Jungle Cruise, la recensione: I film sono un modo per andare in giro per il mondo

La recensione di Jungle Cruise: il film con Emily Blunt e Dwayne Johnson, in uscita al cinema dal 28 luglio e dal 30 luglio in streaming su Disney+ con Accesso VIP, nasce da un'attrazione ma deve molto al cinema d'avventura anni '40.

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Jungle Cruise: Emily Blunt con Dwayne Johnson in una scena

"Vedere i film è bello, è un modo per andare in giro per il mondo". È la frase che dice Lily (Emily Blunt), mentre sta riprendendo il suo viaggio con una pellicola in bianco e nero. La magia del cinema è proprio questa, ed è stato cosi con il cinema di avventura degli anni Quaranta, quando ancora ogni angolo del mondo non era conosciuto ed era possibile immaginare meraviglie nei luoghi più esotici. La recensione di Jungle Cruise, in uscita al cinema dal 28 luglio e dal 30 luglio in streaming su Disney+ con Accesso VIP, parte da questa riflessione. Oggi che è tutto a portata di video e di click è molto più difficile riuscire a stupire. La storia di Jungle Cruise, allora, ci riporta indietro nel tempo, ancora più indietro rispetto agli anni Quaranta, agli inizi del Novecento, con l'Europa alle prese con la Prima guerra mondiale, e a un mondo ancora in parte ignoto. E immagina che la dottoressa Lily Houghton si lanci in un'impresa nella foresta amazzonica, alla ricerca di un albero magico, i cui fiori promettono di essere una cura miracolosa. Jungle Cruise, diretto da Jaume Collet-Serra, è il nuovo film della Disney, nato da una famosa attrazione di Disneyland. Un'operazione simile a quella fatta, ormai quasi vent'anni fa, con i Pirati dei Caraibi. Sarà un successo anche questa volta? Jungle Cruise è un film pieno di ritmo e sorprese, con personaggi meno iconici rispetto a quelli della saga in questione. Ma intrattiene e... si prepara a diventare una saga.

Da Londra all'Amazzonia

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Jungle Cruise: Dwayne Johnson, Emily Blunt, Jack Whitehall in una scena del film

La dottoressa Lily Houghton (Emily Blunt), una scienziata ed esploratrice, sceglie di partire per la foresta amazzonica e risalire il Rio delle Amazzoni, alla ricerca di un misterioso albero i cui petali hanno dei poteri magici. Ma è anche un albero che la foresta custodisce con cura, provando a eliminare chiunque tenti di appropriarsene. Fu così anche con il conquistador Aguirre (Edgar Ramirez) molti secoli prima. Lily assolda il capitano Frank Wolff (Dwayne Johnson) navigatore abile e un po' cialtrone, perennemente in debito con Nilo (Paul Giamatti) che ha il monopolio della navigazione sul Rio delle Amazzoni. Nella missione c'è anche il fratello di Lily MacGregor Houghton (Jack Whitehall).

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Indiana Jones o I Pirati dei Caraibi?

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Jungle Cruise: Dwayn Johnson e Emily Blunt in una scena del film

Jungle Cruise riporta sugli schermi una gloriosa stagione, quella del cinema d'avventura anni Quaranta, passando per quello snodo che, all'inizio degli anni Ottanta, ha riletto il genere e lo ha rilanciato creando molti epigoni e tentativi di imitazione, cioè l'Indiana Jones di Steven Spielberg, I predatori dell'arca perduta. Un po' tutti i film che sono venuti dopo, vedi Alla ricerca della pietra verde e Il gioiello del Nilo, fino alla saga de Il mistero dei templari, ha dovuto fare i conti con il cinema di Spielberg e il mito di Indy. Dall'altra parte, il modello è la saga dei Pirati dei Caraibi, altro franchise tra avventura e fantasy nato da un'attrazione di Disneyland. Come in quel caso, la chiave sta tutta nel dare a un'attrazione puramente estetica e meccanica, un'anima, dei personaggi, le loro storie, e dei volti. Al netto degli ultimi episodi, un po' stanchi, con i Pirati dei Caraibi il gioco era riuscito grazie alla regia di Gore Verbinski, ma soprattutto alla scelta di Johnny Depp come protagonista, e alla sua caratterizzazione del personaggio, ispirato a Keith Richards. Al di là della qualità dei film, il suo capitan Jack Sparrow è uno dei personaggi entrati nella storia recente del cinema.

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Jungle Cruise: Dwayn Johnson e Emily Blunt in una scena del film

Emily Blunt, bellezza rétro e cartoon

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Jungle Cruise: Emily Blunt e Jack Whitehall in una scena del film

In Jungle Cruise il lavoro è più complicato. C'è da dire che la scelta di Emily Blunt è azzeccata. L'attrice inglese è bravissima, è un volto capace di dare vita sia a personaggi contemporanei e drammatici (vedi i due A Quiet Place) che a personaggi d'altri tempi. Il suo volto è allo stesso tempo quello di una bellezza classica, ma anche quello di un cartoon, espressivo e mobilissimo. In fondo, era un meraviglioso cartone animato anche la sua Emily de Il diavolo veste Prada. Qui Emily Blunt è perfetta per dare vita a un personaggio che è allo stesso tempo reale e astratto. È una sorta di cartoon anche Dwayne Johnson, alias The Rock, che è il coprotagonista e mette la sua simpatia e la fisicità al servizio della protagonista, rivelandosi un'ottima spalla, ironico e cialtrone. Il suo capitano è un personaggio misterioso e ci riserverà parecchie sorprese. Si tratta però di due personaggi meno iconici e riconoscibili rispetto a Jack Sparrow, e per questo è meno assicurata la loro permanenza nell'immaginario collettivo. Come protagonisti del film, e come coppia, però funzionano.

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Cinema e parco divertimenti

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Jungle Cruise: Dwayne Johnson in una scena del film

Ma, che si parli di cinema d'avventura classico, o che si parli di attrazioni di un parco di divertimenti, l'obiettivo è lo stesso: lo stupore, la meraviglia, la sorpresa. In questo Jungle Cruise si mette in campo una grande fantasia, da giaguari a delfini che provocano incubi, da piranha a piante carnivore, da scorpioni a tarantole e chi più ne ha più ne metta. Il punto è che lo schema è comunque quello del parco divertimenti: una sorpresa a ogni curva, un sobbalzo a ogni tappa, qualcosa che provochi stupore in fondo a ogni tunnel. Il gioco funziona, e anche bene, per un po'. Ma poi comincia ad essere un po' ripetitivo. Uno dei colpi di scena del film è anche riuscito, ma molto simile a una delle sorprese de La maledizione della prima luna. Nonostante il bel personaggio, e il portamento di Emily Blunt, la simpatia di Dwayne "The Rock" Johnson, e un mondo efficace che è stato costruito intorno a loro, l'impressione è che non si sia riusciti a infondere un'anima all'attrazione da parco divertimenti, e a farne grande cinema. Siamo insomma più in un film dei Pirati dei Caraibi che in un film di Indiana Jones, con cui Jungle Cruise condivide l'ispirazione, ma non il respiro cinematografico.

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Jungle Cruise: Dwayn Johnson e Emily Blunt in una sequenza

Personaggi attuali e fuori tempo

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Jungle Cruise: Dwayne Johnson in una scena

Se pensiamo ai personaggi, poi, ci sono notizie buone e meno buone. Il personaggio di Lily è una donna in un mondo di uomini, che fa un lavoro da uomini, e lotta per riuscirci, quando c'è chi si stupisce perché porta i pantaloni. Che accada nei primi anni del Novecento è plausibile, che certe cosa accadano oggi no, ed è questo che il film, pur ambientato nel passato, vuole dirci. E in questo senso è un film molto moderno. D'altra parte, appare fuori tempo massimo il personaggio del fratello della protagonista, omosessuale, dipinto purtroppo come lo avrebbe dipinto un film di quaranta anni fa, tutto stereotipi, vezzi e mossette, quando ormai il cinema ci ha dimostrato che certi personaggi possono essere rappresentati in ben altro modo. Così come ci sembra fuori dal tempo che Emily Blunt, per questo film, abbia guadagnato molto meno che Johnson. In ogni caso, Jungle Cruise è pronto per diventare una nuova saga, e aspettiamo notizie sui prossimi capitoli. Tutto sommato, questi personaggi li rivedremo volentieri.

Conclusioni

Nella recensione di Jungle Cruise vi abbiamo raccontato che è un film nato da una famosa attrazione di Disneyland. Un'operazione simile a quella fatta con i Pirati dei Caraibi. Sarà un successo anche questa volta? Jungle Cruise è un film pieno di ritmo e sorprese, anche se segue uno schema un po' meccanico e ripetitivo, e con personaggi meno iconici rispetto a quelli della saga in questione. Ma intrattiene e... si prepara a diventare una saga.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.2/5

Perché ci piace

  • Emily Blunt e Dwayne Johnson sono perfetti come volti d'altri tempi, e anche da cartoon.
  • Ci piace la storia, attualissima, di una donna che si fa largo in un mondo di uomini.
  • Il film è pieno di sorprese e trovate...

Cosa non va

  • ...ma lo schema è quello di un parco divertimenti, un po' meccanico e ripetitivo.
  • Se il personaggio di Lily è centrato, quello del fratello dipinge una persona gay come si faceva quarant'anni fa, ed è fuori tempo massimo.