La serie tv su Obi-Wan Kenobi ha fatto il suo debutto su Disney+ lo scorso venerdì e ha segnato il ritorno di Ewan McGregor nel ruolo che fu di Alec Guinness quarant'anni fa e che lui stesso aveva ricoperto con onore e gloria nella trilogia prequel. Non è ovviamente l'unico personaggio noto di questa nuova produzione legata al mondo di Star Wars, perché la storia si concentra su un periodo e su luoghi già cari ai fan della saga creata da George Lucas, andando a coprire eventi noti indirettamente e di riflesso al pubblico, coprendo un altro frammento dello spazio narrativo presente tra Episodio III e Guerre stellari che già Rogue One aveva affrontato.
Un ritorno molto atteso
Ma perché Ewan McGregor ha deciso di tornare nella galassia lontana lontana? "Per due motivi. Il primo è che mi è stato chiesto per molto tempo. L'ultima domanda di ogni intervista che ho fatto è sempre stata se volessi fare un sequel di Trainspotting e se volessi interpretate Obi-Wan Kenobi di nuovo". Una domanda a cui ha affermato di aver iniziato a considerare in modo concreto, rendendosi conto dell'affetto che il pubblico nutriva per quella trilogia, che all'epoca non aveva percepito. "Ho capito che per le persone significava molto e ha dato calore ai miei sentimenti sul far parte del mondo di Star Wars."
L'altro motivo è puramente concreto: gli è stato chiesto. "La Disney mi ha chiesto incontrarci perché mi vedeva rispondere positivamente sui social riguardo la possibilità di essere ancora Obi-Wan e ha voluto sapere se lo intendessi seriamente. Ho risposto che sì, mi avrebbe fatto piacere, con la giusta storia tra Episodio III e IV. Ed è quella che abbiamo trovato dopo aver esplorato diverse possibilità."
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Un'unica storia
E si tratta di un'unica storia sviluppata nell'arco dei sei episodi di Obi-Wan Kenobi, per una struttura narrativa diversa da quella impostata con The Mandalorian, che sviluppava una continuità orizzontale pur affidandosi spesso a una struttura episodica. "Sono stata contenta di realizzare una limited series" ha spiegato la regista Deborah Chow, "perché si ha l'opportunità di raccontare una storia più complessa ma allo stesso tempo di approfondire i personaggi. È l'aspetto più eccitante di realizzare una storia che parte proprio dai protagonisti, andare a fondo dei personaggi e permettere al pubblico di conoscerli."
La sorpresa di Star Wars
Uno di questi personaggi è Reva, il membro dell'Inquisizione interpretato da Moses Ingram, che è "intelligente e sempre dieci passi avanti agli altri. Mi intriga il fervore che mette in quel che fa". Ma la sua interprete ha scoperto solo in un secondo momento che il lavoro propostole era del mondo di Star Wars. "L'avevo trovato tagliente, divertente e figo. E mi ha sorpreso quando ho scoperto che si trattava di Star Wars perché non pensavo che potesse essere un mondo pericoloso. E leggendo lo script avevo percepito la storia come carica di pericoli." Di una cosa è stata però sicura da subito: quello che aveva letto l'aveva incuriosita molto, per una storia che è ambientata dieci anni dopo l'Episodio III. Ma cosa la rende diversa e sorprendente e diverso da altri titoli della saga?
"Credo dipenda dal finale dell'Episodio III, con l'ordine dei Jedi distrutto e i sopravvissuti nascosti e impossibilitati a comunicare gli uni con gli altri" ha spiegato Ewan McGregor, "per questo Obi-Wan è stato nascosto dieci anni, senza usare la Forza. In qualche modo, ha perso la fede, come qualcuno che si è allontanato dalla propria religione. L'unica responsabilità nei confronti della sua vita precedente è tener d'occhio Luke Skywalker. L'unico collegamento con il suo passato. È stato interessante fare un ulteriore passo nella descrizione di questo personaggio che avevo già sviluppato nei primi tre episodio." Soprattutto in una fascia d'età che lo avvicina di più al lavoro fatto da Alec Guinness quarant'anni fa, che gli ha permesso di aggiungere quel tipo di sfumature.
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Obi-Wan e Darth Vader
Un altro dei personaggi della serie Disney+ è il Darth Vader di Hayden Christensen, che torna per dar vita sia al popolare antagonista di Star Wars che la sua incarnazione umana, Anakin Skywalker. "Nel lavorare su Obi-Wan e su quello che ha contato nella sua vita" ha raccontato Deborah Chow, "non potevamo non considerare quanto accade nel terzo episodio, che è così potente e non poteva non avere peso in questo racconto." E non poteva che essere Christensen a riprendere il ruolo. "Eravamo molto uniti ai tempi della trilogia prequel" ha ricordato Ewan McGregor, "perché giranno Episodio II e III in Australia ed eravamo entrambi lontani da casa, così passammo molto tempo insieme anche dopo il lavoro. Col tempo ci eravamo persi di vista, ma risentirlo e parlare di questo lavoro è stato fantastico e rivederlo sul set è stato come se questi 17 anni non fossero passati."