Moments Like This Never Last, la recensione: un documentario punk per raccontare la meteora Dash Snow

La recensione di Moments Like This Never Last, documentario dedicato all'artista visivo ribelle Dash Snow, da oggi in streaming su MUBI.

Moments Like This Never Last Dash Snow Benda
Moments Like This Never Last: un'immagine di Dash Snow bendato

Un film a immagine del suo oggetto. La nostra recensione di Moments Like This Never Last, documentario artistico disponibile da oggi su MUBI, mette in luce l'adesione completa del lungometraggio di Cheryl Dunn al personaggio a cui è dedicato, l'artista newyorkese Dash Snow. Un'esistenza tanto breve quanto caotica, consumata tra arte, fotografia, ribellione, dipendenze, sesso e provocazione. Pur provenendo da una ricca famiglia newyorkese, Dash Snow, il cui nome completo era Dashiell Alexander Whitney Snow, ha scelto la strada e le periferie per esprimere il proprio estro artistico e la propria sete di libertà frequentando graffitari, spacciatori e skateboarder.

Moments Like This Never Last riunisce le varie anime di Dash Snow: il figlio ribelle in perenne conflitto con la madre, il provocatore anti-sistema, il marito appassionato ma insofferente, il tenero genitore, ma soprattutto l'artista sregolato. Il tutto in un documentario che mescola immagini di repertorio e interviste con un montaggio serrato. Bastano i primi minuti di film per coglierne la natura irriverente. In immagini di repertorio sporche e sgranate vediamo l'artista che prova a discolparsi da un litigio per poi essere fermato dalla polizia. Poco dopo, Dash spiega con naturalezza a una distinta visitatrice della sua mostra il senso di una polaroid in cui lui appare ricoperto di sangue: "L'ha scattata mia moglie. Era dopo una rissa con i miei amici".

L'origine del disagio, l'origine dell'arte

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Moments Like This Never Last: una sequenza del documentario

In un collage di voci on e off camera, Dash Snow stesso e coloro che lo hanno conosciuto ricostruiscono questa personalità selvaggia che ha attraversato il mondo dell'arte newyorkese come una meteora. Dal matrimonio con l'artista francese Agathe Snow alla scelta di vivere in una sorta di comune nei bassifondi con gli amici e colleghi Dan Colen, Ryan McGinley, Terence Koh, dalla vita sregolata a base di alcool, droghe e fumo al colpo di fulmine per la fotografa Jade Berreau e alla nascita della figlia Secret. Sempre nell'incipit a Dash viene chiesto cosa gli serve per sopravvivere. Lui appare confuso mentre elenca le proprie necessità: "Quattro litri d'acqua al giorno, due pacchi di Malboro Red..."

Moments Like This Never Last Dash Snow
Moments Like This Never Last: un primo piano di Dash Snow

Dalle parole di Dash e dalla sua storia intuiamo come la sua voglia di libertà sia in parte legata all'oppressione derivata dal far parte di una famiglia ingombrante di artisti e filantropi (tra i mariti della nonna lo scrittore e monaco buddhista Robert Thurman, padre di Uma Thurman). Tanto ingombrante che la madre decise di rispondere ai suoi atti di ribellione iscrivendolo, a soli 13 anni, all'Hidden Lake Academy in Georgia, centro specializzato per bambini con deficit comportamentali. Nel documentario, Dash ricorda i muri delle stanze dipinti con colori tenui, come giallo e bianco, per rasserenare la psiche dei giovani ospiti, e sottolinea come la madre abbia voluto pagare per disfarsi del figlio problematico. Qui probabilmente ha origine il progressivo deterioramento dei loro rapporti, che è uno dei motivi ricorrenti del film.

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Un montaggio dinamico per raccontare uno spirito ribelle

Moments Like This Never Last Dash Snow Polaroid
Moments Like This Never Last: una scena

Moments Like This Never Last sottolinea il fascino della figura di Dash Snow, il bell'aspetto, i modi affabili. Il montaggio dinamico e le immagini sgranate e confuse, accompagnate dai brani di LCD Soundsystem, dai Grinderman di Nick Cave, Cat Power e dalla score di Brian DeGraw, descrivono la sua mente caotica, le infrazioni alla legge, la scelta di rinunciare a un'esistenza ordinata per vivere in un capannone creativo con altri giovani artisti, spostati come lui. Al momento in cui i media iniziano ad accorgersi delle migliaia di polaroid da lui scattate, che mostrano corpi nudi, skateboard, scene di vita quotidiana nei sobborghi di New York, sangue e sesso esplicito, l'anonimato di Dash Snow si infrange e il film di Cheryl Dunn mette in luce come questo passaggio segni una svolta nella sua carriera e nella sua psiche. Le foto scattate per sé e per i propri amici diventano oggetti d'arte da esporre, commentare, analizzare.

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Moments Like This Never Last: una scena del documentario

Dinamico e scanzonato, ma anche profondamente malinconico, Moments Like This Never Last è il ritratto di una figura tragica, che si è consumata troppo velocemente. Un artista punk e iconoclasta innamorato della sua New York e della libertà, ma non della sua vita. Nonostante i tentativi di entrare in rehab e le parole dell'ex moglie, che ricorda come Dash amava la libertà e odiava essere dipendente dalla droga, perché gli impediva di sentirsi libero, la sua esistenza si interruppe il 13 luglio 2009, in un hotel dell'East Village, a soli 27 anni in seguito a un overdose. Le immagini conclusive lo vedono in filmino domestico, capelli lunghissimi e corpo snello e tatuato, impegnato a occuparsi con dolcezza della figlia neonata. La sua sola eredità insieme ai graffiti rabbiosi e alle migliaia di polaroid che hanno scardinato e ampliato il concetto di arte contemporanea.

Conclusioni

Dinamico e scanzonato, ma anche profondamente malinconico, la recensione di Moments Like This Never Last mette in luce la natura del ritratto di una figura tragica, che si è consumata troppo velocemente: l'artista contemporaneo Dash Snow. Un documentario d'impatto per descrivere un'esistenza punk e irriverente anche se troppo breve.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.0/5

Perché ci piace

  • Una lo stesso linguaggio visivo del suo oggetto aiutandoci a scoprire un angolo di arte contemporanea di rottura.
  • Coi suoi materiali assemblati in modo apparentemente scoordinato, rende ancor più affascinante la figura di Dash Snow...

Cosa non va

  • ...tanto che la sua arte spesso viene soffocata dalla sua vita caotica e selvaggia.
  • Lo spazio riservato alla vita di strada e al gruppo dia mici artisti risulta ben più dilatato rispetto agli altri capitoli della vita di Dash Snow.