Raccogliere il testimone di una serie e un personaggio molto amati non è facile, eppure J.D. Pardo si è rimboccato le maniche e ha accettato con gioia il ruolo di EZ, protagonista di Mayans M.C., spin-off di Sons of Anarchy scritto sempre da Kurt Sutter ambientato al confine tra California e Messico.
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Per J.D. Pardo è l'occasione della vita, visto che, con alle spalle una gavetta lunghissima, è finalmente, a 38 anni, al suo primo ruolo da protagonista: per l'attore di Los Angeles è quasi una benedizione, come ci ha raccontato a Milano, durante il Fox Circus, dove ha presentato la serie, che ha esordito su Fox il 6 dicembre ed è disponibile nella sua interessa, dieci episodi, dal 7.
Perfino il padre di Pardo, poliziotto, è felicissimo per lui, nonostante lo veda interpretare un criminale: "Mio padre ama la serie, la ama! Alcuni membri del cast sono stati in prigione e, eccomi qui, il figlio di un poliziotto! Ma questa storia ci unisce: siamo tutti stati benedetti dal fare parte dello spin-off di Sons of Anarchy, una serie di successo mondiale, quindi vogliamo rendere felici i fan."
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Una rosa è una rosa, Pardo è sempre Pardo, ma per Hollywood J.D. è meglio
Mayans MC segue la storia di Ezekiel Reyes, detto EZ, prospect del club Mayans M.C., intelligente e ambizioso, le cui speranze sono state frenate dal Cartello della droga messicano. Anche per l'attore che lo interpreta la strada verso il successo non è stata facile, a cominciare dal suo nome, che ha cambiato in J.D.: "Credo che molte cose siano cambiate nell'industria, ma allo stesso tempo forse non così tanto è cambiato. Per me è stato diverso: il mio nome è Jorge Daniel e, quando ho cominciato a recitare, ho trovato una Hollywood piena di stereotipi. All'epoca aveva la sua idea di che aspetto abbia un latino, io non sono di origini messicane e, non so per quale motivo, sentiva che non sembrassi latino, pensava fossi per metà bianco, non riusciva a mettere in relazione il mio nome con il mio aspetto. Quindi quando ho cambiato nome in J.D. Pardo sono diventato ambiguo e ho potuto fare qualsiasi audizione. Non so perché, è così, ma per fortuna le cose cambieranno."
L'eredità di Sons of Anarchy e il sedere di Jax Teller
Sons of Anarchy* ha messo a dura prova gli spettatori: verso la fine la serie diventa un bagno di sangue. J.D. Pardo è pronto all'eventuale massacro dei suoi Mayans? "Sono pronto a tutto!" ci ha detto con il suo sorriso splendente, continuando: "_Quando ho cominciato a guardare Sons, avevo firmato per Mayans, mi sono reso conto di *Jax Teller e del suo sedere e ho capito che a un certo punto avrei dovuto spogliarmi anche io... I personaggi vivono in un mondo oscuro ed è ciò che apprezzo della scrittura di Kurt Sutter, è molto autentica: se vivi con la spada puoi anche morire per la spada. Non sappiamo cosa accadrà a tutti questi personaggi: può succedere di tutto._"
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L'osservazione sul sedere di Charlie Hunnam, l'interprete del protagonista di Sons of Anarchy, non poteva passare inosservata: Pardo ha paura del confronto? "No, sto facendo molti squat! La paura mi stimola!" ha risposto con ironia, proseguendo: "Prima di tutto sono grandissimi attori: Katey Sagal, Charlie Hunnam, sono tutti incredibili, hanno realizzato una serie fantastica, si sono guadagnati la loro leggenda con sette stagioni. Sono grato, perché senza di loro non saremmo qui oggi e voglio che siano orgogliosi di quello che stiamo facendo. Voglio lavorare al massimo e creare la nostra leggenda, perché dobbiamo essere una serie diversa, ma allo stesso tempo voglio onorare loro e i fan."
EZ è un gorilla
Tra i punti di riferimento di Pardo c'è Daniel Day-Lewis, l'attore che ammira di più, uno che per prepararsi per un ruolo è capace di passare tre mesi in Italia a fare scarpe: cosa fa quindi J.D. per entrare davvero nella pelle di EZ? "Quando penso al personaggio, e in particolare modo per EZ, voglio entrare nel suo cuore e nella sua mente, capire perché è ciò che è oggi: devi andare alle origini, capire chi era e cosa ha perso. Penso alla voce, alla camminata, mi piace pensare agli animali quando immagino il corpo di un personaggio, perché mi dà un'idea della camminata. Do vita a quel personaggio, ma non voglio che gli altri vedano me, voglio che vedano lui: per me il momento fondamentale di EZ è stato la prigione, mi sono focalizzato su questo, ho visto documentari e film sulla detenzione, come Vigilato speciale con Dustin Hoffman, ho studiato come hanno rappresentato persone appena uscite di prigione e l'effetto che ha sulla loro mente e sul loro corpo. EZ è diventato un animale in prigione, ha dovuto anche se non voleva, ma è il prodotto dello spirito di sopravvivenza. Mi sono concentrato su questo."
Impossibile non chiedere quindi a quale animale si sia ispirato: "Sento che EZ è diventato una specie di gorilla, una scimmia: quando ho pensato a lui dietro le sbarre ho immaginato una scimmia tenuta in una gabbia. Mi ricordo che una volta ero allo zoo e c'era questo gorilla su una roccia, si guardava intorno, tutti facevano foto, e poi i suoi occhi hanno incontrato i miei e ho abbassato immediatamente la testa! Mette paura e non ha dovuto dire nulla, era tutto nello sguardo: in prigione i detenuti comunicano con gli occhi, non dicono molto, perché devono tenere tutto segreto con le guardie in giro, quindi dicono tutto con gli occhi. Per me questo è molto animalesco e ho voluto renderlo distintivo di EZ."