Mickey 17: cinque film di cloni da recuperare se vi è piaciuta l'ultima fatica di Bong Joon Ho

Il film con Pattison è arrivato nei cinema, e noi vi consigliamo cinque film da recuperare che hanno a che fare con i cloni.

Robert Pattinson in Mickey 17

In Mickey 17, l'ultima pellicola di Bong Joon Ho uscita il 7 marzo nei cinema dello stivale, Robert Pattinson interpreta Mickey Barnes. Che ha una particolarità: di mestiere fa il sacrificabile. In buona sostanza il nostro, dopo essersi ritrovato senza il becco d'un quattrino, accetta il suddetto mestiere a bordo di una nave spaziale partita dalla Terra con la missione di colonizzare il pianeta Nilfheim. Se già è scomodo un semplice trasloco, immaginatevi le insidie che esistono dietro alla colonizzazione di un pianeta. Per questo servono dei "sacrificabili", operai che devono occuparsi di mansioni per lo più potenzialmente letali che, dopo ogni decesso, vengono "ristampati" grazie a delle tecnologie di clonazione bandite sulla Terra.

Mickey 17 Robert Pattinson Doppio Ruolo
Mickey 17 e Mickey 18

A questo punto avrete capito: il 17 del titolo, indica che quella del film è la diciassettesima iterazione del povero Mickey Barnes. Non è di certo la prima volta che sul grande schermo viene proposto un "film di cloni". È un sottogenere della fantascienza - e non solo - abbastanza frequentato nel corso del tempo. Per questo, sia che abbiate già visto Mickey 17 o che siate in procinto di farlo, vi consigliamo cinque film in cui, in una maniera o nell'altra, di cloni si parla.

I ragazzi venuti dal Brasile (1978, di Franklin J. Schaffner)

I Ragazzi Venuti Dal Brasile
I ragazzi venuti dal Brasile

Cominciamo col botto con un titolo, I ragazzi venuti dal Brasile, che è un vero e proprio jolly. È un thriller di paranoia che rappresenta tutto ciò che d'interessante gli anni settanta dello scorso millennio hanno regalato al mondo del cinema. Tratto dall'omonimo romanzo di Ira Levin, il film vede Gregory Peck nei panni di un criminale nazista purtroppo molto noto, il dottor Josef Mengele. Rifugiatosi in Paraguay dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, Mengele mette in atto un'operazione atta a clonare Adolf Hitler partendo da campioni di sangue e tessuti che lui stesso aveva prelevato prima della morte del dittatore nazista. Nascono 94 bambini geneticamente in tutto e per tutto uguali a Hitler che vengono poi affidati a famiglie tenute all'oscuro di tutto. Famiglie che dovevano presentare condizioni socio- economiche in tutto e per tutto simili a quelle della vera famiglia del Führer tanto che Mengele, grazie all'aiuto di... simpatizzanti organizza anche i 94 omicidi di altrettanti padri. Hitler era diventato orfano di padre all'età di 14 anni. I primi omicidi hanno successo, ma poi a mettere i bastoni fra le ruote di Mengele sarà il cacciatore di nazisti Ezra Lieberman interpretato da Laurence Olivier.

Noi (2019, di Jordan Peele)

Noi 1
Una scena da Noi

Dopo il trionfo critico e commerciale di Scappa - Get Out, perfetta commistione fra thriller, horror e satira sociale come non si vedeva dai gloriosi anni di Ai confini della realtà, Jordan Peele era atteso al varco con la sua seconda prova da regista. Era importante capire se il 50% del celeberrimo gruppo comico Key & Peele avesse davvero qualcosa da dire e da dare al cinema o se Scappa - Get out fosse stato un fortunatissimo caso isolato. Noi è stata la prepotente affermazione di una nuova voce della cinematografia americana nonché un'inconsueta esplorazione, sempre connotata da venature horror e thriller in cui l'elemento satirico virava più verso il dramma rispetto a Get Out, di quelle che sono le ben note tensioni razziali con cui gli Stati Uniti devono fare i conti ancora oggi. E decide di farlo con una prospettiva insolita che pare basata quasi sul senso di colpa provata da parte della frangia più "imborghesita" della comunità dei neri d'America nel momento in cui si ritrova davanti dei cloni che hanno vissuto delle esistenze meno agiate, per così dire.

Star Wars - Episodio II: L'attacco dei cloni (2002, di George Lucas)

Hayden Christensen, Natalie Portman e Ewan McGregor in Star Wars ep. II
Anakin, Padme e Obi-Wan nell'Episodio II

Potevamo non citare il secondo episodio della Trilogia prequel di Star Wars? Quello che la parola "cloni" la piazza lì, nel titolo, in bella vista? Sì, proprio quel film che arriva a fare chiarezza anni dopo quel botta&risposta "en passant" fra Obi-Wan Kenobi e Luke Skywalker nel primissimo Guerre Stellari del 1977. Quel passaggio che, nell'ambito delle tante stranezze e bizzarrie nel doppiaggio e adattamento italiano dell'epoca che hanno generato i vari Darth Fener e C1-P8, ha visto la domanda "You fought in the Clone Wars?" adattata in "Tu hai fatto la Guerra dei Quoti?" portando per anni e anni i fan italiani della saga a domandarsi "Ma che cavolo è un quoto?". Perché, illo tempore, non si sia scelto di tradurre utilizzando l'intuitivo e pertinente termine italiano "cloni" non ci è dato sapere. Almeno però, 25 anni dopo il verificarsi di questa stramberia, il caro Zio George ha dato a tutto il mondo la possibilità di capire una volta per tutte che diamine fossero queste guerre dei cloni e, soprattutto, quale fosse la matrice da cui venivano ottenuti.

Il sesto giorno (2000, di Roger Spottiswoode)

Il Sesto Giorno
Il sesto giorno

Fra la fine degli anni novanta e gli inizi del duemila i gusti cinematografici delle persone hanno iniziato a cambiare. Nel bel mezzo di quel processo, anche le più grandi star del cinema action del periodo, da quelle "nate e cresciute" come tali, Arnold Schwarzenegger e Sylvester Stallone in primis, a quelle che lo erano diventate quasi per caso come Bruce Willis hanno dovuto adattarsi ai mutamenti in corso.
E le cose non sono sempre necessariamente andate per il verso giusto. Ne sa qualcosa Arnold Schwarzenegger che con Il sesto giorno è andato incontro a uno dei più grandi tonfi commerciali della sua carriera. Eppure quel film, ricollegandosi al ben noto caso di cronaca della pecora Dolly, intercettava in buona parte quelle che erano le paure e i dubbi generati dalla clamorosa notorietà di quel clone. La sua storia si svolgeva in un 2015 dove la clonazione degli animali era ormai prassi anche se quella umana era vietata dalle cosiddette leggi del Sesto giorno (nella Bibbia è la giornata in cui Dio crea l'uomo).

Mickey 17, recensione: il sentimento di Bong Joon-ho per esaltare un ottimo film di matrice filosofica Mickey 17, recensione: il sentimento di Bong Joon-ho per esaltare un ottimo film di matrice filosofica

Chiaramente Adam Gibson (Arnold Schwarzenegger) si ritrova a scoprire a sue spese che, illegalmente, la clonazione umana viene praticata eccome. Ecco, Il sesto giorno non sarà di certo un lungometraggio in grado di definire un'epoca, ma è comunque utile a capire quello che poteva passare nella mente della gente in quegli anni in materia di clonazione. E anche a comprendere perché, di lì a poco, Schwarzie avrebbe deciso di prendersi una paura dalla recitazione per dedicarsi alla politica.

L'armata delle tenebre (1992, 1993, di Sam Raimi)

Bruce Campbell ne L'armata delle tenebre, il capitolo conclusivo della saga di Evil Dead
Ash e il suo "bastone di fuoco"

Ci piace uscire un po' dal seminato con i nostri consigli. E magari vi starete chiedendo perché abbiamo voluto inserire in questa lista di consigli il cult di Sam Raimi nato come terzo capitolo della saga di La casa (Evil dead). Però provate a rispondere a questa domanda "Chi è il villain del film?". Ecco. È un clone. È quell'Evil Ash che avevamo già conosciuto come allucinazione in La casa 2 e che qui, invece, si palesa fisicamente. E anche se non si tratta di un clone nato da chissà quale procedura scientifica più o meno futuribile, ma da una maledizione, poco importa. Specie perché la sua genesi avviene con una sequenza indimenticabile come quella qua sotto.

La versione live action e in chiave horror della comunque violentissima comicità slapstick dei Looney Tunes di Chuck Jones.