The Irishman, il nuovo film di Martin Scorsese, uscirà in alcuni cinema selezionati dal 4 al 6 novembre per poi essere disponibile su Netflix dal 27 novembre. Si tratta di una nuova incursione nel racconto di gangster per il cineasta (ne abbiamo parlato nella nostra recensione di The Irishman) supportato da un cast all-stars di vecchie conoscenze (Robert DeNiro, Joe Pesci, Harvey Keitel) e prime volte (incredibile ma vero, Al Pacino è alla sua prima collaborazione con il regista). In attesa di poter vedere quello che sembra l'ennesimo capolavoro del regista, riscopriamo 5 film di Martin Scorsese da rivedere prima di The Irishman, proprio perché possono legarsi ai temi di quest'ultimo lavoro.
Mean Streets (1973)
Terzo film e prima vera consacrazione di Martin Scorsese che unisce in questo film due temi fondamentali della sua filmografia: i personaggi italoamericani e l'universo gangster. Approcciandosi alla materia in maniera realistica, utilizzando spesso la camera a mano che dona un racconto senza filtri, Mean Streets racconta il conflitto tra onore e sentimento e del rapporto d'amicizia tra due malavitosi: Charlie (Harvey Keitel) e Johnny Boy (Robert De Niro), il primo legato all'onore e all'ordine, il secondo più lascivo e caotico. Entrambi verranno fagocitati dall'ambiente sociale violento in cui vivono e saranno destinati a vivere una continua altalena di successi e di fallimenti. Realizzato in pieno periodo New Hollywood, Mean Streets ha il pregio di mostrare la realtà criminale di Little Italy senza spettacolarizzazioni il che lo rende un film ancora potente.
Quei bravi ragazzi (1990)
Nonostante sia sempre ambientato a Little Italy, Quei bravi ragazzi è quasi il rovescio della medaglia rispetto al film del 1973. La storia di ascesa e declino dell'italo-irlandese Henry Hill (Ray Liotta), Tommy De Vito (Joe Pesci) e Jimmy Conway (Robert De Niro) nel mondo criminale abbraccia una narrazione più canonica, pulp e pop (con alcune sequenze musicali da antologia) rispetto al film degli esordi. Anche la violenza esplicita è più spettacolarizzata.
La differenza maggiore si trova, però, nel fascino in cui sono raffigurate le figure dei criminali, non più personalità con una morale, un turbamento interiore, un senso dell'onore, ma persone di potere fascinose che creano simpatia nello spettatore nonostante si tratti di gangster pronti a uccidere per i loro interessi. Il film è uno dei migliori film della filmografia di Scorsese e modello di ispirazione per le nuove generazioni dei registi che nasceranno in quegli anni, per esempio Quentin Tarantino.
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Casinò (1995)
Sembra quasi una nuova versione di Quei bravi ragazzi e in un certo senso Casinò non nasce da un'esigenza artistica di Scorsese, ma sotto commissione per la Universal. Se da una parte è innegabile che i personaggi di Sam "Asso" Rothstein (ancora Robert De Niro) e Nicky Santoro (ancora Joe Pesci) sembrino usciti dai Goodfellas (il personaggio di Nicky è un Tommy De Vito meno paranoico) è altrettanto vero che il film abbandonando l'ambientazione urbana newyorchese per spostarsi a Los Angeles offre delle novità narrative. A partire dal racconto a più voci e più libero dai canoni di narrazione hollywoodiana (e con un doppio twist che richiama Viale del tramonto di Billy Wilder), Casinò sembra un racconto più nichilista. I personaggi, nonostante siano uomini di potere, non possono scegliere il loro destino e, come i giocatori d'azzardo controllati costantemente e destinati a perdere al banco, non possono far altro che venire dirottati verso la sconfitta. Sembra concludersi la visione della mafia composta da uomini d'onore e rispetto, quella visione che partiva da Mean Streets.
Gangs of New York (2002)
Film in costume mastodontico girato a Cinecittà e prima collaborazione del lungo sodalizio tra Scorsese e DiCaprio, Gangs of New York sembra unire i discorsi affrontati ne L'età dell'innocenza e in Quei bravi ragazzi. Ritornando doppiamente indietro, nella città di New York e nel passato americano, Scorsese racconta la storia dell'irlandese Vallon (Leonardo DiCaprio), figlio del Prete (Liam Neeson) ucciso in una battaglia tra gang dal razzista Bill il Macellaio (Daniel Day-Lewis), tornare a casa per vendicarsi.
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Anche se il film deve molto al cinema classico e al melodramma, risultando più misurato rispetto allo stile canonico di Scorsese, il pessimismo che concludeva Casinò qui viene portato alle estreme conseguenze: il passato è destinato a scomparire e il sangue versato ad essere dimenticato (come i mafiosi seppelliti vivi in una buca del deserto).
The Departed (2006)
Ancora un boss irlandese, Frank Costello (Jack Nicholson), e ancora gangster alla base di questo thriller che porterà finalmente Martin Scorsese a vincere l'Oscar per la miglior regia (oltre al miglior film). Non più New York, ma Boston, non più il punto di vista dei criminali ma della polizia, non più rapporti di amicizia e comunità ma personalità individuali e solitarie. Colin Sullivan (Matt Damon) e Billy Costigan (Leonardo DiCaprio), entrambi outsiders con problemi relazionali, il primo gangster infilitrato nei servizi speciali, il secondo infiltrato tra le fila di Costello, sono l'uno lo specchio dell'altro (un po' come Charlie e Johnny di Mean Streets), gatto e topo a ruoli continuamente scambiati. Anche in The Departed - Il bene e il male uno dei film di Martin Scorsese da vedere prima di The Irisham, il regista abbandona quell'occhio fascinoso che utilizzava in Quei bravi ragazzi (e che tornerà in The Wolf of Wall Street) senza rinunciare all'occhio pessimista di Casinò e Gangs of New York.