Due anni dopo la tragica e inaspettata (per i neofiti del personaggio) conclusione della prima stagione di Invincible, ecco arrivare i nuovi episodi della trasposizione seriale dell'omonimo fumetto di Robert Kirkman, considerato tra i più imperdibili e riusciti in ambito supereroistico. A Lucca Comics & Games 2023 abbiamo intervistato Garth Ennis, papà di The Boys, in relazione al genere e future ed eventuali decostruzioni dello stesso come già operate in passato da lui o da Alan Moore, e in quella chiacchierata in effetti l'autore non ha menzionato minimamente Kirkman e la sua Invincible, che invece meriterebbero un posto nell'Olimpo delle destrutturazioni migliori e più complesse mai operate con i super.
Non tanto per un ribaltamento concettuale e morale degli eroi o del mondo in cui agiscono, quanto per essere riuscito a rendere insieme umani e straordinari vizi e virtù di questi personaggi, raccontandoli nella loro totalità e sfruttando ogni potenziale possibile anche grazie al consistente apporto della fantascienza. E proprio come nel fumetto, la seconda stagione di Invincible porta avanti questa missione, si apre alle conseguenze delle azioni di Omni-Man e al Multiverso, senza ovviamente dimenticare sarcasmo, violenza e ironia.
Dimensione Mark
Curata direttamente dai creatori del fumetto originale, Robert Kirkman e Ryan Ottley, Invincible è l'adattamento quasi page-by-page, tavola per tavola, dell'opera principale. Cambia leggermente il character design curato in chiave animata da Nate Belleguarde e Dou Hong, ma lo stile è pressoché identico anche in questo caso, essendo per altro prodotta direttamente da Skybound e Image Comics. Questo per dire che, di fatto, Invincible è una delle trasposizioni più importanti e fedeli di un fumetto americano, con poche libertà creative - ne ha appena qualcuna nel montaggio - e in tutto e per tutto legata al lavoro originale. La seconda stagione riparte infatti dal punto esatto in cui avevamo lasciato Mark Grayson nel 2021: con la scioccante rivelazione sul padre, Nolan Gryson aka Omni-Man, in realtà un Viltrumita inviato sulla Terra per conquistarla e prepararla all'invasione del suo popolo, e una profonda questione identitaria di cui venire a capo. In questo senso, i primi dieci minuti di Invincible 2 sono spiazzanti. Assistiamo infatti a un combattimento tra Invincible e Immortal, solo che il primo è passato dalla parte di Omni-Man e insieme al padre ha conquistato la Terra, spingendo alcuni superstiti nel sottosuolo delle grandi metropoli per ri-ogranizzarsi e lottare contro gli invasori viltrumiti.
Si tratta però di una dimensione alternativa che apre al Multiverso di Invincible - a nuovi e curiosi nemici -, perché nella realtà che interessa a noi Mark soffre profondamente il tradimento del padre e desidera fare di tutto in quanto Invincible per dimostrare di non essere come lui, di essere un vero supereroe, sconfiggendo quanti più nemici possibile, salvando tutte le vite che è in grado di salvare. Nel privato lo aspetta il college e una relazione amorosa che procede a gonfie vele, ma sembra non essere del tutto capace di coniugare in modo bilanciato le sue due esistenze. Rispetto alla madre, definita da Nolan come "un cagnolino da amare" dopo vent'anni di matrimonio, è sicuramente più composto: lei è distrutta, sconvolta, furiosa. Non crede ancora alla sconcertante verità sul marito ma prova ad andare avanti. Nel frattempo vengono prese importanti decisioni ai piani alti della Global Defense Agency guidata da Cecil Stedman. Le fila dei Guardiani del Globo vengono infatti rimpolpate e ri-strutturate, con un nuovo leader, una nuova direzione e un'aggiunta "a prova di proiettile", questo nel mentre della ricostruzione di Chicago, distrutta dallo scontro tra Invincible e Omni-Man.
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Un prima e un dopo
Come i fan del fumetto di Kirkman sanno perfettamente, in Invincible c'è un prima e c'è un dopo. Il passaggio essenziale è proprio la rivelazione su Omni-Man, le cui conseguenze dirette in termini d'azione e risvolti narrativi arriveranno molto presto. In questi due primi episodi della seconda stagione assistiamo però a un lungo momento di transizione tra le due fasi; a un moto di assestamento della nuova struttura, pronta a farsi carico del successivo e gravoso peso del racconto. Buoni episodi ben calibrati tra sequenze di combattimento e introspezione psicologica dei protagonisti, per altro consapevoli del cambiamento in atto e di una ripartenza fisiologicamente sottotono rispetto all'apice raggiunto due anni prima. Nel primo episodio si guarda alla lunga distanza, si anticipano villain fondamentali, si parla di Multiverso e si forma la nuova squadra dei Guardiani. Il secondo è già più "lassista" in termini narrativi (ma ricordiamo: è così anche nel fumetto) e gioca con alcune conseguenze delle azioni passate di Omni-Man, in contesto - più precisamente - con l'omicidio del pesce-antropomorfo-supereroe atlantideo e la terribile eredità di Mark in quanto figlio di Nolan, che accetta e combatte.
In tutto questo, l'animazione soffre ancora di piccoli problemi di fluidità comunque legati allo stile scelto dalla produzione, incapace di nobilitare al meglio l'espressività dei personaggi e abbassare drasticamente la qualità visiva quando le sequenze mancano d'azione, distruzione, dettagli e movimento. Poco male: è un difetto insito nelle scelte creative e Invincible è formalmente piacevole quando c'è azione, lasciando alle parti dialogate e di confronto la bellezza della scrittura e l'incisività delle emozioni. Impossibile inoltre non citare il ritorno delle solite e mirabolanti battute di Mark durante gli scontri, quelle che poi lo avvicinano ancora di più a Peter Parker insieme ai suoi problemi adolescenziali. Insomma, un ritorno atteso e finora gradito su Amazon Prime Video.
Conclusioni
In conclusione, questi primi episodi di Invincible 2 segnano un buono ritorno in streaming per la serie animata supereroistica più attesa degli ultimi anni. Difficile sostenere il confronto con lo sconvolgente e ritmato finale della prima stagione, ma in quanto fedele adattamento dell'omonimo fumetto originale, lo show prosegue lungo un percorso narrativo già mattonato, affrontando a breve distanza le fondamentali conseguenze delle azioni di Nolan e mettendo in scena uno spettacolo formale e contenutistico che non tradisce pregi e difetti della produzione per come abbiamo imparato a conoscerla e ad apprezzarla.
Perché ci piace
- Resta una delle trasposizioni più fedeli e centrate di un fumetto americano.
- Una ripartenza ben calibrata tra azione e introspezione.
- La scrittura dei personaggi, sempre attenta e bilanciata.
- L'ottima regia degli scontri.
Cosa non va
- Ritmo cadenzato sulle conseguenze delle azioni di Nolan.
- Lo spauracchio di un'intera stagione transitiva è molto forte.
- I soliti problemi di fluidità e stile dell'animazione.