Everest: un blu-ray per salire lassù, in mezzo alla tempesta di neve e vento

Lo spettacolare film sulla tragica spedizione del 1996 arriva in alta definizione con un video mozzafiato e un audio travolgente, soprattutto in lingua originale, che regalano allo spettatore grandi emozioni. Peccato per gli extra un po' scarni.

Avrà qualche passaggio narrativo poco convincente e uno script con qualche lacuna di troppo, ma Everest resta un film molto coinvolgente e soprattutto spettacolare. Del resto, chi si accinge a guardare un film tratto da una storia vera, una drammatica spedizione del 1996 sulla cima più alta del mondo, è ovvio che si aspetti sicuramente del pathos, ma anche delle immagini emotivamente forti. Sotto questo aspetto, soprattutto sul piano della fotografia, dello splendore della montagna e dell'impatto sonoro, Baltasar Kormákur ha fatto centro, pur come detto mancando il bersaglio grosso.

Everest: Jason Clarke in un momento di forte tensione del film
Everest: Jason Clarke in un momento di forte tensione del film

La vicenda è quella di due diverse spedizioni commerciali di scalatori che tentano di raggiungere la vetta del monte Everest. Ma quando a sorpresa arriva una devastante tempesta, la lotta per la sopravvivenza si farà durissima. Cast ricco e d'eccezione, che va da Jason Clarke a Josh Brolin, da Robin Wright a Sam Worthington, da Keira Knightley a Jake Gyllenhaal, solo per citare alcuni dei tanti protagonisti. Per un film che basa molto sulla spettacolarità il suo successo, inevitabile l'attesa per il blu-ray in alta definizione targato Universal. Andiamo a scoprire i quattro motivi per cui non solo i fan del film, ma anche gli amanti dell'audio-video di qualità, non possono perdere questo blu-ray.

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1. Audio travolgente: lo spettatore si trova in mezzo alla tempesta

Everest: Jason Clarke nella prima immagine in Nepal
Everest: Jason Clarke nella prima immagine in Nepal

Una volta tanto, partiamo dall'audio. Perché, diciamolo chiaramente, quando i protagonisti sono sull'Everest e arriva quella terrificante tempesta di neve e vento che li sorprende, la pretesa di uno spettatore è quella di un coinvolgimento totale e per certi versi drammatico. Siamo lieti di poter dire che il dolby digital 5.1 italiano, pur con tutto il consueto rimpianto di non poter usufruire di una traccia lossless più performante, è comunque mozzafiato, pur nei limiti di una codifica di questo tipo. Nei momenti della tormenta, il vento esce potente e furioso da tutti i diffusori, avvolgendo lo spettatore anche con le raffiche di neve, quasi a poter sentire la sofferenza dei protagonisti vittime della sventura. Da parta sua il sub ringhia con ferocia permeando di bassi il tessuto sonoro dei momenti più concitati, ma va apprezzata anche la cura dei momenti più tranquilli. Detto questo, se ci spostiamo sulla traccia inglese codificata Dolby Atmos, seppur nel suo core Dolby True HD 7.1, la resa è letteralmente spaventosa. Il senso di immersione è totale, nei momenti più difficili la sensazione di disperazione e di gelo è quasi palpabile, grazie alla vorticosa attività di tutti i diffusori che regala una profondità sonora di primo livello, con tanta precisione e soprattutto con una violenza di impatto quasi fisica. Perfetta la resa anche dei momenti più tranquilli, con rumori ben dislocati all'aeroporto, nella città o anche nella calma notturna del campo base.

2. Video cromaticamente splendido: bianco abbagliante e colori vivaci

Everest: Jake Gyllenhaal e Jason Clarke in tenuta alpinistica in mezzo alla neve
Everest: Jake Gyllenhaal e Jason Clarke in tenuta alpinistica in mezzo alla neve

E poi naturalmente c'è il video, su cui vale innanzitutto la pena soffermarsi sull'aspetto cromatico. In un film dove il bianco è così dominante, senza un'adeguata calibratura di luminosità e contrasto il quadro avrebbe potuto rivelarsi poco efficace e incisivo, o quantomeno artificiale. Ma il blu-ray Universal è stato realizzato a regola d'arte e pertanto su questo fronte il video è un grande spettacolo. Fin dalla prima scena, quella delle tende di un campo sull'Everest e con l'abbigliamento invernale dei protagonisti, siamo colpiti da una raffica di colori vivacissimi e saturi, che quasi emergono dai fondali biancastri di neve e ghiaccio. Il croma resterà esuberante per tutto l'arco del film, con i maestosi panorami dell'Everest davvero formidabili nelle varie sfumature. La già citata resa del bianco di neve e ghiaccio, con le sue sfumature grigiastre, è impeccabile anche nei momenti più concitati e caotici. Perfetta anche la resa del nero nelle scene notturne, mentre quella degli incarnati è sempre naturale.

3. Un dettaglio superlativo e paesaggi mozzafiato

Everest: Josh Brolin in un'inquadratura del film
Everest: Josh Brolin in un'inquadratura del film

Altro elemento in cui il video eccelle, è certamente il dettaglio. Siamo di fronte a un'esibizione decisamente spettacolare dell'alta definizione, perché il dettaglio è impressionante non solo su incarnati, abbigliamento, tende, equipaggiamento ed elementi in primo piano, ma colpisce l'occhio anche nelle maestose panoramiche dell'Everest, con immagini non solo nitide ma anche taglienti e dai contorni affilati. I volti colpiti dal gelo sono scolpiti in maniera impeccabile, e a colpire è il fatto che anche nelle scene notturne o in quelle in condizioni di scarsa luminosità, il dettaglio resta integro anche nelle zone d'ombra, con una solidità granitica. In un contesto di questo genere, qualche lievissimo fenomeno di banding o un accenno di maggior rumorosità, restano difetti infinitesimali. Semmai in qualche scena ricca di effetti digitali affiora una certa artificiosità, ma la sensazione è breve e limitata. E ampiamente compensata dalla costante profondità che il quadro sa regalare. E ricordiamo che in commercio c'è anche la versione 3D.

4. Extra, la grande incompiuta: contributi interessanti, ma troppo pochi

Se il reparto tecnico è a livelli supertop, non altrettanto si può dire di quello riservato ai contenuti speciali: si tratta di contributi interessanti, ma nemmeno mezz'ora di extra e un commento audio sono un po' troppo poco per accompagnare adeguatamente un film che di motivi di approfondimento ne avrebbe a decine. In ogni caso, oltre al commento audio del regista Baltasar Kormákur, troviamo innanzitutto un making of di 11 minuti, che punta soprattutto sulle dure condizioni di lavoro di cast e troupe sia in Nepal che in Italia: un contributo interessante, la cui sola pecca è di essere troppo breve. A seguire troviamo Imparare a scalare, una featurette di quasi 5 minuti nella quale il cast racconta la preparazione fisica effettuata per il film. Si prosegue poi con Una montagna di lavoro, 5 minuti su come l'Everest sia stato ricreato in studio per certe scene con l'aggiunta di effetti digitali, e per chiudere La vera storia (7 minuti) sui drammatici eventi reali a cui il film si ispira con tanto di interviste ai familiari delle vittime.