Quando si pensa al personaggio di Joker, sempiterna nemesi di Batman da otto decenni, gli elementi caratteristici sono il volto dipinto di bianco, capelli verdi, il sorriso deformato e la risata agghiacciante. E poi ci sono le battute, o meglio, le frasi che il perfido clown, tra fumetto, film e televisione, ha usato per conquistare i fan.
E proprio su quelle frasi vogliamo concentrarci noi con questo articolo, suddividendole in base ai quattro interpreti maggiori del Joker su grande e piccolo schermo: Jack Nicholson, Mark Hamill (doppiatore del personaggio in svariati progetti animati), Heath Ledger e Joaquin Phoenix, quest'ultimo attualmente nelle sale nei panni di una versione più "reale" del celebre pagliaccio.
Jack Nicholson
"Danzi mai col diavolo nel pallido plenilunio?", dice il folle Jack Napier quando incontra il suo avversario e, di fronte allo sbigottimento di quest'ultimo, chiarisce che gli piace il suono di quella frase. Il Joker di Jack Nicholson è un istrione di prima categoria, teatrale nei gesti e nei ragionamenti, e come il suo interprete non vede l'ora di rubare la scena a tutti (al punto che, per questioni contrattuali, il nome di Nicholson è il primo ad apparire nei titoli di testa del film, relegando Michael Keaton al secondo posto). Questo è evidente anche nella sua reazione alle prime notizie sull'esistenza di Batman, che commenta con tono cattivo esclamando "Aspetta che abbiano a che fare con me!", frase entrata nel lessico cultural-popolare per quanto riguarda i supereroi: la usa anche Red Mist alla fine del primo Kick-Ass per annunciare il suo ritorno nel seguito.
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Mark Hamill
Mark Hamill, il Jedi più famoso del cinema si è ritagliato un altro posto memorabile nella sfera nerd regalandoci il Joker definitivo in forma animata, principalmente tramite una risata che comunica diversi stati d'animo. Ma non sono da meno le sue frasi ad effetto, in particolare quando si parla di possibile pena carceraria per evasione fiscale: "Sono abbastanza pazzo da affrontare Batman, ma il fisco? No grazie!". E poi c'è il controverso Batman: The Killing Joke, adattamento dell'omonima graphic novel sulle origini del pagliaccio, con la battuta epocale su ciò che lo ha reso il villain di oggi: "A volte lo ricordo in un modo, a volte in un altro. Se devo avere un passato, preferisco che sia a scelta multipla." Senza dimenticare la tesi di fondo della storia, che i due avversari siano pazzi allo stesso modo, espressa in termini molto schietti: "Sei a una giornata storta di distanza dal diventare come me."
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Heath Ledger
Il pagliaccio reinventato da Christopher Nolan, che valse al suo interprete un Oscar postumo (il primo per una performance in un film di supereroi), si fa notare sin dall'inizio, presentandosi con un detto storpiato: "Ciò che non ti uccide ti rende... più strano". La parlata del Joker di Heath Ledger si è imposta soprattutto nella campagna di marketing del film, che ha trasformato il mitico "Why so serious?" in un minaccioso fenomeno virale.
Anche questa incarnazione si ricollega alla questione delle versioni multiple della sua origine, ripetendo più volte, e sempre con una risposta diversa, la domanda "Vuoi sapere come ho avuto queste cicatrici?". E poi c'è quella che è praticamente la frase di commiato, intrisa di malinconia a posteriori dato quello che è successo a Ledger ma anche il riassunto perfetto del conflitto tra Joker e Batman: "Tu non mi ucciderai perché hai uno strambo senso di giustizia, e io non ti ucciderò perché mi diverti troppo. Penso che io e te siamo destinati ad andare avanti così per sempre."
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Joaquin Phoenix
Arthur Fleck è un Joker anomalo, costretto a convivere con disturbi psichici e cercare di avere una vita normale all'interno di una società che lo disprezza, concetto che lui esprime in forma scritta nel proprio diario: "La parte peggiore dell'avere una malattia mentale è la gente che si aspetta che tu finga di non averla". Poi c'è la battuta che ha dominato il marketing del film - a proposito, qui potete leggere la recensione di Joker - quella che segna la transizione definitiva e l'accettazione completa del suo lato oscuro: "Pensavo che la mia vita fosse una tragedia, ma ora mi rendo conto che è una commedia". Infine, quando conversa con la dottoressa e dice di aver pensato a una barzelletta molto divertente, lei chiede di poterla sentire, e lui risponde "Lei non la capirebbe". L'aspirante comico è morto, lunga vita al Joker!
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