Nel nuovo film di Paolo Costella, Per tutta la vita (in sala dall'11 novembre), Claudia Pandolfi e Filippo Nigro, interpretano Paola e Andrea, una delle quattro coppie in scena alle prese con la notizia dell'annullamento dei rispettivi matrimoni e quindi con la possibilità (o necessità?) di risposarsi. Quella che doveva essere però un'occasione per rinnovare il proprio amore, diventa per qualcuno un'opportunità per rimettere in discussione il proprio rapporto, come succede a Paola e Andrea: lui vuole un figlio, lei pure, almeno fino a quando non scoprirà che quel desiderio di maternità in fondo non le appartiene.
La video intervista a Claudia Pandolfi e Filippo Nigro
Tra seconde possibilità e imperativi sociali
Un film sulle seconde possibilità...
Claudia Pandolfi: Ma anche di una terza, di una quarta e una quinta. Chi lo ha detto che la possibilità di recuperare un rapporto debba essere solo una? Un'idea che cambia, un mutamento del pensiero, una strategia attuata che poi si rivela meno appropriata di quanto immaginassimo... Chi stabilisce il numero delle possibilità di recupero nella vita? Niente è eterno e tutto è ridiscutibile. Forse non bisognerebbe aspettare una truffa per rinnovare l'amore verso una persona, il sentimento va tenuto vivo e originale sempre.
Filippo Nigro: È bello avere seconde e anche terze possibilità, purché non si trascinino dietro un rimpianto. Ci penso a volte e mi chiedo se rifarei una cosa o meno, e sono contento di non avere rimpianti sulle cose più importanti della mia vita. Ma chi non vorrebbe una seconda possibilità? La vorremmo tutti ogni giorno, sarebbe divertente, entreremmo in una dinamica per cui non smetteremmo più.
Paola si scontra con il "non desiderio di maternità". Quanto è ancora un tabù per le donne?
Pandolfi: Più che un tabù è un cliché che vede la donna compiuta e perfettamente realizzata soltanto nel momento in cui diventa madre. Se non hai quel desiderio è come se ti mancasse qualcosa di importante e penso che non sia così, credo invece che la maternità sia qualcosa di profondamente intimo, così come per un uomo diventare padre. Non è detto che sia disposto a farlo. Desideriamo per noi qualcosa di molto più facile e stereotipato di quanto non siamo dentro. Paola ama suo marito con il quale aveva deciso di avere una famiglia, ma a un certo punto capisce che quella non è la sua natura e non sa come dirlo a se stessa. La società ci impone un modo di comportarci che deve essere opportuno a prescindere, a volte invece basta essere onesti forse.
Per tutta la vita, la recensione: Dirsi di nuovo sì
Per sempre: incubo o speranza?
Il "per tutta la vita" è una speranza e un imperativo sociale?
Nigro: Siamo sempre influenzati dai comportamenti degli altri su tutti i temi, poi però devi fare un passo indietro. Cerchi di avere una tua condotta morale, ma il per sempre non esiste. Non c'è nulla di per sempre, nel film ci sono quattro storie rappresentative di tante coppie in cui tutti possono rivedersi nelle diverse sfumature. Stare insieme con qualcuno, avere una famiglia e far funzionare tutto quanto, è una sfida quotidiana, non hai una consapevolezza ma la speranza di riuscire a far durare tutto per sempre. Ma poi a un certo punto tutto finisce.
Pandolfi: Ciò che rimane per sempre è spesso quello che dobbiamo smaltire, guarda la plastica... qualcosa che non si consuma mai. Sono le cose più brutte a resistere per sempre, tutto ciò che è bello e naturale subisce invece una trasformazione nel tempo, anche noi che non siamo così belli: gli esseri umani sono fallimentari e si rinnovano giorno per giorno settimana dopo settimana. Diffidate di ciò che è per sempre!