E poi noi ci lamentiamo che dobbiamo guidare a passo d'uomo sul Grande Raccordo Anulare di Roma. Non che sia un'impresa facile, ma sappiate che c'è di peggio. Come vi raccontiamo nella recensione de L'uomo dei ghiacci, il nuovo film con Liam Neeson in uscita al cinema il 2 dicembre, ci sono uomini che guidano su delle strade che si formano sui laghi ghiacciati, e lo fanno con camion di svariate tonnellate. Quelle strade sono chiamate Ice Road, e c'è chi le percorre addirittura ad aprile, quando quei ghiacci stanno per sciogliersi. In America le chiamano missioni suicide. E non hanno torto. L'uomo dei ghiacci ci racconta una di queste missioni, quella di quattro uomini e una donna che percorrono una ice road in primavera per portare dei pesanti mezzi di soccorso e salvare dei minatori che sono rimasti bloccati in una miniera. Quello che qui conta dire è che uno di questi uomini, signore e signori, è Liam Neeson. E, se conoscete i suoi ultimi film, sappiate che ci sarà azione, violenza, e che il nostro eroe senza macchia e senza paura si farà valere. L'uomo dei ghiacci è uno di quei film che potremmo definire Action Neeson, che ormai è diventato un genere a sè e non delude mai. Non lo fa neanche stavolta: l'azione non manca, e neanche le sorprese.
Con mezzi pesanti sulla strada di ghiaccio
Un gruppo di minatori si trovano intrappolati in una miniera, con solo 30 ore di ossigeno a disposizione. I soccorsi devono essere allora molto veloci. Servono delle teste di pozzo per scavare e raggiungere i minatori che sono sepolti sottoterra. E, per raggiungere la miniera in tempo, servirà guidare con dei mezzi pesanti sulla strada di ghiaccio, la più breve per raggiungere per tempo la miniera. Uno degli uomini che guiderà questi camion è Mike McCann (Liam Neeson). Lo abbiamo visto poco prima occuparsi del fratello, un reduce di guerra con sintomi da stress post traumatico, che gli altri chiamano ritardato per una sorta di dislessia che gli impedisce di esprimersi compiutamente a parole. Per difenderlo da chi lo chiama ritardato Mike ha appena perso il lavoro, dopo aver preso a pugni chi insultava il fratello. Un nuovo lavoro si prospetta ora per lui. Jim (Laurence Fishburne) lo chiama e lo assolda insieme al fratello. Partirà insieme a loro, a un addetto delle assicurazioni e a Tantoo, una ragazza nativa americana, esperta guidatrice, che ha il fratello sepolto nella miniera. Già così è durissima. Ma questo è solo l'inizio.
Liam Neeson oltre l'azione: dall'action al dramma
Se vai forte vai giù, se vai piano vai giù
I mezzi sono pesantissimi, roba da 25 tonnellate. Il lago è ghiacciato, ma è aprile, e lo strato di ghiaccio è più sottile. Guidare su uno strato di ghiaccio, ci spiega Tantoo, la ragazza del gruppo, non è affatto facile: se vai troppo veloce crei un'onda di pressione, il ghiaccio si spezza, e vai giù. Se vai troppo piano, il ghiaccio non regge troppo a lungo il peso del camion, si rompe, e vai giù. Ricordate quella frase di Hitchcock che diceva che, se un uomo sa che una bomba sotto a un tavolo sta per esplodere, non importa se ci siano i buoni o i cattivi, guarderà con tensione la scena sapendo che la bomba può esplodere da un momento all'altro? La chiave delle suspense è tutta in questa ricetta. E ne L'uomo dei ghiacci - The Ice Road la bomba che sta per esplodere da un momento all'altro è quell'enorme lastra di ghiaccio su cui i nostri stanno transitando e che può rompersi in ogni momento. Le riprese che, a tratti, ci fanno vedere la lastra di ghiaccio da sotto, rendono bene l'idea, e lasciano noi che guardiamo in uno stato di continua tensione. Funziona. Ma il ghiaccio è solo uno dei pericoli che attendono i nostri eroi. Gli sviluppi della storia sono sorprendenti, ma non vogliamo raccontarvi di più.
Action Neeson
L'uomo dei ghiacci ha un'ambientazione originale, suggestiva, che già di per sé è uno spettacolo, e delle scene d'azione, con camion di grossa taglia, girate benissimo. Ma, come vi abbiamo detto in apertura, siamo prima di tutto in un film di Liam Neeson. Se nella prima parte abbiamo visto con piacere anche un Laurence Fishburne sempre efficace, a modo suo ancora una volta una sorta di Morpheus della situazione, man mano che il film avanza è Liam Neeson a diventare il mattatore assoluto della situazione. Nel momento in cui pronuncia le parole "il salvataggio non c'entra più, è un fatto personale" sappiamo che stiamo entrano nel suo one man show, nel redde rationem, nella classica storia di un uomo solo contro tutti. In film come questi Liam Neeson è come il Cavaliere Nero del famoso sketch di Gigi Proietti. "Non je devi... " Scherzi a parte, il film non delude quelle che sono le attese di chi va a vedere una pellicola di questo tipo, anzi fornisce anche qualche sorpresa più del previsto a livello di trama. Liam Neeson non delude. Ormai per ruoli di questo tipo, fatti di fisico, espressione del volto e batture laconiche, da western, è perfetto. Quel suo volto ruvido, spigoloso, che sembra scavato nella pieta, qui pare adattarsi alla perfezione all'ambiente in cui si muove. Anche gli occhi piccoli e glaciali sono al tempo stesso lo specchio dell'anima del personaggio, e qualcosa che si intona al paesaggio circostante. E allora non resta che godervi questo ultimo esempio di Action Neeson.
Conclusioni
L'uomo dei ghiacci è uno di quei film che potremmo definire Action Neeson, che ormai è diventato un genere a sé e non delude mai. Non lo fa neanche stavolta: l'azione non manca, e neanche le sorprese.
Perché ci piace
- L'ambientazione sulle pericolose strade ghiacciate del nord dell'America funziona.
- Liam Neeson in un ruolo simile è una certezza.
- La sceneggiatura è ben orchestrata a livello di sorprese...
Cosa non va
- ...ma, come si può immaginare, è molto elementare a livello di dialoghi.