Il conto alla rovescia è già iniziato da qualche settimana, e la tensione cresce: Il trono di spade 8 debutterà il prossimo 14 aprile e l'attenzione della produzione alla segretezza su quella che è l'ultima stagione della serie è stata senza precedenti. È più che plausibile che qualche foto dal set sia circolata; che qualche leak dalle teleplay sia finito su Reddit; che qualcuno tra fidanzati e amici degli interpreti si sia lasciato sfuggire una parola di troppo. Ma noi non lo sappiamo, perché per quest'ultima corsa, per rispetto dei desideri degli showrunner ma non solo, anche la nostra diligenza nell'evitare di scoprire in anticipo anche il minimo dettaglio prima della visione della stagione finale è stata religiosa.
Chi scrive è quella che, dopo la prima stagione de Il trono di spade, si procurò tutti i libri delle Cronache del ghiaccio e del fuoco e li lesse in pochi mesi; meglio sapere tutto prima, chi voleva incassare altri shock agghiaccianti e traumatici come quello dell'episodio La confessione, che a ripensarci abbiamo i brividi ancora adesso? Lo show è da tempo andato oltre i libri, è dalla quinta stagione che gli sceneggiatori non lavorano più sulla base della fonte letteraria se non per indicazioni sommarie sui volumi a cui George R.R. Martin sta ancora lavorando; ma la vostra cronista non si è mai preoccupata di un leak sulla Torre della Gioia o di una foto di Jon Snow risorto in battaglia, anche perché, diciamocelo, erano cose intuibili per il lettore attento di Martin. Questa volta è diverso; siamo a un passo dalla fine, e la fine, nonostante milioni di ipotesi plausibili e affascinanti, è un ghiotto e terrificante mistero che ognuno assapora da solo. Se volete godervi il pieno impatto, genuino e possente, delle ultime battute di quella che è una delle migliori serie tv degli ultimi tempi, forse non dovreste neppure leggere questo articolo: le teorie sul finale de Il trono di spade 8 sono tutte abbastanza assurde e fondate su pochissimi, esili elementi, ma dato che a questo punto tutto è possibile, è persino possibile che in qualcosa ci azzecchiamo. Agli altri, buona lettura e portate pazienza, il 14 aprile è dietro l'angolo.
1. Il sacrificio di Nissa Nissa
Quella con cui cominciamo è una teoria che arroventa le sinapsi dei lettori della saga letteraria da quando è diventato evidente, tra rinascite, simboli e parallelismi, che le strade di Jon Snow e Daenerys Targaryen si sarebbero incontrate con esiti fatidici per Westeros - ancorché fossimo tutti ben consapevoli del fatto che lei è sua zia. Con buona pace dei fan antiromantici che ritengono quello dell'amore tra Dany e Jon uno sviluppo troppo banale e stucchevole per la maestosa, sorprendente, spietata Canzone del ghiaccio e del fuoco, l'incontro c'è stato e la scintilla si è trasformata ben presto in passione. Ora, posto che conviene abbandonare sin d'ora qualunque speranza di un lieto fine per i due giovani amanti coronati, resta da vedere in che modo l'esito di questo amore rispecchierà le antiche profezie.
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Rhaegar Targaryen, babbo di Jon e fratello maggiore di Dany, sapeva che per salvare il mondo dalla nuova Lunga Notte doveva produrre un erede che fosse l'unione tra il ghiaccio e il fuoco: per questo sposò Lyanna Stark, promessa a un altro, causando una guerra che devastò i Sette Regni e costò la vita anche a sua moglie Elia e ai suoi figlioletti Rhaenys e Aegon. Se diamo per scontato che Rhaegar sapesse quello che stava facendo, il futuro di un continente intero è nelle mani di suo figlio: Jon Snow/ Aegon Targaryen è il principe promesso, il drago con tre teste (la terza è la Guardia della Notte, l'identità di bastardo e reietto del Nord con cui è cresciuto e diventato Lord Comandante), la reincarnazione di Azor Ahai, il leggendario eroe che, secondo le credenze dei seguaci di R'hllor, ricacciò gli Estranei oltre la Barriera durante la prima Lunga Notte, ottomila anni prima degli eventi de Il trono di spade, brandendo la fiammeggiante Spada degli Eroi, Portatrice di luce. Questa spada è molto importante e Melisandre di Asshai ha già tentato di riforgiarla per Stannis, che credeva essere la reincarnazione di Azor Ahai, ma la leggenda dice che la creazione di Portatrice di luce costò all'eroe un orribile sacrificio:
L'oscurità ha avvolto il mondo e un eroe, Azor Ahai, è stato scelto per combatterla. Per farlo ha bisogno di forgiare una spada da eroe. Lavora così trenta giorni e trenta notti fino a quando completa l'opera, ma quando immerge la spada nell'acqua per temprarla, la lama si spezza. Azor Ahai non è un uomo che si arrende facilmente, così ricomincia da capo: per la seconda spada impiega cinquanta giorni e cinquanta notti e questa volta, per temprarla, cattura un leone e gli trafigge il cuore, ma, nuovamente, il metallo della spada si spezza. La terza volta, con il cuore colmo di tristezza perché ha capito cosa dovrà fare per completare la spada, lavora per cento giorni e cento notti fino a terminare la sua arma. Una volta finito, chiama a sé Nissa Nissa, sua moglie, le chiede di scoprirsi il petto e la trafigge: l'anima della donna si unisce al metallo della spada, facendo nascere Portatrice di Luce.
Potrebbe andare di nuovo così? Il lungo, glorioso percorso di Daenerys Targaryen, la ragazzina vessata dal fratello psicotico Viserys e venduta in sposa a Khal Drogo, divenuta Khaleesi del Grande mare d'erba, Madre di draghi e Distruttrice di catene, si concluderà nel fuoco e nel sangue perché il suo uomo possa vincere la battaglia per l'Alba?
2. Tutti gli uomini devono morire...
...e le donne? Liam Cunningham, il nostro adorato Ser Davos ospite della TV irlandese qualche settimana fa, ha dato la sensazione di voler rievocare quello che Daenerys dice a Missandei durante una passeggiata per Astapor nel terzo episodio della terza stagione dello show: Valar Morghulis, all men must die. "Sì, tutti gli uomini devono morire, ma noi non siamo uomini." C'è del foreshadowing in questa affermazione o semplicemente Dany faceva la gradassa, pregustando il fatto che di lì a poco avrebbe arrostito Kraznys? Di certo molti personaggi femminili della storia, ambientata in un mondo medievale, ferocemente patriarcale e misogino, in cui anche le donne di alto lignaggio sono pegni matrimoniali o proprietà di cui disporre, hanno fatto un percorso di indipendenza ed empowerment in cui si può leggere una chiara intenzione di celebrare eroine che non si piegano e sbaragliano le difficoltà di fronte a svantaggi paralizzanti. Daenerys, ma anche Sansa, Arya, Brienne, e ovviamente Cersei.
Valar morghulis, all men must die, può alludere al fatto che dopo la battaglia finale non ci saranno sopravvissuti, ma solo sopravvissute? Questa è l'idea: Jon e Dany avranno un bambino, ma sarà una bambina; non il principe, ma la principessa promessa. Forse Dany morirà di parto replicando il destino di Nissa Nissa, e sua figlia sarà la Portatrice di luce; le due cugine, la fiera, astuta e nobile Regina del Nord e la letale guerriera senza volto, scorteranno lei e noi nella nuova, radiosa Età delle Donne.
3. Theon Greyjoy è il nostro tesssoro
George R.R. Martin è un cultore di J.R.R. Tolkien; se non bastasse l'omaggio di quel "R.R.", se ci sono dichiarazioni inequivocabili in merito, e ci sono state anche occasioni in cui l'allievo ha mosso qualche critica al maestro; ad esempio non gli è proprio piaciuto il fatto che Gandalf tornasse dalla morte praticamente come nuovo, appena un po' candeggiato. Ora, nelle Cronache del ghiaccio e del fuoco non ci sono molti elementi che richiamino apertamente Il signore degli anelli, caposaldo dell'high fantasy laddove Martin è il campione del più sanguinoso e meno magico low fantasy (anche se almeno uno c'è, perché Samwell Tarly è il Samwise Gamgee di Jon Snow), ma noi, qui e ora, vogliamo ipotizzare che nel personaggio di Theon sia contenuto un riferimento a Gollum. I parallelismi sono abbastanza evidenti: corrotto dal potere e dal desiderio di essere apprezzato dalla sua famiglia d'origine, Theon tradisce suo "fratello" Robb Stark come Smeagol tradisce e uccide Deagol per l'anello del potere. Attraverso le atrocità e mutilazioni successive si crea la dicotomia Theon/ Reek che rispecchia quella Smeagol/ Gollum; in parte redento per mano di Sansa, Theon resta un personaggio irrimediabilmente traumatizzato, sofferente e pavido, ma viene "graziato" da Jon Snow così come Gollum viene risparmiato da Bilbo prima e da Frodo poi.
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Ricordate, vero, i discorsi di Gandalf sulla pietà che fermò la mano di Bilbo? Giungiamo al punto: Theon potrebbe avere, nelle battute finali dello show, un ruolo cruciale, esattamente come Gollum, senza il quale l'anello del potere non sarebbe mai stato distrutto, senza il quale il Signore Oscuro non sarebbe stato sconfitto. Ora quale questo ruolo possa essere non riusciamo a immaginarlo, considerando che al momento è in viaggio sui mari per salvare sua sorella Yara dalle grinfie dello zio Euron - che, per quanto parecchio bastardo, certamente non è l'Avversario finale. Finirà per fronteggiare il Re della Notte, il povero Theon Greyjoy? O magari incontrerà un essere altrettanto temibile e potente in quello che un tempo era il bambino a cui strappò Grande Inverno, quello che un tempo era Bran Stark?
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4. Bran Stark e il destino del mondo
E questo ci porta alla quarta della nostre ipotesi temerarie sugli sviluppi decisivi dell'ultima stagione de Il trono di spade. Sul mistero di Bran Stark ci arrovelliamo da tempo, perché dal punto di vista della concezione, dell'architettura e della poetica della saga martiniana è un personaggio importantissimo, ma dal ruolo estremamente ambiguo. La centralità di Brandon, quarto figlio di Ned e Catelyn Stark, era stabilita già nell'episodio pilota: è abbracciando il suo punto di vista di giovane signore chiamato ad assistere all'esecuzione di un disertore della Guardia della Notte per mano di suo padre che iniziamo a conoscere gli Stark e le loro tradizioni; è con la sua caduta dalla torre diroccata, solo il primo, ma uno dei più memorabili, della lunga serie di eventi tragici e violenti e sconvolgenti che hanno punteggiato il nostro show, che l'episodio inaugurale si chiude.
Abbiamo ipotizzato in precedenza che Bran possa essere destinato una funzione di mediatore e interprete magico fondamentale agli esiti della storia, ma nella settima stagione non ha fatto molto più che confermare le vere origini di Jon Snow con le sue visioni del passato, e la legittimità dei diritti del cugino sul trono di Approdo del Re. Il freddo commiato dalla sua protettrice Meera Reed, l'incapacità di ritrovare un legame affettivo con le sorelle, suggeriscono che Bran Stark abbia lasciato il posto in tutto e per tutto al misterioso veggente il cui potere ha ereditato, il Corvo con tre occhi. Forieri di molteplici speculazioni sono anche il "marchio" psichico del Re della notte, che ha toccato Bran durante una delle sua trance, e la capacità del ragazzo di influire in qualche modo sul passato, suggerito dalla reazione di Ned nella scena della Torre della Gioia e dal destino di Hodor nelle visioni di Grande Inverno. Tutti elementi che aprono scenari diversi, infinite possibilità sull'impatto di Bran: è lui che ha dato inizio a tutto, facendo impazzire Aerys Targaryen e permettendo l'ascesa al trono di Robert Baratheon? Ed è sempre lui che, nei panni di Brandon il Costruttore, ha eretto la Barriera millenni nel passato?
Ma lo scenario che vogliamo proporvi qui è anche più estremo e sorprendente. Il Corvo con tre occhi è il grande testimone degli orrori della storia, e lo abbiamo visto scoprire l'origine degli Estranei, creati dai Figli della Foresta per difendersi dai Primi Uomini. Bran, che in quanto Stark ha il sangue dei Primi Uomini, e in quanto possessore della vista verde è toccato dalla magia dei Figli della Foresta, siglerà il destino di un'umanità violenta, corrotta e ossessionata dal potere e dal Trono di spade, lasciando che l'Esercito dei Morti devasti Westeros e cancelli ogni traccia della società come la conosciamo. A quel punto l'Alba di una nuova primavera sorgerà su un mondo purificato e diverso, e forse su una nuova razza e su una possibilità di vita migliore.
5. La passione di Lady Sansa
In queste settimane, Sophie Turner ha parlato del percorso della sua Sansa in termini molto vaghi, come tutto il cast d'altronde, visto l'allarme spoiler altissimo. Ma è vero che Sansa, dopo la soddisfazione ferale della sua prima uccisione, quella di Ramsay Bolton, e la sua "promozione" a squisita manipolatrice dopo aver avuto la meglio sul suo mentore Lord Baelish, ha dinanzi a sé nuove sfide piuttosto difficili da decifrare. Noi lavoriamo con quello che abbiamo, e abbiamo un teaser in cui Sansa attraversa le cripte di Grande Inverno, accostandosi alla tomba, all'effigie di sua madre. Sansa è sempre stata come Lady Catelyn: intelligente e coriacea, capace di utilizzare i mezzi a disposizione di una donna del suo tempo, la strategia, la diplomazia, la seduzione, senza avere i "superpoteri" di Daenerys o di Arya. Quello che le mancava di Cat era la passione; prigioniera e ostaggio per buona parte della sua vita, è stata troppo impegnata a cercare di sopravvivere.
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Quindi la nostra scommessa è che Sansa scoprirà la passione; che non vuol dire necessariamente l'amore, anche se in questo senso la stagione finale dello show qualche sorpresa potrebbe ben riservarcela... quando Sansa scoprirà che un certo valoroso condottiero non è suo fratello ma suo cugino; quando avrà la possibilità di amare il ragazzo che sua madre aveva odiato con passione. Ma a questa, che forse è la più strampalata tra le nostra ipotesi folli, ne vogliamo accostare un'altra, un altro modo, più feroce e spaventoso, in cui Sansa potrebbe diventare quello che Cat non è potuta diventare nello show: la passione nel sangue, nella morte, nella vendetta. Possiamo ancora, forse, incontrare Lady Stoneheart, prima che il mondo finisca.