Anche l'edizione 2019 del Comicon di Napoli ha riservato un doveroso spazio alla serie del momento: mentre Il trono di spade 8, infatti, è in onda con grandissimo successo su Sky Atlantic, in contemporanea con la programmazione statunitense su HBO, alla manifestazione campana è intervenuto Jerome Flynn, amatissimo interprete di Bronn, accolto dal pubblico partenopeo con un entusiasmo ("Non è mai stato così facile avere applausi nella mia vita!") che fa eco a quello che sta avendo la serie nella sua programmazione televisiva. Abbiamo già detto del record di ascolti in patria, ma non è da meno su Sky, dove il secondo episodio in lingua originale è stato visto da 778 mila spettatori, con un +68% rispetto allo stesso episodio della stagione precedente, così come la premiere in versione doppiata ha raggiunto 457 mila persone, miglior risultato di sempre per la programmazione doppiata in italiano.
Chi è Bronn?
Rilassato, sorridente e disponibile, Jerome Flynn ha risposto con prontezza e ironia alle domande del moderatore e responsabile della sezione dedicata a cinema e serie TV del Comicon, Giorgio Viaro, ("tu sei un uomo malato!" ha ribattuto scherzando quando gli è stato chiesto a quale degli omicidi di Bronn fosse più affezionato), ma anche alle domande rivoltegli dal pubblico. Un approccio che ha subito annullato la distanza tra lui e la platea, dando la sensazione di una rilassata chiacchierata tra amici che ha preso le mosse proprio dall'aura di mistero che circonda ser Bronn of Blackwater. "Si dice che abbia ucciso qualcuno con un'ascia quando era piuttosto giovane" racconta, "sappiamo che il padre è andato via e si è ritrovato solo a proteggere la madre, quindi senza quella figura di riferimento e mentore. Il suo desiderio di potere è iniziato quando ha capito che le persone che erano più ricche di lui non erano affatto migliori di lui, da lì è iniziato il suo viaggio per ottenere il famoso castello." Un ruolo nel quale si è sentito a suo agio da subito: "Ho un po' questo fare da ladro, mi piace bere e cantare. Bronn non è molto diverso da me... a parte le uccisioni e le prostitute!"
Uno dei personaggi che meno di altri ha dato la sensazione di essere in pericolo nel corso delle stagioni della serie. "Perché è uno cazzuto! Ma soprattutto non sembra minaccioso nella guerra per Il trono di spade ed è drammaturgicamente meno necessario ucciderlo" spiega, "ma è anche il suo senso dell'umorismo a metterlo al sicuro, perché c'è tante cupezza nello show e non ci potremmo permettere di perderlo!" Flynn non nasconde quanto gli sia piaciuto interpretarlo proprio per questo motivo, così come per il divertimento nelle sequenze più dure e violente: "sono un uomo pacifico, ma è bello provare la carica di energia che danno un certo tipo di azioni senza dover uccidere nessuno! Mi mancherà, perché nel poco tempo in cui appare ha dei dialoghi che mi sono rimasti nel cuore."
Bronn e gli altri: il rapporto con gli altri personaggi
Molto si è parlato del rapporto tra il suo Bronn e gli altri personaggi. È emersa la sua amicizia con Daniel Portman che interpreta Podrick Payne ed è proprio a una scena girata con lui che va il suo ricordo della prima divertente esperienza sul set della serie. Ma c'è ancora Podrick nei suoi desideri per un eventuale spinoff su Bronn: "mi piacerebbe qualcosa con lui, Tyrion e Pod che se ne vanno in giro, sarebbe una cosa fantastica!" Ma lo stuzzica anche l'idea di un incontro con Daenerys, che Bronn non ha ancora conosciuto nella serie: "Me l'immagino. Le gambe di Dany che cedono, Jon Snow giù dalla finestra e loro due che vanno verso il castello mentre Jaime preparo loro il tè!" Belle parole anche per il Tyrion di Peter Dinklage, del quale il suo Bronn è fan: "con lui ho una connessione particolare, è interpretato benissimo e ha un senso dell'umorismo che si sposa con il mio."
Lo considera anche uno dei suoi personaggi preferiti de Il trono di spade, insieme al Sam di John Bradley che giudica "fantastico e commovente". Tra quelli con cui avrebbe voluto interagire di più c'è invece il Mastino, ma al riguardo il discorso torna su Daenerys: "sono sicuro che l'avrebbe voluto anche lei, anche se ancora non lo sa!" Il discorso cade inevitabilmente sugli ultimi giorni sul set, "surreali in un certo senso" ma commoventi dopo tanti anni insieme, perché "inevitabilmente si diventa una famiglia" e racconta come ognuno di loro, nel proprio ultimo giorno di riprese, abbia ricevuto in dono un frame del suo personaggio incorniciato, "per portare con noi il ricordo di questa cosa unica che abbiamo realizzato insieme. Bello far parte di qualcosa del genere, sia per la sua importanza che per i rapporti umani che si sono instaurati."
Un set difficile ma entusiasmante
È il risultato di un cammino di cui Flynn ha preso coscienza man mano che il tempo passava. "All'inizio non mi ero reso conto della sua importanza, non avevo avuto un copione intero e pensavo che fosse un fantasy medievale... ma fatto da Americani" dice con un pizzico di ironico disprezzo "poteva andare in qualunque modo!" Ma una volta cominciate le riprese è stato chiaro il livello produttivo messo in campo da HBO: "mi sono accorto della grande qualità, sia per il livello del cast coinvolto, sia per la passione nel voler rendere giustizia all'opera di George R.R. Martin. Dalla seconda stagione in poi sono diventato un vero fan della serie e ho capito la grandezza di quello che stavo vivendo." Una grandezza che ha raggiunto vertici incredibili soprattutto in alcune grandi sequenze di battaglia, nelle quali avrebbe voluto essere coinvolto maggiormente: "ho voluto a lungo che Bronn fosse coinvolto in grandi battaglie, anche in quella di Blackwater si limita a tirare un paio di frecce e uccidere un paio di persone. La battaglia dell'ultima stagione è stata un momento meraviglioso perché desideravo partecipare a questo scontro, riprodurre quello che si avvicina così tanto a una battaglia reale è stato il desiderio di un bambino che diventa realtà!" E non manca di lanciare un entusiasmante teaser di quanto stiamo per vedere: "Il terzo episodio sarà epico!" Noi nell'attesa abbiamo azzardato qualche pronostico sui personaggi che hanno le maggiori possibilità di sopravvivere all'episodio de Il trono di spade 8x03.
L'importanza de Il trono di spade
Nel parlare dell'importanza de Il trono di spade Jerome Flynn fa riferimento al Re della Notte, "un personaggio meraviglioso, straordinario per quel che rappresenta e il modo in cui determina gli spostamenti delle altre figure dello show." È importante, per Jerome Flynn, il fatto che tutti debbano unirsi e passare sopra alle proprie rivalità per affrontare il nemico comune. "È quello che dobbiamo fare anche noi oggi nella realtà, unirci per sconfiggere il nemico comune che sta distruggendo il pianeta per lasciare un mondo vivibile per le prossime generazioni." È in questo significato metaforico che l'attore individua uno dei meriti principali della serie, che ha fatto suo: "Il trono di spade mi ha aperto molte porte che non c'erano prima, mi ha dato la possibiltà di usare la mia fama per impegnarmi per salvare il pianeta, di attivarmi per lasciare ai nostri figli un mondo migliore e pulito."
Il futuro ha, però, in serbo un'altra opera letteraria prestigiosa per Jerome Flynn, perché sarà nell'adattamento de The Dark Tower targato Amazon Prime Video. "Non sono il personaggio principale, ma ne interpreto il padre. Mi hanno chiesto cosa volessi essere e pensavo di avere un cowboy dentro di me, e questo ci va molto vicino." Sul risultato di questo adattamento è fiducioso: "Ne hanno fatto un film che non è buono, ma ho sensazioni positive su questo progetto." Intanto, a brevissimo, lo vedremo in John Wick 3: Parabellum, dove interpreta un italiano cattivo, "mi sono divertito tantissimo con questo ruolo!" E siamo sicuri che lo faremo anche noi.