Reacher, Alan Ritchson: "Ho memorizzato le battute degli altri per essere un passo avanti come Jack"

La video intervista a Alan Ritchson, protagonista di Reacher, Nick Santora, showrunner, e Lee Child, autore dei romanzi originali della serie Prime Video disponibile dal 4 febbraio 2022.

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Reacher: Alan Ritchson in una scena

C'era molta attesa nell'aria per Reacher, la serie che in modo più fedele ai romanzi originali di Lee Child avrebbe portato sullo schermo l'eroe d'azione qui interpretato da Alan Ritchson, dopo i due film al cinema con Tom Cruise. In occasione dell'arrivo su Amazon Prime Video il 4 febbraio, abbiamo raggiunto su Zoom il protagonista, lo showrunner Nick Santora e l'autore dei libri per una chiacchierata che spiegasse il dietro le quinte di questa trasposizione che va ad aggiungersi ad altri "eroi" della piattaforma, come Jack Ryan dai romanzi di Tom Clancy nuovamente dopo vari adattamenti cinematografici. Scoprirete alcuni interessanti retroscena in quest'intervista ad Alan Ritchson e ai creatori e produttori di Reacher.

La video intervista ad Alan Ritchson, Nick Santora, e Lee Child

New and improved Jack Reacher

Ci accoglie con un sorriso smagliante e una gran voglia di raccontare tutto il lavoro fatto sul set Alan Ritchson, che dopo le esperienze in Smallville, Blue Mountain State e Titans in tv e la saga di Hunger Games e le Tartarughe Ninja al cinema, finalmente ha una sua serie da protagonista, che porta con tutto il peso - letterale e metaforico - sulle proprie spalle. Grande carisma e parlantina lunga, al contrario del suo taciturno personaggio, a cui però ha dato un approccio leggermente diverso all'originale, come ci ha raccontato.

Il tuo Jack Reacher è alto e forte ma anche intelligente, un po' Sherlock Holmes per alcune deduzioni basate solamente sui piccoli dettagli. Come ti sei preparato mentalmente oltre che fisicamente per questo ruolo?

Alan: Bella domanda. Sono stato graziato con una di quelle memorie che mi permettono di recitarti quasi istantaneamente ciò che è scritto su un pezzo di carta una volta letto. La serie si chiama Reacher e io appaio praticamente in ogni scena, ma se nei libri è famoso il suo stare spesso in silenzio, sul set ho scoperto di non poter assaporare quella caratteristica. Dovevamo soddisfare le aspettative in qualche modo e non volevamo affidarci a un narratore per farlo e quindi il mio Reacher doveva avere parecchio dialogo. Ho dovuto così creare un nuovo processo di memorizzazione per entrare nella scena e sapere a che punto era Reacher ma anche farlo sembrare sempre un passo avanti agli altri. Quindi ho registrato anche le battute degli altri e memorizzato l'intera sceneggiatura in pratica per poi riascoltarla continuamente, in macchina tornando a casa, in palestra. Questo mi ha dato l'opportunità una volta che abbiamo finito di girare di smettere di pensare a qualunque altra cosa non riguardasse la scena, godermi il momento ed essere davvero presente. È stato divertente lavorare con questo metodo.

Reacher, la recensione: c'è un po' di Jack Reacher in ognuno di noi, o almeno vorremmo

Trovare Jack Reacher

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Reacher: una foto di scena

Tocca al creatore, showrunner e produttore esecutivo Nick Santora provare a spiegare come siano arrivati a scegliere Ritchson per la parte e come abbia aiutato la sua prestanza fisica rispetto al Jack Reacher cinematografico.

Questa versione di Jack Reacher è più fedele ai libri fisicamente. Come mai questa scelta e come avete scelto Alan Ritchson per la parte?

Nick: Fin dall'inizio di questo progetto avevamo deciso che questo Jack Reacher doveva essere letteralmente "più grande della vita stessa" perché lo è anche figurativamente. Per farlo dovevamo trovare un attore in grado di entrare appieno nei suoi panni, che sono appunto belli grandi. Come abbiamo trovato Alan Ritchson? È bastato guardare fuori dalla finestra per vederlo! Perché è gigantesco e lo si nota ovunque! La verità è che abbiamo continuato a fare provini e molti interpreti talentuosi si sono proposti, ma Alan si è distinto come qualcuno che potesse davvero interpretare Jack Reacher fino in fondo. E ci è riuscito alla fine.

Jack Reacher, dalla carta allo schermo: Un (anti)eroe dei nostri tempi

Alle origini di Jack Reacher

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Reacher: Alan Ritchson e Willa Fitzgerald in una scena

È Lee Child a chiudere il terzetto per tornare alle origini letterarie del personaggio. 25 è un numero ricorrente nella saga dato che sono passati 25 anni dal primo romanzo, Zona Pericolosa (Killing Floor) a cui si ispira questa prima stagione della serie, e siamo arrivati a 25 libri pubblicati con l'eroe moderno protagonista. Un catalogo teoricamente immenso a cui attingere per continuare la storia, se il suo successo e il responso del pubblico lo permetterà.

Come è stato il tuo coinvolgimento in questo progetto e come ti ha fatto sentire vedere questo nuovo Jack Reacher prendere vita sullo schermo, dopo i film con Tom Cruise?

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Reacher: un'immagine della serie

Lee: Io sono stato coinvolto come produttore esecutivo e credo che il controllo più efficace che un autore dei romanzi originali possa avere, sia scegliere le persone di cui circondarsi e con cui lavorare in squadra. Ti serve un gruppo non troppo grande di professionisti che ammiri, che ti piacciono e di cui ti fidi. Se fai questo nel mondo giusto fin dall'inizio, prima che qualsiasi parola venga scritta o che si inizi a girare una sola scena, se hai le maestranze giuste allora poi puoi fare un passo indietro e rimanere tranquillo nel lasciargli fare il proprio lavoro senza una sensazione di paura costante. Quindi una volta che ero contento delle persone scelte, è ciò che ho fatto io stesso, guardandolo da fan. Da fan dell'intrattenimento televisivo e del personaggio, è stato meraviglioso e divertente. Se non sapessi nulla dei libri, ne sarei entusiasta.