In quel lontano maggio del 1993 - il film usciva in Italia il 7 maggio - non c'era nessuno che non parlasse di Proposta indecente. Merito di un battage pubblicitario di un mondo del cinema che allora puntava forte su alcuni titoli e sapeva come promuoverli, e merito del tema che sembrava fatto apposta per dividere, far discutere, metterci di fronte a noi stessi e alla nostra morale. Adrian Lyne, era lui il regista del film, in quegli anni faceva proprio questo: il film a tesi, il film scandalo, il film che ci facesse chiedere a noi stessi "che cosa faresti se...". Ma era merito anche di un grande cast che vedeva Robert Redford e Woody Harrelson perfetti nei ruoli di due uomini molto diversi. Ma soprattutto lei, Demi Moore, che in quegli anni era la star di prima grandezza di Hollywood. Bellissima sempre, inutile negarlo: ma non l'abbiamo mai vista così bella come in Proposta indecente. Se il film fu un successo il grande merito è anche suo.
Che cosa faresti se...
Se qualcuno ancora non sapesse la trama del film, è una di quelle storie che nasce da un "what if". Che cosa faresti se qualcuno ti offrisse dei soldi per una notte d'amore con tua moglie? Diana (Demi Moore) e David (Woody Harrelson) sono una coppia che sembra avere tutto. Si amano, stanno bene insieme, la passione tra loro è al massimo. A Las Vegas sperano di vincere una grossa somma in modo da poter realizzare il progetto immobiliare di David, un architetto. Dopo aver scommesso e perso tutti i loro risparmi, incontrano un miliardario, John Gage (Robert Redford). Lui nota Diana e propone alla coppia un accordo che potrebbe mettere alla prova il loro amore: offrirà loro un milione di dollari in cambio di una notte d'amore con lei. Sta ai due innamorati, insieme, decidere. La prima risposta è un "no". Eppure poi il tarlo si insinua in loro. Quei soldi farebbero terribilmente comodo. E poi, cosa volete che sia una notte? In fondo è solo sesso. Passa e si dimentica. Tutto questo, in teoria. Tutto questo è il ragionamento che fanno loro. Ma con i sentimenti non è mai così semplice. Qualcosa cambia, qualcosa si rompe. E allora?
Davvero si può comprare tutto?
Un milione di dollari. Davvero si può comprare tutto? Di Proposta indecente si potrebbe parlare a lungo. Di come, da un lato, il film sia attualissimo, visto che oggi più che mai tutto è in vendita, soprattutto i corpi, anche se sempre più a livello virtuale e a distanza. Dall'altro, un film come quello di Adrian Lyne oggi forse non si potrebbe nemmeno fare, visto come, di fatto, pone la donna come oggetto di scambio, di compravendita, anche se, in teoria, lascia anche a lei la scelta. Ma la lascia davvero? In ogni caso Proposta indecente è stato già rifatto. Qualche anno fa, su Netflix, è arrivata una serie che si chiama proprio What/If, e che ribalta la questione al femminile, con una inedita Renée Zellweger nel ruolo che fu di Robert Redford, miliardaria smaliziata e tentatrice di una coppia in cui l'oggetto del desiderio è l'uomo. Ma anche a casa nostra è uscito un film, Che vuoi che sia, in cui Anna Foglietta ed Edoardo Leo erano molto tentati di cedere, per soldi, la loro intimità, cioè un film casalingo in cui fanno l'amore.
Demi Moore, da Ghost a Proposta indecente
Questo, a proposito di Proposta indecente, andava detto. Ma ci rendiamo conto che stiamo divagando e non vogliamo farlo. Perché siamo qui per parlare di Demi Moore. In Italia alcuni suoi film come A proposito della notte scorsa... e St. Elmo's Fire non sono usciti o sono passarti piuttosto in sordina, e il grande pubblico li ha recuperati successivamente in home video. Così la luna di miele del pubblico con Demi Moore è iniziata con Ghost - Fantasma (1990), e poi è continuata con Codice d'onore (1992). La bellezza di Demi Moore si intuiva tutta, ma era in qualche modo un po' nascosta. Il look di Ghost prevedeva una ragazza della porta accanto, acqua e sapone, i capelli corti e le t-shirt che facevano intuire le sue forme ma non le rivelavano del tutto. Era l'anima che doveva uscire, e tutto era centrato sugli occhi: quegli occhi verdi così umidi, luminosi, intensi. Codice d'onore vedeva Demi Moore costretta in uniforme, giacca sobria e camicia accollata, i capelli raccolti. Il sex appeal non si poteva contenere, e la mise dell'attrice era intrigante. Ma è proprio con Proposta indecente che la bellezza di Demi Moore prorompeva decisamente sul grande schermo.
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Demi Moore diventa sex symbol
I capelli stavolta erano sciolti e più lunghi. Un taglio a caschetto che probabilmente è stato la dimensione perfetta per Demi Moore, per come le incorniciava il volto perfettamente, valorizzandolo ancora di più. La punta di quel caschetto, il ciuffo, arrivava proprio sul mento e quel taglio deciso rendeva i tratti del suo volto leggermente più spigolosi, in qualche modo più decisi, più definiti. La femminilità, in qualche modo frenata nei film di cui sopra, era finalmente enfatizzata da abiti decisamente femminili: tubini attillati, con profonde solature a lasciar trasparire il seno. Ma, soprattutto, era il tema del film a definire Demi Moore come sex symbol. Mentre nei film precedenti non era la chiave del film, l'elemento del sesso in Proposta indecente era centrale. Ed era proprio il concetto di desiderio, che era il motore del film, ad accentuare altro desiderio, quello dello spettatore nei confronti dell'attrice protagonista.
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Proposta indecente, chiave di volta nella carriera di Demi Moore
Proposte indecente, anche per questo, o forse proprio per questo, è un film centrale, una chiave di volta nella carriera di Demi Moore. Un film che è stato l'apice, o quasi, di un percorso che la voleva prima protagonista di teen drama, poi eroina del melò per eccellenza e poi sex symbol e oggetto del desiderio. Parliamo di chiave di volta (o di svolta, se preferite), perché Demi Moore avrebbe continuato in un percorso di ulteriore scoperta del corpo e di lavoro sui ruoli del maschile e del femminile che è davvero interessante. Il discorso di Proposta indecente sarebbe proseguito con Striptease (1996), in cui, per esigenze di copione, l'attrice metteva ulteriormente, e quasi completamente, il corpo a nudo. Forte dell'offerta astronomica che aveva strappato per il nudo nel film (e che, a dispetto del ruolo nel film, significava che un forte potere contrattuale femminile si stava facendo strada) Demi Moore entrava ulteriormente nel ruolo di oggetto del desiderio, salvo ribaltare i ruoli. Da controllata diventava colei che voleva avere il controllo. E tenere testa agli uomini. Era solo una parte di un discorso legato al ribaltamento dei ruoli.
In Rivelazioni (in realtà uscito prima, nel 1994) il sovvertimento delle regole sarebbe stato totale, con l'uomo che diventava la vittima delle molestie e la donna la manovratrice. Il tailleur d'ordinanza, stretto e formale, non riusciva a contenere il corpo, la carica erotica, la predominanza, con Demi Moore che, per la prima volta, passava dall'altra parte, nel ruolo dell'antagonista. E con Soldato Jane (1997) avrebbe ancora ribaltato i ruoli, con la storia di una donna in un mondo di uomini, usando ancora una volta il corpo, ma in modo completamente diverso. Ma questa è un'altra storia. E ve la racconteremo la prossima volta.