L'horror e il 3D secondo Brian Yuzna

Intervista esclusiva di Movieplayer.it ad uno dei più celebri e amati registi del fanta-horror indie, brillante sceneggiatore, produttore e regista di piccoli grandi cult che rimarranno per sempre nella storia del genere ora alle prese con un'orrorifica esperienza in 3D.

Durante il week-end della prima edizione del Fantasy Horror Award di Orvieto, che ha visto sfilare alcuni dei nomi più importanti del panorama cinematografico internazionale di genere, abbiamo avuto l'onore di intervistare in esclusiva per i nostri lettori il grande Brian Yuzna, regista estremo e fuori dai clichè che ha dato vita a quel gioiello da brividi che è Society, un incontro che ci ha trascinati nel vorticoso mondo del dark-fantasy. Dopo lo sfavillante lungometraggio d'esordio che lanciò la sua carriera dopo anni da produttore e da aiuto regista al fianco dell'amico Stuart Gordon (leggendario regista di Re-Animator) Yuzna ha regalato ai suoi fan tantissime chicche: il sequel Re-Animator 2, uno degli episodi del Necronomicon, i divertenti e sanguinolenti The Dentist e The Dentist 2 e il poetico e originalissimo Faust. Straordinario e innovativo cineasta, tra i più visionari della scena cinematografica dell'horror fantastico, il simpatico regista sessantenne cineasta di origine filippina ha ricevuto durante la serata finale del Fantasy Horror di Orvieto il Career Award, per l'importante contributo a livello artistico e produttivo e per aver precorso i tempi di questo genere rivoluzionando lo splatter-horror con la sua spiccata vena umoristica. Yuzna ci ha parlato dei suoi progetti futuri, della casa di produzione Fantastic Factory, l'etichetta della Filmax dedicata al fantasy horror low-budget e ai nuovi talenti (uno dei film prodotti è stato Darkness di Balaguerò) e della sua personalissima opinione sulle origini del cinema di genere.

Signor Yuzna, cosa ne pensa di questa prima edizione del Fantasy Horror Award di Orvieto? Che effetto le fa sapere che riuniti nella stessa cittadina alcuni degli attori e dei registi di genere più celebri e amati dagli appassionati per una manifestazione internazionale?
Brian Yuzna: E' davvero molto eccitante questa cosa, adoro l'Umbria e credo che Orvieto sia una location grandiosa per il genere fantasy. E' grandioso vedere un gruppo dark-fantasy di registi come Dario Argento, Lamberto Bava e attori come Robert Englund. E' veramente energizzante per me essere qui.

Lei è produttore, sceneggiatore, regista, scopritore di nuovi talenti, autore di storie visionarie uniche e di film di culto che rimarranno per sempre nella storia di questo genere. Se dovesse scegliere una scena memorabile di uno dei suoi film come simbolo della sua intera carriera quale sequenza sceglierebbe?

Brian Yuzna: Dovrei essere imbarazzato nel dirlo ma probabilmente la disturbante scena di Society (l'orgia finale, ndr), forse perchè l'ho trovata così tanto liberatoria, ho avuto grandissimi collaboratori che sono stati capaci di rappresentarla in tutta la sua estasi dark, questa è la scena che amo di più.

Cosa l'ha spinta a creare insieme a Julio Fernandez una casa di produzione come la Fantastic Factory proprio in Spagna come etichetta low-budget di genere sotto il marchio Filmax?
Brian Yuzna: Quel che mi interessava maggiormente era fare qualcosa che potesse divertire la gente come mi divertivo io quando ero giovane con i film di William Castle, gli horror della Universal e della Hammer Films, i film di Roger Corman su Edgar Allan Poe, erano film prodotti da 'etichette' riconoscibili e ho avuto l'opportunità di creare una cosa simile in Spagna, di dare di nuovo vita ai miei ricordi producendo solo film di genere. Fare una cosa simile in Spagna è stato strano perchè gli spagnoli in quel momento non pensavano di essere in grado di fare film così e rivenderli all'estero. Ricordo che dal 1979 forse l'unico regista a essere visto nel mondo è stato Almodovar o qualche altro film culturale, ma quando dichiarai di di voler fare film horror o dark-fantasy mi risposero "in America puoi fare questi film, ma in Spagna noi questi film non li facciamo". Io ho fatto due film in Italia a Roma nel 1985, From Beyond e Dolls (da produttore, ndr) e tutti hanno pensato che fossero stati girati in America. La verità è che puoi fare film ovunque, con qualsiasi squadra di tecnici, con gli attori del paese, anche in Spagna. Quando ho iniziato a fare film con la Fantastic Factory tutto si è rovesciato, quando andavo in giro per l'Europa spiegando che si poteva fare la stessa cosa in Germania, in Italia o in Inghilterra mi rispondevano "No, queste cose le puoi fare in Spagna, qui proprio no" (ride).

Qual è stato secondo lei il più grande beneficio per la sua carriera di cineasta e per il genere fantasy-horror dalla creazione di quest'etichetta?
Brian Yuzna: La cosa più importante che ne è scaturita è stato ciò che è accaduto dopo, dopo che abbiamo iniziato la produzione di questi film il gruppo che si è formato - il montatore, gli sceneggiatori e tutti gli altri - era molto stupito che io volessi realizzare questi film di genere per il mercato internazionale perchè i film prodotti in Spagna non devono per forza essere basati sulla tradizione culturale spagnola, possono essere girati in Galizia o a Barcellona come Darkness oppure a New York come Faust, è divenuto un genere molto importante ora in Spagna, possiamo fare tutti i film che vogliamo ora, qualsiasi tipo di horror e tutto questo è iniziato con la Fantastic Factory, una cosa davvero fantastica. E' una bella sensazione quella di aver dato il via a qualcosa di importante.

Sta girando in Indonesia il suo nuovo attesissimo monster-movie Amphibious 3D. Si vocifera di uno scorpione marino gigante che attaccherà una grande città, ci può raccontare qualcosa in più sulla trama e sui personaggi?
Brian Yuzna: Ci sto ancora lavorando tuttora al film e sono molto felice di aver finalmente realizzato un film che ho concepito tempo fa in 3D, una sfida che assume particolare importanza in questo momento. Dopo la nascita della Fantastic Factory sono andato in Indonesia proprio per creare anche lì un'etichetta simile, la Komodo Films per produrre esattamente questo tipo di film, una società di produzione che prende il nome dal 'drago di Komodo' una specie di varano gigante che vive sull'isola di Komodo in Indonesia. L'Indonesia è un bellissimo paese nel sud est asiatico, ricco di cultura in cui abbiamo iniziato a produrre film proprio lì ma le cose si sono rivelate da subito complicate perchè la cultura è totalmente differente. Amphibious 3D parla di un gigantesco scorpione marino preistorico che attacca la terraferma, non di certo il tipo di film che si fanno di solito in Indonesia. Quasi nessuno fa questi film senza un budget sostanzioso...

Cos'ha di diverso da tutti gli altri film in 3D e soprattutto quando arriverà nelle sale?

Brian Yuzna: Abbiamo cercato di realizzare un film da due punti di vista diversi, quello dei personaggi occidentali, interpretati da Michael Parè e Janna Fassaert, per loro questa è una creatura alta 10 piedi che spunta dalle acque, un mostro preistorico liberato dal surriscaldamento della Terra. La creatura attacca il molo di una piattaforma di pesca nel mezzo del mare di Sumatra. Per le persone che vi lavorano e specialmente per un bimbo quella è una creatura soprannaturale proveniente dal mito dell'isola di Java. Gli abitanti di Java e Sumatra hanno una mitologia classica in cui la terra prima o poi affonderà nell'oceano insieme a tutta la civiltà. Per loro ho immaginato questa creatura vendicativa chiamata Ankaramurka - da antico poema indonesiano che parla di un mostro vendicativo - che arriva durante l'apocalisse. Abbiamo quindi una storia soprannaturale che abbraccia anche la parte occidentale. Sono molto contento di questo film, perchè non è il tipico monster-movie ma è un film soprannaturale raccontato però anche dal punto di vista occidentale, un modo per tuffarsi nel mondo delle tradizioni di un altro popolo. Sono molto entusiasta di questo film e dalle riprese in 3D, ora stiamo mettendo a punto gli effetti visivi, finiremo in luglio.

Come si è trovato a confrontarsi con la nuova frontiera delle tre dimensioni del cinema? Ha già in cantiere qualche altra sorpresa da occhialini in serbo per i suoi fans?
Brian Yuzna: Al momento sono totalmente concentrato su Amphibious 3D, talmente consumato da questo film per pensare al futuro. Ho amato molto la sfida del 3D ma mi permetto una digressione, la cosa più interessante del 3D che forse sfugge alla gente è il perchè proprio ora stia esplodendo questa moda. Perchè il 3D non ha funzionato negli anni '50 o '60? Penso che anche Nightmare avrebbe potuto essere girato in 3D, ma tutti erano contro il 3D mentre ora è un grande successo. La chiave è da ricercarsi nella fotografia digitale, si ha bisogno di due pezzi di film che vanno sovrapposti esattamente ed è strano quando si fanno film troppo 'fisici' perchè questa tecnica non rende al meglio. Con il digitale è tutto più stabile e il 3D funziona alla grande, ecco perchè oggi il 3D è divenuto così importante. La cosa più interessante di girare in 3D è che, per un regista o per un fotografo di scena, invece di lavorare con i classici fotogrammi che normalmente sono visti come disegni su un piano, dobbiamo lavorare come se l'immagine fosse dentro ad una scatola non importano i limiti esterni ma le profondità. Per chi lavora alla parte visiva di un film è la parte più interessante.

Progetti per il futuro dopo Amphibious 3D?
Brian Yuzna: Sto lavorando ad un progetto qui in Italia che racconta di un horror-clown e sarà sempre in 3D, perchè sono interessato alla figura classica dei pagliacci, per me ha delle ottime potenzialità per spaventare la gente nonostante sia creato per far ridere. Il clown fondamentalmente è un attore, un mago, un giocoliere, e in questo momento quel che sto pensando di fare è un horror-clown-movie ma anche un ghost-movie ambientato in una casa stregata sui canali di Amsterdam nel cuore dell'inverno si intitolerà probabilmente Frozen Winter.

Ha visto Avatar? Cosa ne pensa, le è piaciuto?
Brian Yuzna: Si, l'ho visto e mi è molto piaciuto, quello che mi ha affascinato di Avatar non è tanto la storia né l'idea né le interpretazioni, quello che funziona veramente nel film è che mi ha riportato a quando ero giovane ed ero un fan dei romanzi sci-fi che avevano gli estessi elementi fantastici e gli stessi dettagli di questo film, leggendo venivi trasportato su un altro pianeta. Quando vai al cinema a vedere un film sei tu spettatore a dover immaginare molto per arrivare a vivere le stesse emozioni e invece per la prima volta ho visto in un film la stessa immaginazione e gli stessi dettagli dei romanzi fantasy. Per questo motivo per me Avatar è l'inizio di qualcosa di grande, è la porta di accesso verso una nuova dimensione di cinema, il punto di partenza verso un livello superiore di film. Forse a livello di 3D, CGI e motion capture c'è qualcosa da perfezionare e c'è sempre un margine di miglioramento ma per il cinema che io amo, il dark fantasy, Avatar è un traguardo grandioso e il 3D è un'opzione davvero molto interessante da usare per raccontare questo tipo di storie. Spero di poter continuare ad usare questa tecnica anche in futuro per narrare al meglio le mie storie.

Tutti i più grandi registi del mondo si sono cimentati con il fantasy-horror Scorsese, Polanski, Kubrick, quale regista del presente o del passato che non ha mai calcato le scene horror le sarebbe piaciuto vedere alle prese con il genere?
Brian Yuzna: Non penso di poter rispondere perchè credo che tutti i più grandi registi del mondo si siano già avvicinati al genere. Penso ai classici di Hitchcock, ma se ci pensiamo un attimo Hitchcock è stato un grande dell'orrore a suo modo. Credo che sia importante far capire qual'è il punto di vista sul genere fantasy horror: non è tanto la narrazione ad essere importate quanto lo stile, l'atmosfera. Secondo me questo genere deriva direttamente dall'estetica espressionista e surrealista, molto forte negli anni '20. Se proviamo a guardare i film muti della fine degli anni '20 prodotti dall'UFA Studios (e diretti da grandi come Lubitsch, Lang e Murnau, ndr) vediamo come essi fossero espressionisti nell'intento prima che nella realizzazione, all'epoca erano visti come un 'mezzo architettonico' e questo è qualcosa che la gente non comprende fino in fondo e forse non c'è neanche bisogno che lo capisca, le persone vanno al cinema per divertirsi.

Com'è cambiato il mondo dell'horror dagli albori del cinema ad oggi?
Brian Yuzna: Chi ha la passione per i film e per il fantasy-horror guardando indietro nel tempo può capire molto, all'epoca l'idea di fare un film nasceva dall'intento di creare nuovi mondi, Il Gabinetto del dottor Caligari ne è un esempio estremo, ma in Metropolis e in tutti i film di Fritz Lang c'è un preciso stile, quello che poi è divenuto il thriller e da cui è nato in senso universale il genere horror. Questo è nato nei primi anni '30 con i classici della Universal come Nosferatu e in Italia forse il primo film horror è stato Faust, un film muto del 1911 che raccontava di Faust che scendeva all'inferno, non ricordo bene da chi fosse diretto (una co-regia Henri Andréani, David Barnett e Enrico Guazzoni, 1910, ndr), un vero film di genere, ed è anche vero che se si legge la Divina Commedia di Dante si può riconoscerla come una storia di genere fantasy-horror, nonostante sia una storia molto personale con pesanti elementi religiosi e cattolici.

Qual è la sua personale opinione sull'horror contemporaneo?

Brian Yuzna: I moderni film dell'orrore occidentali è che siano tuttora troppo oppressi da regole religiose e moralistiche, la gente che non guarda per principio il film dell'orrore non capiscono cosa ci sia di affascinante in questo genere e la loro opinione è che dentro ci sia qualcosa di decadente e non si accorgono che in realtà l'horror è il genere più moralista che esiste, ci sono molti film di altri generi il cui messaggio è assai più immorali degli horror, se ci si sposta invece verso oriente, verso l'horror giapponese per esempio - The Ring, The Grudge, Dark Water - o l'horror thailandese o coreano, ti rendi conto che anche loro hanno i vampiri, gli zombie e tutto il resto ma è tutto meno moralista perchè in oriente non ci sono limiti così definiti e netti. Sono cresciuto a Panama, un piccolo paese del terzo mondo in cui non ci sono solo cattolici ma c'è una sorta di mito religioso nel cuore all'interno di questa cultura, ed è questo che mi ha sempre guidato e mi ha portato ad amare l'horror, perchè credo che dal moralismo e dal cattolicismo provenga un influsso importante che spinge la mente ad avvicinarsi al soprannaturale. Credo sia questo che oggi indebolisce i film horror e dark-fantasy di oggi. Esteticamente per me sono fondamentali il realismo ed espressionismo, per questo quando riconosco certi elementi in certi film me ne innamoro.

A che punto è la produzione di House of Re-Animator? E' vero che in questo film il mitico dottore sarà chiamato a rianimare il presidente e il vice-presidente degli Stati Uniti che da semi-zombie guideranno gli Usa?
Brian Yuzna: C'è un grande problema per House of Re-Animator, il primo è che abbiamo iniziato la produzione ma i finanziatori sono naufragati e poi è venuto a mancarci Bush e capite come tutti abbiamo perso il nostro entusiasmo nel progetto (ride). Aspettiamo e vediamo cosa accade con Obama, magari l'entusiasmo prima o poi torna.

Come ha accolto la notizia del Career Award del FHA e a chi dedica questo premio?
Brian Yuzna: Sono molto onorato di ricevere questo premio e sono molto contento perchè mi ha dato l'occasione di venire qui in Italia a Orvieto ed assaggiare il cibo italiano, il migliore del mondo. In qualunque parte del mondo vai c'è sempre cibo italiano a disposizione. A parte il cibo però sono felice di trovarmi qui insieme a tanti cari amici e a tanti fan dell'horror e del fantasy, questo è il mio mondo. A chi dedicare questo premio? Non so, forse ai miei fan, quindi in qualche modo anche a voi.