Lost - Stagione 6, episodio 14: The Candidate

A soli tre episodi dal termine, la sesta stagione di Lost continua a deluderci, sia nella storyline ambientata nella realtà alternativa, che in quella sull'isola.

Sin dal secondo episodio della stagione, dopo una premiere discreta e con buoni momenti, stiamo continuando a sperare che le impressioni sulla stagione finale di Lost fossero smentite dall'evolvere della storia episodio dopo episodio, sperando che le due storyline parallele portate avanti dagli autori prendessero una forma compiuta ed interessante. A soli tre episodi dalla fine (considerando come unico il doppio finale del 23 Maggio dal titolo esplicito La fine: Parte 1), ci sembra improbabile che ci possano essere stravolgimenti tali da risollevare quella che, a nostro modesto parere, è la stagione peggiore della serie.
Le motivazioni di questo nostro giudizio sono relative sia a quanto gli autori ci stanno raccontando da febbraio in avanti, sia, soprattutto, al modo con cui lo stanno facendo. Diciamolo apertamente: la stagione 6 di Lost è scritta male. E' questo secondo noi il problema principale, perchè episodi incentrati sul nulla ce ne sono stati anche nel passato della serie, ma quello che cambiava era il modo in cui questo nulla era messo in scena, la capacità di tenere incollati allo schermo per quaranta minuti anche quando poco o niente era rivelato nel corso dell'episodio o nonostante l'ennesimo, inutile flashback su Jack.

Questa capacità sembra svanita quest'anno.

Da una parte abbiamo una realtà alternativa in cui i personaggi poco per volta stanno prendendo coscienza di qualcosa di strano, a partire dall'episodio incentrato su Desmond, E vissero felici e contenti, che ci aveva illusi di un lieve salto di qualità. L'incontro tra Jack e Locke a causa dell'incidente di quest'ultimo, la surreale conversazione del dottore con Bernard che l'ha portato in contatto con Anthony Cooper ed il passato del suo paziente, ma anche l'oggetto lasciato dal dottor Shepard senior alla figlia Claire, sono nuovi tasselli di una storia che ancora non decolla e si trascina verso il finale.
Sull'isola viene allo scoperto l'inganno del falso Locke, non realmente intenzionato a portare in salvo il suo gruppo, ma ad eliminarlo, perchè contrariamente a quanto detto è solo con tutti loro morti che potrà lasciare l'isola. Ma se l'intenzione era questa, perchè non farli cadere nella trappola tesa sul volo Ajira, lasciando che innescassero l'esplosivo nascosto, piuttosto che scoprire quel tranello per poi intrappolarli nel sottomarino?
Si tratta comunque di una perplessità fine a sè stessa, perchè non è il piano di Locke il problema dell'episodio o della stagione.

Avviandoci al finale, naturale che arrivino le prime morti anche tra i personaggi storici della serie: sono ben tre i regular presenti dalla prima stagione a lasciarci questa settimana; ma se la coppia coreana formata da Sun e Jin, forse ancora oggi tra i personaggi più amati della serie, riceve la degna sepoltura televisiva, lasciandosi andare nel sottomarino che affonda (incurante, però, della figlia che li attende lontano dall'isola), il povero Sayid non sembra meritare lo stesso trattamento, nonostante il gesto eroico di allontanarsi dai suoi compagni stringendo l'esplosivo, dopo aver farfugliato qualcosa su Jack ed il pozzo. A voler essere cattivi, si potrebbe pensare ad un pizzico di razzismo nell'eliminare dal gioco i tre personaggi non americani, ma non crediamo che siano queste le motivazioni della scelta, quanto la funzione che gli altri avranno da qui alla fine.
Non ci resta che attaccarci alla speranza che almeno The End sappia dare a Lost la conclusione che merita, seppur consapevoli che, per quanto bello ed emozionante, non potrà cancellare lo spiacevole ricordo lasciatoci da quest'ultima stagione.

Movieplayer.it

2.0/5