Tutti lo conoscono come il mefistofelico Genny Savastano di Gomorra - La Serie, ma Salvatore Esposito sta dimostrando, prima con Veleno di Diego Olivares, in cui è un avvocato disposto a tutto pur di fare carriera, e ora con Puoi baciare lo sposo, di poter interpretare qualsiasi ruolo.
Nella nuova commedia di Alessandro Genovesi, in sala dal primo marzo, è Paolo, aspirante attore di musical che vive a Berlino con il suo compagno, Antonio (Cristiano Caccamo), che gli chiede di sposarlo. Nonostante Paolo non parli più con la madre da quando le ha detto di essere gay, il futuro sposo si impunta per andare a conoscere la famiglia di Antonio in Italia prima di celebrare le nozze.
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Non poteva esserci ruolo più lontano dal capo del clan Savastano per Esposito, uno dei punti di forza di Puoi baciare lo sposo, riuscendo a dare vita a un personaggio che non ha niente della "macchietta" che spesso si vede nei film nostrani (e non solo). Abbiamo incontrato l'attore a Roma, alla presentazione del film alla stampa, insieme al regista e al collega Caccamo. Scherzando, gli abbiamo chiesto se, dopo Gli Effetti di Gomorra sulla gente, parodia della serie Sky in tre puntate firmata dai The Jackal, è pronto anche per un episodio di Vrenzole, altro format del gruppo di videomaker napoletani, visto che nel film viene apostrofato con la definizione "tamarra napoletana": "I The Jackal non mi hanno chiamato ancora, ma conoscendoli so che mi proporranno qualcosa del genere. A parte gli scherzi: è stato bello e divertente raccontare questi personaggi. La dichiarazione d'amore per me è stata emozionante: quando l'ho vista per la prima volta mi sono emozionato tanto".
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A proposito della bella dichiarazione d'amore che apre il film, fatta da Antonio a Paolo: durante la sua proposta di matrimonio, il ragazzo dice di aver capito che sarebbe invecchiato con il suo amore fin dalla prima volta che si sono visti. Secondo loro è qualcosa che succede davvero? "Magari succede, si dice, e poi invece dopo un po' di mesi capisci che hai detto una cavolata! Il mio personaggio in ogni caso ci crede" ci ha detto Caccamo. Per Esposito invece, più diplomatico: "Credo che dipenda dall'idea che una persona ha dell'amore e dalla fortuna che hai nell'incontrare la persona giusta". Tagliente il regista: "Io lo dirò a 75 anni!".
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