Panic, recensione: Adrenalina, amore e introspezione nella serie Prime Video ispirata al romanzo young adult

La recensione di Panic, la serie Prime Video ispirata al romanzo young adult di Lauren Olivier: un gruppo di adolescenti deve affrontare pericolose e adrenaliniche prove per vincere un montepremi che potrebbe cambiargli la vita.

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Panic: una foto di scena

Un gruppo di teenager in una sfida l'uno contro l'altro per conquistare un premio finale che potrebbe permettergli di cambiare vita. Raccontata così sembrerebbe una storia che ha molto di già visto, come scopriremo in questa recensione di Panic, però, la nuova serie Prime Video tratta dal romanzo young adult di Lauren Olivier (che lo ha anche adattato per il piccolo schermo), pur partendo da premesse simili a molti altri prodotti pensati per il target dei giovani adulti riesce a distinguersi e a colpire più di quanto avremmo inizialmente immaginato. Una storia che cattura senza scadere mai troppo nell'inverosimile (quando vedremo più nel dettaglio la trama capirete perché ci soffermiamo proprio su questo punto) e ricca di momenti d'introspezione, che ci permettono di empatizzare con i personaggi e di essere ancor più coinvolti nel loro percorso.

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Panic: un'inquietante scena della serie

Ma che cos'è Panic? Un gioco molto pericoloso inventato dai ragazzi di Carp, una cittadina texana dispersa nel nulla da cui tutti sognano di fuggire. Il gioco, autofinanziato da tutti i teenagers della città, mette in palio un montepremi che, per chi ha genitori che faticano ad arrivare a fine mese, potrebbe significare tutto. Per vincere, però, bisogna superare una serie di prove che si fanno di volta in volta più terrificanti e pericolose, al punto che, l'anno precedente a quello in cui la nostra storia ha inizio, due dei partecipanti hanno perso la vita.

Adrenaliniche e rischiosissime prove

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Panic: una scena della serie

La storia si apre il giorno del diploma al liceo, tra gli studenti dell'ultimo anno c'è chi sogna di andare al college e chi si è rassegnato a passare la propria vita nella polverosa cittadina in cui è cresciuto. Prima di fare il definitivo ingresso nella vita adulta c'è però un rito di passaggio imprescindibile, il gioco che tutte le estati tiene i teenager di Carp con il fiato sospeso: Panic. Al centro del racconto troviamo Heather (Olivia Welch), diciassettenne con una vita familiare molto difficile alle spalle, che sta lentamente mettendo da parte i soldi per iscriversi a una scuola per contabili e non vuole aver niente a che fare con il gioco a cui tutti i suoi compagni desiderano partecipare. La perdita del lavoro e del gruzzoletto tanto sudato, proprio la sera della prima sfida di Panic, la porteranno però a gettarsi - letteralmente - in questa nuova e pericolosa avventura. Con lei l'amica Natalie (Jessica Sula), che da sempre desidera partecipare al gioco per coronare il sogno di trasferirsi a Hollywood e fare l'attrice; xx (xx), il silenzioso nuovo arrivato che vuole vendicare la sorella rimasta paralizzata in un incidente anni prima; Bishop (Camron Jones), l'amico di una vita, l'unico del gruppo a provenire da una famiglia facoltosa e pronto a lasciare Carp per andare al college; e infine Ray (Ray Nicholson), delinquentello scapestrato e impavido, dato da tutti per favorito.

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Panic: il cast in una foto di scena

Un episodio dopo l'altro accompagneremo Heather ed i suoi amici in questo rito di passaggio che, oltre che un'occasione per mettersi alla prova e testare i propri limiti, sarà anche un viaggio alla scoperta di se stessi che li spinge a fare i primi passi nella vita adulta. Oltre ad affrontare le difficoltà delle prove, i protagonisti dovranno anche cercare di scoprire se la morte dei due partecipanti a Panic è stata casuale o orchestrata da qualcuno. Più le cose vanno avanti, più Heather ed i suoi si renderanno conto che dietro al gioco si nasconde altro, qualcuno che vorrebbe orchestrarne perdite e vittorie per un tornaconto personale e che, forse, è responsabile delle tragedie avvenute l'anno precedente.

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Lo sviluppo dei personaggi

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Una scena di Panic

Come vi anticipavamo, una delle caratteristiche che più ci hanno colpito di questa serie è quanto riesca a mantenere un certo realismo anche con un intreccio di questo tipo: le prove che i partecipanti devono portare a termine - per quanto a volte eccessive e tremendamente pericolose - non sono nulla di inverosimile, le loro reazioni restano sempre credibili e il mistero dietro a quanto sta accadendo intorno a loro - una volta risolto - non è nulla di così assurdo ed esagerato. Niente arzigogoli di trama alla Pretty Little Liars, giusto per fare un esempio fra i tanti, ma una storia piuttosto semplice e "reale".

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Panic: un'immagine della serie

Il fatto di ambientare il tutto in una cittadina estremamente povera, dove parte della popolazione vive nei camper e non riesce ad arrivare a fine mese, mostra un lato dell'America che non molti prodotti di questo genere (destinati a questo target) raccontano. I protagonisti di questa storia sono spinti da necessità profonde a partecipare a Panic, tutti hanno motivazioni che vanno al di là del semplice bisogno di adrenalina e di mettere da parte qualche soldo in più: per loro vincere il gioco significa sopravvivenza, libertà, la possibilità di lasciarsi alle spalle una vita che gli sta stretta. Le situazioni difficili che molti di loro hanno alle spalle - c'è chi è stato abbandonato da un genitore, chi si deve prendere cura dalla sorellina e proteggerla dai fidanzati violenti della madre, chi cerca vedetta per un incidente che ha rovinato la vita ad una persona che ama, chi ha subito abusi quando era molto piccolo - rende in qualche modo più facile empatizzare con loro e comprendere il modo che hanno di reagire alle difficoltà che gli si presentano davanti. I personaggi che impariamo a conoscere non sono mai del tutto positivi, nascondono infatti terribili insicurezze ed un profondo egoismo. Ma sono comunque umani, ed è facile riconoscersi in alcuni dei loro comportamenti.

Un finale aperto?

Non è difficile immaginare quindi quali siano i personaggi meglio approfonditi di Panic: Heather e i suoi compagni vengono caratterizzati (ovviamente chi più e chi meno) in maniera piuttosto dettagliata, dandoci la possibilità di comprendere il perché del loro modo di agire e reagire alle situazioni. E, come dicevamo, empatizzare con loro. Molta meno attenzione agli adulti, che risultano abbozzati e in certi casi quasi macchiettistici. Le loro storyline, che sono esclusivamente funzionali a quelle dei teenager, non compiono quasi mai un vero e proprio arco, in certi casi poi vengono interrotte bruscamente (un esempio potrebbe essere l'uscita di scena della madre di Heather).

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Una scena di Panic

Panic è tratta dal romanzo young adult di Lauren Olivier, rarissimo caso di stand alone, di racconto autoconclusivo (spesso questo tipo di storie viene pianificato su saghe o trilogie). Detto questo però, anche se la serie sembra concludersi nel suo ultimo episodio, non siamo certi che venga messa la parola fine alle (dis)avventure di Heather e dei suoi compagni: la Olivier, adattando il suo romanzo per il piccolo schermo, ha apportato alcune modifiche al suo intreccio, quindi non ci sentiamo di escludere la possibilità di una seconda stagione. Il finale, pur chiudendo la storia, lascia uno spiraglio aperto per nuovi sviluppi e noi, nel caso, saremmo curiosi di scoprire come si sceglierà di procedere.

Conclusioni

Concludiamo questa recensione di Panic sottolineando ancora una volta come la serie Prime Video tratta dal romanzo di Lauren Olivier sia un prodotto piuttosto riuscito, capace di intrattenere lo spettatore con una trama interessante e dei giovani personaggi ben caratterizzati.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.8/5

Perché ci piace

  • Una storia interessante che intrattiene e resta ancorata alla realtà.
  • Dei giovani personaggi ben caratterizzati.
  • Un’ambientazione diversa dal solito.

Cosa non va

  • Gli adulti risultano abbozzati e in certi casi un po’ caricaturali.
  • Anche se la storia è piuttosto realistica non tutto fila sempre liscio e l'intreccio risulta un po' confuso.