La seconda stagione di Reacher è arrivata su Prime Video per tenerci compagnia svariate settimane con una nuova missione che prende ispirazione dal romanzo di Lee Child Vendetta a freddo (Bad Luck and Trouble), l'undicesimo dedicato al personaggio di Jack Reacher, portato ora sullo schermo da Alan Ritchson. Uno dei motivi per cui questa seconda stagione ci è sembrata meglio della prima (qui la recensione) è la struttura narrativa maggiormente gialla e meno poliziesca e le new entry del cast, che hanno creato un gruppo affiatato sul set facendo trasparire l'affetto della famiglia che rappresenta per il protagonista e i suoi ex commilitoni la loro ex unità dell'Esercito, l'Unità Speciale di Investigazione del 110° MP. Per l'occasione abbiamo quindi incontrato su Zoom proprio loro: Maria Sten che interpreta l'affidabile Frances Neagley, la vecchia conoscenza seriale Serinda Swan alias la contabile forense Karla Dixon, forse le due più vicine a Reacher di tutto il team, e infine Shaun Sipos che è David O'Donnell (Shaun Sipos), esperto di coltelli e ora timorato padre di famiglia.
Cameratismo sul set
La nostra intervista al cast di Reacher 2 parte proprio dal fatto che diciamo spesso che su un set si diventa come una famiglia, soprattutto nella serialità che richiede tempi più lunghi per le riprese. Come creare quel senso di cameratismo che gli interpreti dimostrano sullo schermo attraverso i loro personaggi, e con Alan Ritchson, come se si conoscessero da sempre e avessero davvero convissuto insieme per tanti anni? Rompe il ghiaccio Serinda Swan alias Karla Dixon: "Abbiamo giocato molto a poker sul set!" e le ribatte subito Maria Sten che è Frances Neagley, dalla quale inizia la ricerca degli ex membri del gruppo: "Non avevamo molto tempo in realtà e per qualche ragione siamo riusciti a trovare dei momenti per stare insieme e cazzeggiare, esercitarci con le armi e così via. Questa serie è stata una sorta di freak show in termini di sequenze d'azione e grandi momenti condivisi. Abbiamo legato in gruppo".
È sempre Swan a chiudere la questione: "Siete stati molto gentili con me quando sono salita a bordo. Può essere difficile quando arrivi su un set in cui c'è già una famiglia che si è stabilita. Ogni stagione è basata su una nuova storia, un romanzo diverso, quindi sono molto isolate l'una dall'altra. Eppure la relazione che viene presentata in questa seconda va indietro nel tempo, l'Unità Speciale di Investigazione del 110° MP è la famiglia per Reacher e per gli altri. Tra attori ci si conosce per la prima volta ma invece i rispettivi personaggi si conoscono da anni e anni. Allora prima di iniziare a girare mi sono massaggiata con Maria e siamo uscite a pranzo insieme: dovevamo vederci per una mezz'ora e invece siamo rimaste oltre due ore a chiacchierare. Shaun e io invece ci conoscevamo dal Canada. Quindi ci siamo ritagliati dei momenti durante le riprese, tra cui giochi molto competitivi come le partite a poker e l'insultarci a vicenda (ride). Tu mi devi ancora dei soldi, tra l'altro, Shaun (ride)".
Abilità
Ognuno dei membri della squadra ha un'abilità particolare, come i numeri per Dixon oppure i coltelli per O'Donnell o ancora la capacità tattica di Neagley. Quando un altro del team viene trovato morto in circostanze misteriose, Reacher e i suoi iniziano ad indagare per arrivare alla verità. Nel farlo i loro interpreti hanno imparato qualche abilità dai loro personaggi, avendo passato così tanto tempo nella loro pelle? "Tocca a te, pugnaletto (ride)" Serinda Ribecca Shaun Sipos, che risponde: "Sono cresciuto facendo boxe. Utilizzare un coltello è come boxare solo che devi tenerlo più su sulla manica così non ti tagli. Quindi l'allenamento per il personaggio mi è venuto abbastanza naturale in realtà. Mentre quando lavori con i coordinatori degli stunt per le coreografie action ti ritrovi a compiere dei movimenti che solitamente non fai, specialmente in questa serie". Il botta e risposta continua, a conferma dell'affiatamento sul set: "Non so di cosa tu stia parlando, io uso sempre gli stuzzicadenti portoghesi per combattere. L'ultima volta è stata ieri a casa, per spegnere la luce (ride)" un dibattito che si conclude con "Ma quella sei tu, non è la normalità (ride). Tu sei diversa".
Gli stunt sul set di Reacher sono folli, come ci avevano raccontato i protagonisti della prima stagione. Le new entry confermano che questa seconda non è da meno, come dice Maria: "Alcuni non li possiamo spoilerare, ma ne vedrete delle belle. Le sequenze più complicate sono quelle in cui sono coinvolte tante persone, e in Reacher accade spesso. Per fortuna c'erano il coordinatore degli stunt e il suo team incredibile che ci ha permesso di capire che eravamo capaci di farli da soli senza correre rischi. Tanto che a quel punto eravamo noi a voler seguire tutto l'allenamento e la messa in scena in prima persona". Questo lancia l'assist a Shaun per chiedere alle colleghe com'è eseguire quelle scene d'azione in tacchi alti. Dicono Serinda e Maria: "Facilissimo, è come combattere su una nuvola (ride). È la parte più tremenda in realtà..." - "Soprattutto se sono a spillo".
Reacher, Alan Ritchson: "Ho memorizzato le battute degli altri per essere un passo avanti come Jack"
Detective story
Jack Reacher è un po' Sherlock Holmes per la sua capacità di non essere tutto muscoli ma anche molto cervello: notare dettagli e fare deduzioni da essi. Inoltre nei nuovi episodi sembra di essere in Dieci piccoli indiani, tutti elementi gialli più che polizieschi insomma. Concorda Serinda: "Penso che Reacher sia in un certo senso nello spettro e abbia la capacità di notare e percepire elementi che gli altri non colgono, nella maniera più semplicista possibile. L'aspetto più interessante del serial secondo me infatti è come riesca a prendere un concetto molto complicato e ridurlo ad un'unica semplice frase. E tutti esclamano 'Oh, caspita, è vero' ma nel frattempo si è assistito allo stesso pensiero espresso da quattro persone diverse. Siamo tutti nello stesso campo lavorativo ma con abilità differenti. Quindi Karla utilizzerà la matematica, David la conoscenza politica, Frances i propri contatti".
Continua poi lodando la collega Maria Sten: "Neagley inoltre conosce molto bene Reacher e come funziona il loro mondo. Dicevamo che O'Donnell è lo Swiss Army Knife ma in realtà è lei (ride). È una persona molto calma e con i piedi per terra, estremamente utile nelle situazioni in cui si ritrova la squadra. L'aspetto investigativo dello show è avvincente perché nella prima stagione c'erano tre personaggi che sostanzialmente combattevano l'uno contro l'altro per arrivare allo stesso obiettivo, mentre in questo secondo ciclo di episodi ci sono quattro personaggi che sono molto in sintonia e lavorano di concerto verso lo stesso risultato". Chiude il discorso e l'intervista Maria: "Oppure verso la stessa unità, in effetti, per restare in tema. Io prendo il complimento e porto a casa (ride)"_.