La verità negata: Rachel Weisz contro il negazionismo

Pur funzionando quasi da legal thriller, La verità negata ha il suo cuore pulsante nei suoi protagonisti ed in un cast capace di raccontarli con forza ed eleganza.

Denial: Rachel Weisz in una scena del film
Denial: Rachel Weisz in una scena del film

Il passato, la memoria storica, la consapevolezza di quello che è stato, non sono solo elementi fondamentali delle nostre radici e basi culturali, ma anche un insegnamento e una guida verso il futuro. Ci dicono quello che siamo e ci ammoniscono nei confronti degli errori fatti, per guidarci verso un futuro in cui evitare di ripetere gli sbagli che hanno segnato la breve permanenza della razza umana su questo pianeta. Alcuni eventi in particolare diventano snodi fondamentali della nostra evoluzione, tappe che definiscono cosa significhi essere umani. Nel bene e nel male.

Fatti, perché tali dobbiamo ritenerli, che portiamo dentro di noi, che diamo per acquisiti e certi: la scoperta dell'America, la rivoluzione francese, le due guerre mondiali e tutto ciò che ne consegue, lo sbarco dell'uomo sulla Luna. Quanto sarebbe diversa la storia umana e la nostra società se anche soltanto uno di questi eventi non fosse accaduto? Eppure, nonostante l'importanza di ognuno dei fatti citati, vi siete mai chiesti se saremmo in grado di fornire prove concrete per dimostrarne la realtà storica? Se e quanto sarebbe facile trovare evidenze storiche, materiale fotografico o altri dettagli incontrovertibili riguardo un singolo fatto che diamo per certo, consolidato nella memoria nostra come individui e come razza.

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La verità sotto processo

Denial: Timothy Spall in una scena del film
Denial: Timothy Spall in una scena del film

Se lo chiede il regista Mick Jackson nel mettere in scena lo script di David Hare che si ispira al libro di Deborah Lipstadt sin dalle prime battute de La verità negata, mostrandoci la stessa Lipstadt che interroga una classe di suoi studenti proprio su questo argomento sensibile: saprebbero fornire prove pratiche, concrete, inconfutabili sull'Olocausto e lo sterminio degli Ebrei ad opera di Hitler? È un incipit che spiazza lo spettatore, perché per un attimo dà la sensazione che la Lipstadt stia mettendo in dubbio la realtà storica di uno degli eventi più drammatici del secolo scorso e della storia umana. Non è così, ovviamente, ma piuttosto la protagonista della storia è autrice di un libro in cui che affronta l'argomento del negazionismo e di coloro che perseguono questa falsa pista. Un libro in cui chiama in causa David Irving, attaccandolo per le sue idee negazioniste, ottenendo in risposta di essere querelata per le sue accuse.

Un legal drama di stampo storico

La verità negata: Tom Wilkinson in un momento del film
La verità negata: Tom Wilkinson in un momento del film

Quello che La verità negata racconta, dopo questo spiazzante avvio, è proprio il processo che ne consegue, reso in qualche modo surreale dalle nostre basi culturali: perché secondo la particolarità del sistema giudiziario britannico, non è Irving a dover provare che la Lipstadt mente, bensì l'autrice a dover dimostrare la propria tesi. Il film di Jackson diventa un perfetto legal drama in cui lo staff legale della protagonista, dall'avvocato Anthony Julius (Andrew Scott) ed il suo team all'altro legale Richard Rampton interpretato da Tom Wilkinson, il barrister, ovvero colui che avrebbe di fatto discusso il caso in aula, si impegnano per trovare la strategia migliore per vincere la disfida legale con Irving. Una strategia che viene individuata nell'affidarsi alla realtà: dimostrare che l'Olocausto è realmente accaduto e che quindi Irving mente e dice inesattezze nei suoi scritti.

Dietro il banco degli imputati

La verità negata: Timothy Spall in un momento del film
La verità negata: Timothy Spall in un momento del film

Pur funzionando quasi da legal thriller, appassionando pur trattando di una storia vera di cui tanti già conosceranno la conclusione, La verità negata ha il suo cuore pulsante nei suoi protagonisti ed in un cast capace di raccontarli con forza ed eleganza. Abbiamo già citato alcuni degli attori, tutti bravissimi, che danno vita ai legali della Lipstadt, ma va sottolineata la prova dei due interpreti dei contendenti in questo processo tenutosi tra il 1994 ed il 2000: un'intensa ed emozionante Rachel Weisz nei panni dell'accusata ed un incredibile, viscido Timothy Spall in quelli del suo rivale. Un cast di grande livello che funziona non solo nei singoli, ma nel suo complesso, nelle scene corali e nelle dinamiche tra i diversi protagonisti, e che non ci meraviglieremmo di veder comparire tra i candidati di alcuni dei premi della Awards Season da qui al prossimo febbraio.

Denial: Tom Wilkinson in una scena del film
Denial: Tom Wilkinson in una scena del film

Va segnalato, in conclusione, che La verità negata si proclama come prima troupe non documentaristica a poter girare materiale fuori il perimetro di Auschwitz (all'interno solo riprese in stile documentario sono concesse e prima di questo film era stato fatto nel 1947 da un altro progetto) e quei frammenti ci regalano emozioni forti e intense, a conferma che a dispetto della percezione fluida della storia da parte di alcuni individui e gruppi, quei fatti che tutti conosciamo non smetteranno mai di colpirci nel profondo e rinnovare una sofferenza sentita e doverosa.

Movieplayer.it

3.5/5