerca la somiglianza perfetta. Vuole evocare, non copiare. Ma la sua presenza scenica è tale da essere assolutamente credibile, tanto da non farci dubitare nemmeno per un secondo del fatto che stessimo assistendo alla vita di Elton John. Egerton poi (come avevano fatto Val Kilmer in The Doors e Sam Riley in Control) canta davvero le canzoni di Elton John. Rami Malek non l'aveva fatto, ma non potevamo davvero chiedergli di raggiungere le vette di Mercury. Potente, istrionico, eppure sensibile: Taron/Elton è così. In fondo un po' un clown, buffo e sgargiante e sorridente, ma con le lacrime dentro. La vita di Elton John è stata un musical all'apparenza, ma speso un mélo a livello di sentimenti.
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4. Le canzoni
E, anche se in Rocketman non ci fosse tutto questo, ci sarebbero comunque le canzoni. Già da sole varrebbero, come si dice, il prezzo del biglietto, anche se ora siamo in tv, su Canale 5, e la visione è libera. Ci sono ovviamente le quattro canzoni delle sequenze che vi abbiamo raccontato prima. Ma la tracklist è di quelle che non lasciano spazio: non possiamo citarle tutte, ma The Bitch Is Back (straordinaria sequenza musical d'apertura), Your Song, Sorry Seems To Be The Hardest Word, Don't Go Breaking My Heart, Pinball Wizard (la canzone degli Who, da Tommy, che Elton John riprese facendone un successo), Goodbye Yellow Brick Road, I'm Still Standing, che chiude il film, agli inizi degli anni Ottanta (la sequenza è il famoso video del brano, su cui Egerton nei panni di Elton John, appare al posto dell'originale), brano simbolo di un Reginald ormai recuperato che dice: sono ancora qui. Ed è ancora qui Elton John, ancora in sella per dischi, film, concerti, colonne sonore. La sua (I'm Gonna) Love Me Again, scritta appositamente per il film, ha vinto l'Oscar per la miglior canzone originale.
5. Evocare un mondo
Come nelle migliori tradizioni dei film rock (pensiamo a Velvet Goldmine e Io non sono qui, entrambi di Todd Haynes) Rocketman non è solo la vita e l'arte di Elton Johm, ma immagina ed evoca un intero mondo attorno alla sua figura. Elton John, con il suo look, le sue canzoni, le sue movenze. Ha davvero dato vita a un mondo, un immaginario, una cultura che è riuscita a coinvolgere migliaia di persone.