Con No Time to Die, attualmente nelle nostre sale, salutiamo per sempre il James Bond interpretato da Daniel Craig, che per quindici anni ha prestato il corpo alla spia inglese creata da Ian Fleming. Quindici anni di avventure adrenaliniche e ricche di pathos, che raggiungono il loro culmine logico in questa quinta e ultima incursione, girata nel 2019 e più volte rimandata a causa dell'emergenza sanitaria. E come in ogni film di Bond che si rispetti, non mancano dei dettagli nascosti e simpatici, che abbiamo voluto passare in rassegna nella nostra consueta panoramica degli Easter Eggs più significativi: ecco quindi i 5 easter eggs di No Time to Die che potreste non aver notato. N.B. L'articolo contiene spoiler!
1. Cameo esplosivo
Nella sequenza prima dei titoli di testa, durante la vacanza a Matera, Bond è costretto a fuggire e usa alcune funzionalità della sua macchina per impedire che i cattivi di turno lo possano inseguire. A farne le spese, oltre ai sicari di Blofeld, c'è anche un'edicola, completamente fatta a pezzi. Ebbene, in concomitanza con l'uscita in sala di No Time to Die, è stato svelato sui social dal diretto interessato che l'edicola in questione contiene quasi esclusivamente titoli della BAO Publishing, casa editrice nota soprattutto per le edizioni italiane di alcuni fumetti americani e per la collaborazione con autori nostrani come Zerocalcare e Leo Ortolani. Un cameo ad alto tasso di distruzione, al quale la BAO si è simpaticamente prestata su richiesta della produzione.
No Time To Die, i fumetti Bao Publishing hanno un cameo "distruttivo" nel film (FOTO)
2. Dal piccolo al grande schermo
Quando la SPECTRE rapisce lo scienziato russo Valdo Obruchev, egli è nel mezzo di uno scherzoso battibecco con due colleghi. Uno di questi, il dottor Hardy, ha le fattezze di Hugh Dennis, noto comico inglese che in patria è celebre soprattutto per la sua partecipazione fissa al programma Mock the Week, che va in onda dal 2005 - lo stesso anno in cui Daniel Craig è stato annunciato come 007 - e riunisce vari comici per ironizzare sulla settimana appena trascorsa e improvvisare su vari argomenti. Uno dei più gettonati, come potete vedere qui sotto, è la categoria "Battute improbabili in un film di Bond":
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3. Riunione di famiglia
Trattandosi dell'addio di Craig al personaggio, era inevitabile che il film riunisse il più possibile la famiglia di alleati creatasi nel corso degli anni. Difatti, in un modo o nell'altro, ci sono tutti: appaiono fisicamente M, Q, Eve Moneypenny, Bill Tanner e Felix Leiter, e ritorna anche Madeleine Swann che nel capitolo precedente era riuscita a fare breccia nel cuore di 007. È presente anche Vesper Lynd, tramite una foto sulla sua lapide (che conferma che gli eventi dei cinque film si svolgono più o meno negli anni in cui sono usciti, dato che lei è morta nel 2006), e nei corridoi dell'MI-6 appare un ritratto della M interpretata da Judi Dench. Manca all'appello solo René Mathis, morto in Quantum of Solace e mai più menzionato.
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4. Iniziale simbolica
In Casino Royale veniva fatto notare come l'iniziale M non fosse assegnata a caso, lasciando intendere che la superiore di Bond avesse il nome o il cognome che inizia con tale lettera (al che lei risponde "Se dici un'altra sillaba ti farò uccidere"). Ma la lettera ha un significato particolare per l'agente segreto al di là dell'ambito professionale, in particolare per quanto riguarda tre delle figure femminili più importanti della sua vita: la madre, come svelato nei libri, si chiamava Monique, ed era di origine (svizzera) francese, così come Madeleine, la seconda e ultima donna che questa versione di 007 ha mai veramente amato; e per finire, c'è la figlia della coppia, di nome Mathilde.
5. Il segreto di Q
Quando Q prepara Bond e Nomi per la missione finale, usa il termine "Q-dar" per descrivere uno dei suoi marchingegni. Alcuni fan hanno interpretato questa cosa come allusione alla comunità LGBTQ, dato che l'iniziale del personaggio è anche quella di queer, e in ambito omosessuale esiste la nozione del gaydar, ossia quando uno intuisce se un'altra persona è gay o meno. Lo stesso Ben Whishaw, interprete di questa versione di Q, è gay nella vita, e la scena nel suo appartamento suggerisce che lo sia anche il personaggio, perché Bond e Moneypenny lo interrompono mentre sta preparando quella che sembra una cena romantica e lui si lamenta dicendo che "lui sta per arrivare". Non si va oltre l'allusione per motivi di censura, motivo per cui la battuta è impostata in modo da poter essere ridoppiata (o rimaneggiata nei sottotitoli) in paesi dove l'omosessualità non è tollerata.