Qualche giorno fa, alla radio, stavano parlando di Ritorno al futuro, e del suo ritorno al cinema, per un solo giorno, il 21 ottobre. Dicevano che, in teoria, si potrebbe mettere la proiezione senza audio: tanto sarà uno di quei film in cui, in sala, il pubblico reciterà tutte le battute a memoria, ad alta voce, come avviene per le proiezioni di altri cult. Ovviamente l'audio ci sarà, e sarà il miglior audio possibile. Ma quello che hanno detto è vero: Ritorno al futuro, il film di Robert Zemeckis del 1985, è un cult, e davvero lo sappiamo tutti a memoria. Merito di una sceneggiatura originale, di un tono perfetto che unisce fantascienza, commedia, romanzo di formazione, con un tocco di rom com. E quella nostalgia degli anni andati che era iniziata negli anni Settanta con American Graffiti di George Lucas e che negli anni Ottanta aveva raggiunto l'apice: si guardava agli anni Cinquanta e Sessanta come oggi guardiamo agli Ottanta.
Ma Ritorno al futuro, secondo noi, è rimasto qualcosa di speciale anche perché la trilogia originale non è stata seguita da remake, sequel, requel o reboot, a differenza di quasi tutte le saghe di quegli anni. E per questo quei film sono rimasti intatti nella memoria, fissati proprio in quel momento, senza possibilità di replica. Sarà per l'impossibilità del protagonista, Michael J. Fox, di tornare sul set a causa della sua malattia, sarà che Robert Zemeckis è un cineasta che ama sempre guardare avanti, e sperimentare, e quasi mai indietro. Fatto sta che il caso di Ritorno al futuro è quasi un unicum nel mondo del cinema di oggi. Una saga pop e amatissima che è rimasta fissata in quei tempi. Ed è a quei tempi che dobbiamo tornare se vogliamo gustarci le avventure di Marty McFly, Doc e la DeLorean. Andiamo a vedere 10 momenti cult di Ritorno al futuro, un film che viene continuamente citato e preso a modello dal cinema ancora oggi.
1. La sequenza iniziale
Ritorno al futuro è uno di quei film dove davvero tutto è perfetto. Non è un caso: a dirigerlo è un grande come Robert Zemeckis, allora forse ancora sottovalutato. Tutto è perfetto sin dalla sequenza iniziale, una di quelle scene che, in pochi minuti, dettano già il mood del film e, soprattutto, ci permettono di conoscere bene il protagonista. Marty McFly (Michael J. Fox) è un ragazzo buono ma un po' maldestro, un ritardatario cronico, una sorta di pecora nera della sua scuola. La prima scena ci mostra proprio questo: Marty che è in ritardo e che sfida strade e traffico con il suo skateboard (abilità che, come vedremo, gli tornerà utile nel corso della storia), attaccandosi alle auto in movimento, facendo miracoli ma arrivando comunque in ritardo, e beccandosi la ramanzina del preside. Il tutto sulle note di The Power Of Love di Huey Lewis And The News, canzone che è passata alla storia proprio per questo film, a cui è indissolubilmente legata.
Ritorno al futuro, il ricordo della redazione sul cult con Michael J. Fox
2. "Hello! C'è nessuno in casa?"
Siamo nel 1985. Marty vive con la sua famiglia. È sempre in ritardo e ha dei problemi di contenimento della rabbia. Ma una cosa che proprio non sopporta è che il padre venga continuamente vessato dal suo capoufficio. Il suo capufficio è il tale Biff Tannen, che con suo padre, George McFly (Crispin Glover) ha una relazione che dura, appunto, dagli anni Cinquanta. Biff è uno di quei cattivi cialtroni così buffi che ci fanno ridere anche le sue azioni, anche quando sono cattive. È quel bussare sulla testa del padre di Marty, dicendo "Hello! C'è nessuno in casa?", ci fa sorridere ogni volta.
3. "Ronald Reagan, l'attore?"
Come ogni film sui viaggi nel tempo, molte delle situazioni divertenti nascono dal fatto che chi arriva dal futuro sa molte cose chi vive nel passato nemmeno immagina. Anche se chi arriva dal futuro, in un primo momento non sa di trovarsi nel passato. Così, con uno slang che usa negli anni Ottanta, ordina candido una "Pepsi senza". E il cameriere, piccato, risponde "Una Pepsi senza pagare?". Ma il massimo accade quando Marty incontra Doc, che però è il Doc degli anni Cinquanta, non quello che conosce lui. E non crede che Marty arrivi dal futuro. E allora gli chiede "Chi è il Presidente degli Stati Uniti nel 1985?". "Ronald Reagan", risponde Marty. Doc risponde piccato: "Ronald Reagan! L'attore? E chi è il vicepresidente, Jerry Lewis? Suppongo che Marilyn Monroe sia la First Lady!"
4. La corsa in skateboard
La prima scena d'azione, una volta sbarcati negli anni Cinquanta, è quella in cui Marty, scontratosi nel diner con il Biff degli anni Cinquanta - giovane, grosso e incavolato - decide di darsela a gambe per sfuggire a lui e agli altri bulli con cui si accompagna. E che fa? Ricorre al suo mezzo di trasporto preferito negli anni Ottanta, lo skateboard. Negli anni Cinquanta non c'è, ma il sagace Marty lo ricava spezzando un carretto, e via a tutta velocità. La folle corsa si conclude con Biff e gli altri che vanno a cozzare contro un camion di letame e vengono letteralmente coperti di... è una scena entrata nella storia, e citata, di recente, anche nel film The Flash, che in tutto il suo concepimento deve moltissimo a Ritorno al futuro.
5. Levi Strauss
Tornare indietro nel tempo, ce lo ha insegnato proprio Ritorno al Futuro, può dar vita a dei paradossi spazio temporali (e quanti film hanno campato di rendita su questo concetto...). Uno di questi è che, se torni indietro nel tempo, rischi di incontrare tua madre da giovane. E rischi anche che si innamori di te, e quindi non incontri tuo padre e... così Marty McFly, ha un'incidente e batte la testa. A soccorrerlo è Lorraine (Lea Thompson), una ragazza che, lo capiamo subito, è colei che diventerà sua madre. Lo porta a casa, lo mette a dormire a letto, e gli leva i jeans Levi's. E pensa che sia il suo nome. "Levi's è il tuo nome, vero? Levi Strauss. Ce l'hai scritto dappertutto, anche sulle mutandine".
6. "Hey, tu porco, levale le mani di dosso"
Sì, il rischio è che i genitori di Marty non si conoscano mai, non escano insieme, non si innamorino. Così anche Marty e i suoi fratelli non nascerebbero mai. Allora Marty inizia a parlare con il giovane George McFly, colui che diventerà suo padre. Per farle conquistare la sua futura moglie, organizza una scena. Marty sarà in macchina con Lorraine e la tratterà male. A quel punto George interverrà, calandosi nei panni dell'eroe della situazione. Marty insegna anche la battuta, da film, da dire al momento giusto. È "Hey tu! Porco! Levale le mani di dosso!". L'impacciatissimo George non è nemmeno in grado di dare l'intonazione giusta, e allora esce un timido "Hey, tu porco, levale le mani di dosso". Questo è ovviamente il doppiaggio italiano. In quel lontano 1985 abbiamo visto per la prima volta il film così e continuiamo a mandare a memoria le battute in questo modo. Ma provate ad ascoltare quelle battute in tedesco (una volta è capitato) e l'effetto sarà straniante.
7. Ai vostri figli piacerà
Marty, che è un discreto chitarrista, per una serie di eventi si trova sul palco di Enchantment Under The Sea, Incanto sotto al mare, il ballo di fine anno della scuola dove i due genitori si sono baciati per la prima volta. Il disegno di Marty è far sì che accada e lui, per controllare tutto, si ritrova su quel palco. In una band che suona musica anni Cinquanta, si ritrova, voce e chitarra, a intonare Johnny B. Goode, uno dei primi classici del rock'n'roll. Scatenato e fomentato dalla musica si lascia andare e si ritrova a fare un assolo di chitarra sull'orlo dell'heavy metal. Inginocchiatosi a terra con la chitarra, si rende conto che il pubblico è fermo, e ammutolito. Al che non può far altro che scusarsi. "Penso che ancora non siete pronti per questa musica. Ma ai vostri figli piacerà".
8. Pronto, Chuck? Sai quel nuovo sound che stai cercando?
Ma è proprio questa scena, già strepitosa per conto suo, che ne contiene un'altra. Nella band che suona al ballo di fine anno c'è, a quanto pare, Marvin, il cugino di Chuck Berry. Che non è rimasto indifferente a come Marty ha suonato quel pezzo, Johnny B. Goode. E allora che fa, mentre Marty sta ancora suonando? Va al telefono della segreteria della scuola chiama. "Pronto, Chuck? Sono tuo cugino, Marvin Berry! Sai quel nuovo sound che stai cercando? Senti questo!". Secondo Ritorno al futuro, il rock'n'roll sarebbe nato così da un ragazzo arrivato dal futuro!
9. Il gran (sotto)finale
Il gran finale, che poi è un sottofinale, del film, è una delle scene d'azione più famose del cinema. Impossibile raccontarla, dovete vederla (e vederla al cinema, il 21 ottobre, è un'occasione senza precedenti). Marty deve tornare al suo 1985, con la DeLorean, ma negli anni Cinquanta non c'è l'elettricità necessaria per far funzionare la reazione. L'unica è sperare che passi un fulmine. E la storia dice che, in una notte di tempesta, un fulmine colpì il municipio e ruppe l'orologio in cima. Così, proprio quella notte, Marty deve sfrecciare con la sua DeLoeran e... nel caso non abbiate visto il film, il resto lo lasciamo scoprire a voi.
10. "Strade? Dove stiamo andando non c'è bisogno di strade"
Ma è proprio nel finale vero e proprio che Doc (Christopher Lloyd) pronuncia la frase simbolo della saga (e una delle più famose della storia del cinema). Mentre tutto sembra finito, e Marty si ritrova a casa, con la sua fidanzata, come se niente fosse accaduto, sentiamo un gran baccano. È di nuovo la DeLorean, guidata da Doc. Che stavolta è stato nel futuro. Anche qui non vogliamo dirvi troppo, ma un altro viaggio sta per iniziare (e infatti ci saranno Ritorno al futuro II e III). Ed ecco, alla fine del film, la famosa battuta. "Strade? Dove stiamo andando non c'è bisogno di strade".