Dopo aver riempito gli oceani delle sale cinematografiche, ora è pronto a bagnare anche i lidi degli schermi casalinghi. Stiamo parlando de La Sirenetta, la nuova versione live action del Classico Disney datato 1989, che dal 6 settembre approda sulle coste di Disney+ e allora proviamo a raccontarvi 5 curiosità sul film che magari non sapevate. Dalla produzione alle location fino al doppiaggio e alle canzoni, c'è n'è per tutti i gusti!
1. Un po' d'Italia
Tanti indizi nel film - come il casting di Halle Bailey e della madre di Eric, la Regina, oltre che il mercato in cui si intrufolano i due innamorati - ci dicono che ci troviamo ai Caraibi, dove il live action è stato girato. Buona parte delle riprese del mondo degli umani si è svolta nella nostra Sardegna, scelta accuratamente da Rob Marshall e dalla produzione. Tra queste la sequenza iconica in sui Ariel e Eric sono sul bagnasciuga con lui privo di sensi, quella in cui la sirena esce simbolicamente dall'acqua sullo scoglio e il gran finale di commiato della protagonista dal Regno del Mare, che sono state girate tra Santa Teresa di Gallura, Aglientu, Castelsardo, il Golfo dell'Asinara e Golfo Aranci. Inoltre è nostrano anche il castello del Principe, che ha ispirato i primi sketch per poi vedervi ritornare la produzione per fissare i set.
2. A volte ritornano, nel doppiaggio
C'è un interessante comeback tanto nella versione originale quanto in quella italiana de La Sirenetta. La voce originale di Ariel è tornata nel live action, questa volta in un cameo in carne ed ossa. Jodi Benson infatti interpretata una negoziante al mercato caraibico di cui parlavamo prima. Mentre le offre qualcosa da mangiare, le passa anche una forchetta, la famosa "arricciaspiccia" del cartoon che appare in una diversa scena rispetto al film del 1989: un simbolico passaggio di testimone dato che la vecchia Ariel la consegna sostanzialmente alla nuova. Non è tutto: la doppiatrice italiana della Sirenetta nel Classico Disney Simona Patitucci è finita per prestare la voce alla sua nemesi, ovvero la villain Ursula nel lungometraggio del 2023. Altro che passaggio di testimone... anche di parte!
3. Caro Hans
Ci sono ben due omaggi a Hans Christian Andersen e alla fiaba da cui hanno preso ispirazione entrambi gli adattamenti della Casa di Topolino. Il primo è subito all'inizio del film, con una citazione dal testo a settare un mood più dark e maturo rispetto al cartoon, ma non tragico come il racconto originario: "... ma una sirena non ha lacrime, e quindi soffre molto di più". Inoltre la scena iconica in cui Ariel emerge dall'acqua ha anche un seguito con la protagonista che spia gli umani proprio su quello scoglio, in modo da poter lasciare la coda nascosta sott'acqua e ben raffigurando la sua natura ibrida e divisa tra due mondi. Questa scelta ricalca la statua dedicata all'autore che si trova a Copenaghen in Danimarca.
4. A ritmo di rap
Alla colonna sonora di questo nuovo La Sirenetta ha lavorato lo stesso compositore originale, Alan Menken, insieme a Lin-Manuel Miranda, che con la Disney oramai collabora da diversi anni e già aveva aiutato nel sequel di Mary Poppins. La sua presenza non si sente solamente nelle sonorità caraibiche di cui abbiamo accennato in questo articolo, presenti anche nel riarrangiamento di "Baciala (Kiss the Girl)" ma soprattutto nel casting di Daveed Diggs come nuovo Sebastian (che con Miranda aveva già lavorato in Hamilton) e in uno dei brani inediti pensati appositamente per il live action, "Il grande scoop (The Scuttlebutt)" che letteralmente significa "chiacchiericcio" e che è cantato da Awkwafina. Data l'anima rap della cantante così come quella di Miranda, era impossibile non venisse sfruttata per l'occasione da entrambi.
La Sirenetta: le differenze tra il classico del 1989 e il live action Disney del 2023
5. In fondo al (finto) mar
Halle Bailey ha raccontato in più occasioni quanta acqua abbia preso per poter girare questo live action. Bisogna però precisare che le scene in fondo al mar per la maggior parte sono state girate in blue screen. La tecnica utilizzata da Rob Marshall è stata quella del dry-for-wet, ovvero gli interpreti ripresi all'asciutto in una serie di imbracature ad hoc con cavi e dei pesi che li portassero simbolicamente e realisticamente verso il fondo dell'oceano con la pressione dell'acqua e della corrente. Le scene come quella della nave o della laguna sono state ricostruite in studio in modo da poter continuare fluidamente con le location vere della Sardegna e dei Caraibi.