Inganno, la recensione: sesso e thriller per Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti

Pappi Corsicato esplora i rapporti umani affrontando uno degli ultimi tabù: la relazione di una donna matura con un uomo più giovane. Peccato che la serie stimoli solo il voyeurismo invece che il cervello. Su Netflix.

Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti in Inganno

Guardando Inganno, serie in sei episodi diretta da Pappi Corsicato, su Netflix dal 9 ottobre, ci è venuto in mente il film di Woody Allen Basta che funzioni. Un maturo Larry David (storico co-creatore di Seinfeld e protagonista di Curb Your Enthusiasm), nel ruolo dello scienziato Boris Yellnikoff, nonostante all'inizio non ne voglia sapere, finisce per innamorarsi della molto più giovane Melody, ragazza del Mississippi scappata a New York, interpretata da Evan Rachel Wood. La loro è una coppia che su carta è assurda, ma, come dice il protagonista: "Qualunque amore riusciate a dare e ad avere, qualunque felicità riusciate a rubacchiare o a procurare, qualunque temporanea elargizione di grazia: basta che funzioni".

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Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti in Inganno

È lo stesso anche nella serie scritta da Teresa Ciabatti, Eleonora Cimpanelli, Flaminia Gressi, Michela Straniero a partire dall'originale inglese Gold Digger, con protagonisti Julia Ormond e Ben Barnes. Nella versione italiana, ambientata in una stupenda villa sulla Costiera Amalfitana, a cercare di "rubare un po' di felicità" sono Gabriella, proprietaria sessantenne della lussuosa dimora, hotel di prestigio di cui si occupa personalmente, ed Elia, skipper italo-americano trentenne. I due si incontrano per caso, o almeno così sembra all'inizio. E scatta immediatamente una passione irresistibile, tanto che, nonostante tutti, anche se stessa, le facciano pesare la differenza d'età, la donna accetta di sposarlo.

A interpretare questa "coppia che scotta" sono Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti, prima dottor Andrew DeLuca nella serie Grey's Anatomy, poi sostituto di Luca Marinelli nella trilogia su Diabolik dei Manetti Bros. Ma l'attrazione che Elia prova per Gabriella è sincera, oppure, come credono i tre figli di lei, si tratta di un imbroglione che sta semplicemente cercando di mettere le mani sull'eredità? Testimone di tutti gli intrighi e i colpi di scena è il corgi Rocco, ribattezzato presto "Guaio" che, come noi, sembra farsi una domanda: ma Inganno è la "Caprera" di Pappi Corsicato (chi ha visto Boris capirà al volo il riferimento)?

Sesso senza amore?

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Una scena di Inganno

Purtroppo ci sono tante cose che non funzionano in Inganno. A cominciare dai dialoghi (quando sentirete le parole "ho preso la zoccola" saprete che si è raggiunto l'acme, o il fondo, a seconda dei punti di vista) e dagli attori. Giacomo Gianniotti ha la giusta presenza scenica, ma sembra più a suo agio nelle scene di nudo che con le battute. Emanuel Caserio, che ha il ruolo di Stefano, primogenito della protagonista e avvocato, pronto a ricorrere all'infermità mentale per impedire il matrimonio con Elia, è da tanti anni tra i volti principali di Il paradiso delle signore, e porta alla serie un sapore di soap opera.

Scene madri che arrivano all'improvviso, urla, scene di sesso che arrivano ancora più all'improvviso delle litigate: Inganno non va troppo per il sottile, solleticando il lato voyeuristico dello spettatore, più che il cervello. Quando poi ci sono dubbi, o vuoti, interviene una colonna sonora piena dei brani più diversi, da July Tree di Nina Simone ad Anna di Liberato. Non si può negare però che Monica Guerritore si conceda in modo generoso e senza paura sullo schermo: è lei la cosa migliore della serie.

Anche perché, in potenza, Inganno avrebbe potuto essere una riflessione interessante su uno degli ultimi tabù della nostra società: ovvero le relazioni tra donne più grandi e uomini più giovani. Siamo abituati al contrario, ma una donna matura che prova desiderio per un ragazzo che potrebbe essere suo figlio fa, ancora oggi, scalpore. Un retaggio radicato, forse perché qualcuno non accetta l'idea che il desiderio sessuale fine a se stesso ce l'abbiano anche le donne. A maggior ragione una donna che non deve più occuparsi di niente e nessuno se non di se stessa. Peccato che questo aspetto interessante sia invece sepolto sotto una coltre spessissima di trash.

Conclusioni

Inganno di Pappi Corsicato racconta la passione tra una donna di 60 anni e un uomo con la metà dei suoi anni. A interpretarli Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti, che si concedono generosamente nelle scene di intimità. Purtroppo però ci sono molte cose che non funzionano, a partire dai dialoghi e da diversi interpreti non all'altezza. Nonostante uno spunto interessante, ovvero esplorare il desiderio femminile in età più matura, tutto diventa presto irrimediabilmente trash.

Movieplayer.it
1.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Il coraggio di Monica Guerritore.
  • La villa sulla Costiera Amalfitana che fa da set.
  • Il corgi.

Cosa non va

  • I dialoghi da soap opera.
  • La recitazione di diversi interpreti.
  • La frequente mancanza di consequenzialità delle reazioni dei protagonisti.
  • Il trash che finisce per inglobare tutto.