Ammiriamo Zerocalcare da sempre. Lo abbiamo adorato per anni per le sue storie a fumetti, lo abbiamo promosso ampiamente e con sorpresa al suo esordio in una serie animata per Netflix, dopo gli esperimenti di Rebibbia Quarantine. Non possiamo quindi non ammirarne anche l'ottimismo, così sbandierato ed esplicito nel titolo del suo nuovo lavoro Questo mondo non mi renderà cattivo, di cui andiamo a scrivere la recensione dei primi episodi: a differenza di Michele Rech, nome reale dell'artista romano, noi non siamo così sicuri di non cedere al lato oscuro della bontà, segnati e delusi da un mondo che ce la mette tutta per renderci cattivi.
Se c'è però una cosa che ci tiene su il morale è proprio questo mantra ripetuto in modo ossessivo e il lavoro di Zerocalcare, su carta come su schermo: divertente, profondo e coerente con se stesso, che sia in un formato o nell'altro. La sua mano è forte e presente in Questo mondo non mi renderà cattivo così come lo era stata un anno e mezzo fa in Strappare lungo i bordi. Con una differenza sostanziale: il messaggio, pur restando importante e significativo sul piano sociale, vira sensibilmente verso il politico, confermando l'attitudine del personaggio a non tirarsi indietro e portare avanti le proprie idee con decisione, coerenza e lucidità. Cosa che in questo preciso momento storico è ancora più importante.
Trovare il proprio posto nella trama di Questo mondo non mi renderà cattivo
La storia che Zerocalcare racconta in Questo mondo non mi renderà cattivo parte da un ritorno, da un vecchio amico che è di nuovo nel quartiere dopo anni di assenza. Il protagonista della storia, che come al solito incarna lo spirito e le idee dell'autore, vorrebbe fare qualcosa per Cesare, questo il nome del ragazzo, ma i suoi sforzi devono scontrarsi con la consapevolezza di non essere in grado di aiutarlo e ritrovare il proprio posto in quel mondo che fatica a riconoscere. Un contesto in subbuglio anche per un dilemmi sociopolitici in divenire, che ruotano attorno alla presenza di un piccolo gruppo di immigrati raccolti in un centro di accoglienza che parte della popolazione vorrebbe fosse spostato altrove.
Le mille voci di Zerocalcare
Come era stato per Strappare lungo i bordi, anche per Questo mondo non mi renderà cattivo è l'autore stesso a dar voce a (quasi) tutti i personaggi che incarnano se stesso e le altre figure di contorno della sua vita che avevano già animato le sue storie e a fumetti. È lui che ci mette la faccia (e la voce), entra nel racconto, lo fa suo. Caratterizza non solo i personaggi ma l'opera nel suo insieme, al netto della presenza altrettanto forte e sincera di Valerio Mastandrea che conferma di essere un perfetto Armadillo, ovvero la coscienza dello stesso Zerocalcare, a cui si devono massime di vita che abbiamo già fatto nostre.
Torna a doppiare, quindi, nonostante le polemiche che l'avevano accompagnato riguardo la dizione e la cadenza romanesca. Michele Rech non le ignora, ma dimostra di averle digerite con la sua innata classe, rendendole parte del racconto, ammiccando in un paio di occasioni, rendendole oggetto di una delle gag più naturali e riuscite. Con le sue mille voci, insomma, conferma di essere una delle voci più interessanti del panorama artistico italiano, indipendentemente dal media in cui si concretizza la sua vena creativa.
La difficoltà di stare al passo
Questa compiutezza narrativa viene messa al servizio di una storia che si muove su un piano diverso dalla precedente, ma ne segue la stessa solidità nella costruzione nel racconto. Questo mondo non mi renderà cattivo, al netto dei quattro episodi su sei visionati, è meno travolgente di Strappare lungo i bordi sul piano del divertimento puro: non mancano le risate, ancora soddisfatte e corpose, ma il focus della storia è da subito su toni diversi che permetto all'autore di sviluppare tematiche importanti e attuali.
È protagonista il contesto socio-politico in cui ci stiamo muovendo con affanno, ma si approfondiscono temi che scivolano più sul piano intimo dei personaggi, come la difficoltà di trovare il proprio posto nel mondo, di stare al passo, di sentirsi a proprio agio con le proprie scelte e il proprio cammino di vita. Temi evidentemente cari a Zerocalcare, che l'autore riesce a trasmettere al proprio pubblico incarnandoli nelle storie dei personaggi che gli episodi della serie ci permettono di seguire con partecipazione.
L'eccellenza dell'animazione
Eccellenza di scrittura che trova il suo giusto e meritato riflesso in un'altrettanto eccellente realizzazione tecnica. Movimenti Production ha compiuto un altro piccolo miracolo nel tradurre su schermo la ricchezza della scrittura dirompente dell'autore romano, realizzando sequenze cariche di dettagli e trovate visive in grado di rendere in immagini le intuizioni visive di Michele Rech. Non parliamo solo della compiutezza nel character design e l'animazione dei personaggi, che rende espressiva ogni sfumatura di personaggi dal tratto semplice, ma della fluidità con cui la scena si trasforma per seguire le evoluzioni e digressioni della prosa dell'artista. La simbiosi tra testo e animazioni è tale che faremmo fatica a immaginare una resa diversa e meno immaginifica per i prossimi lavori di Zerocalcare. Ma, in fondo, perché dovremmo?
Conclusioni
Un solo rammarico ci accompagna al termine della recensione dei primi episodi di Questo mondo non mi renderà cattivo: non aver ancora potuto vedere gli ultimi due episodi che chiudono la nuova serie di Zerocalcare e un racconto costruito con lucidità e coerenza, sia dal punto di vista narrativo che tematico. Michele Rech ancora una volta ci mette la faccia e dice cose del nostro mondo che in pochi hanno la forza di raccontare. Un plauso per lui, per la sua autoironia nello scherzare anche sul proprio accento e gli altri tormentoni che lo accompagnano, ma senza dimenticare di lodare quanto meritano tutti gli artisti di Movimenti Production che hanno reso ancora una volta possibile questo miracolo tutto italiano. Come Strappare lungo i bordi, Questo mondo non mi renderà cattivo è un’eccellenza di cui si parlerà "in 190 paesi" e che ci renderà orgogliosi in tutto il mondo.
Perché ci piace
- Una storia più politica della precedente, adatta al momento in cui ci troviamo.
- Le tante voci di Zerocalcare, quella perfetta di Valerio Mastandrea e qualche sorpresa per rendere tutti i personaggi che animano la storia.
- Il comparto tecnico messo in piedi da Movimenti Production: splendido, solido, creativo, pirotecnico.
- Il coraggio, la lucidità e la coerenza di portare avanti i propri temi. Senza tirarsi indietro e nonostante tutto…
Cosa non va
- … che faranno storcere il naso a chi la pensa diversamente.