È in arrivo la terza puntata di Màkari, la nuova serie di Rai 1 in bilico tra giallo, commedia e melò, in onda per quattro lunedì sera in prima serata. Continuano, quindi, le vicende di Saverio Lamanna, affascinante investigatore per caso che torna nella Sicilia delle sue origini dopo aver perso il lavoro come ufficio stampa del ministero degli interni. Disilluso, perspicace e tormentato dal passato, Lamanna si trova spesso in conflitto con una terra che ama ma che, seppur proiettata verso la modernità, conserva ancora alcuni elementi frutto di un retaggio culturale passato. Ad affiancarlo nelle sue indagini Suleima, una donna intelligente e dalla spiccata sensibilità con cui Saverio ha una relazione, e Peppe Piccionello, amico di vecchia data, il personaggio che più di tutti incarna l'autentica genuinità di una regione come la Sicilia, fatta di contrasti ma anche di tanta bellezza. Durante la conferenza di presentazione della serie abbiamo potuto raccogliere numerose testimonianze di coloro che hanno reso possibile questa progetto: il regista Michele Soavi, il produttore Carlo Degli Esposti e i membri de Il Volo, che hanno interpretato e composto la sigla iniziale.
I paesaggi Siciliani
Carlo degli Esposti si è dimostrato particolarmente entusiasta di questo progetto. Davanti ai giornalisti ha parlato di quanto sia stata importante la componente letteraria: "La letteratura, in particolare quella siciliana, è sempre stata un punto di partenza. Quando ho letto i romanzi non ho avuto dubbi che questo personaggio potesse essere un personaggio televisivo." Ha poi proseguito raccontando qualche aneddoto sulle location e sulla bellezza della Sicilia: "Il paesaggio è uno dei più belli del mondo, ho provato per anni a comprare una piccola casetta sotto il Monte Cofano, è un posto meraviglioso e mai come in questo momento il luogo dove sei ti determina l'umore. Tutti vorremmo abitare nella casa di Lamanna." Anche Claudio Gioè ha tessuto le lodi di questa regione evidenziando un aspetto poco considerato del suo personaggio: "Questa serie è un occasione per mettere nuova luce sulla cultura Siciliana. Il personaggio di Saverio Lamanna è un po' un traghettatore verso questa nuova visione."
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Coniugare i vari generi
Michele Soavi ha invece descritto le difficoltà riscontrate sul set, sia per quanto riguarda il bilanciare i vari generei che il dover rapportarsi alle norme imposte in questo particolare periodo: "Per me è stato un po' un salto in un genere nuovo e ho cercato di collegare il giallo alla commedia, al melò e anche ad un po' di grottesco. Sono stato fulminato dal mal di Sicilia: è una terra molto aspra, quasi invadente, ma ben presto ti accorgi dell'animo sincero e accogliente della gente. Saverio Lamanna è naufragato come Don Chisciotte in balia delle onde e lì incontra il suo Sancho Panza, Lionello. Suleima, invece, è una Venere della porta accanto e tra i due si stabilisce una relazione molto interessante e piena di sorprese." Il regista ha poi aggiunto: "La pandemia è stato un handicap notevole. La produzione ci ha protetto anche se abbiamo lavorato in pieno lockdown. Avevamo due tamponi a settimana, siamo stati due volte fermi per falsi positivi. Avevamo tante comparse e tanti generici, anche loro venivano tamponati ma in alcune situazioni abbiamo dovuto usare degli effetti digitali. Avevamo anche una Covid manager che ci riprendeva sul set se facevamo qualcosa di sbagliato."
La composizione della sigla
A cantare la sigla che accompagna i titoli di testa è Il volo, il gruppo musicale italiano noto in tutto il mondo composto da due tenore e un baritono. Il primo a prendere la parola è stato Gianluca Ginoble che non ha nascosto le sue aspirazioni a livello attoriale: "È stato un onore partecipare a questo progetto, ho una grande passione per la recitazione e spero di poter un giorno intraprendere questo cammino e per questo mi complimento con tutti gli attori." A seguire Ignazio Boschetto, compositore della sigla, ha parlato di ciò che lo ha ispirato: "Questa canzone è nata in Sicilia perché io e Piero siamo siciliani. Questa terra è raccontata da un venticinquenne tramite immagini perché ho tanti amici lì. Parla della mia Sicilia, terra di saggi e di stolti, di diavoli e santi. È una canzone attaccata alle tradizioni ed è disponibile su tutte le piattaforme."