Un altro Spider-Man... è possibile? Ce lo siamo chiesti prima di cliccare Play e iniziare la visione de Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere, la nuova incarnazione animata del personaggio per Disney+. E la risposta è che, sì, è possibile, anche e soprattutto grazie al lavoro dello showrunner Jeff Trammell, che riesce a conciliare ciò che il pubblico dell'Uomo Ragno si aspetta con un proprio apporto personale. Una sfida non facile che abbiamo avuto il piacere di discutere proprio con Tramell, per farci raccontare le scelte fatte in termini di personaggi da inserire e approccio generale per consegnarci questo nuovo Spider-Man animato in attesa del ritorno di quello cinematografico Sony Animation che è stato ulteriormente posticipato. Ecco cosa ci ha raccontato.
Ancora una volta alle origini del personaggio
La nuova serie Disney+ torna alle origini del personaggio con tutto quello che ne consegue in termini di morso del ragno e così via, ma si concentra soprattutto sul primo periodo di Peter Parker nei panni di supereroe. Ma come rendere nuovo questo racconto già vissuto più volte? "È una buona domanda. Penso che nella nostra versione mettere Spider-Man in un nuovo ambiente lo rende di fatto nuovo. Ci sono dei personaggi che non ha mai incontrato e questi incontri hanno qualcosa di fresco e portano il personaggio in una direzione divertente che non avremmo avuto normalmente, perché ha a che fare con un cast di supporto molto diverso. Questo determina chi sia Spider-Man, per le lezioni che può imparare da loro e dà nuovo colore alle storie che raccontiamo."
Un'altra linea temporale, un altro Peter Parker
E per farlo Jeff Tramell ha voluto ambientare la storia in una linea temporale alternativa. Era importante per lui? "Assolutamente sì. Se fossimo stati nella linea narrativa principale dell'MCU saremmo stati vincolati a certe cose. Per esempio alcuni personaggi conoscono la vera identità di Spider-Man già in Homecoming e non ci avremmo potuto giocare qui. Ci avrebbe costretti a raccontare una storia di una portata inferiore, mentre non avere quei vincoli ci ha permesso di essere liberi in quanto a cose che abbiamo potuto realizzare."
E parte di questa libertà si è concretizzata nella scelta dei personaggi di contorno da inserire nella storia de Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere: "Ci siamo voluti concentrare su alcuni personaggi classici, specialmente in quanto a villain. Personaggi come Scorpion o Dock Ock, ma senza gettarli subito nella mischia. Soprattutto abbiamo voluto lavorare sulla costruzione di Spider-Man in quanto eroe, così abbiamo voluto inserire anche personaggi minori e usarli in modi divertenti, che è stato importante nelle fasi iniziali del personaggio. Inoltre abbiamo tratteggiato il mondo attorno a Spider-Man, inserendo nuovi personaggi che non hanno avuto l'opportunità di trovare un pubblico, come Nico Minoru o Amadeus Cho o Lonnie Lincoln, per presentarli a nuovi spettatori."
Questioni di stile e preferenze
Se le intenzioni sono chiare dal punto di vista narrativo, colpisce anche l'approccio fumettistico de Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere, le cui ispirazioni cartacee sono evidenti. "Abbiamo attinto molto a Ditko e John Romita senior e al look dello Spider-Man dei primi tempi, ma modernizzandoli. Il nostro artista Leonardo Romero, che è il character designer della serie, ha fatto un lavoro incredibile nel prendere quell'approccio e trasporlo ai giorni nostri."
E allora è inevitabile chiedere quale sia lo Spider-Man preferito di Jeff Tramell, ora che ne abbiamo già avuti tre in live action negli ultimi 25 anni e diversi animati. "Direi che il mio preferito è Tom Holland per quanto riguarda gli adattamenti live action del personaggio, mentre in animazione la mia preferenza va a The Spectacular Spider-Man", ovvero la serie del 2008 a cui dà voce Josh Keaton in originale, con doppiaggio italiano di Marco Vivio.